31-12-2011, 02:09 02
(31-12-2011, 12:06 00)ameliaedaniele Ha scritto: L'importante è che questo non diventi nel tempo il ricatto del mangiare solo e sempre le stesse cose, preparate a parte magari, o non diventi se non mangia quello non ti do questo. Auspicabile è che il clima di serenità regni sovrano al momento dei pasti e che tutto il lavoro porti un bimbo a non chiedere il cioccolato a pranzo, rischiando pure di essere accontentato. Questo penso volesse dire PierMarini (che, me ne scuso, non ho letto).
questo è il clima, e l'obiettivo. La strada è la risposta al suo bisogno e basta avere la pazienza di aspettare che manifesti il suo bisogno di imitarci.
L'imitazione gioiosa di chi ama è ciò che distingue l' Alimentazione Complementare (nuovo nome ufficiale dello Svezzamento tradizionale) dall' Alimentazione Complementare A RICHIESTA.
Per l'essere accontentato si intende solo questo.
Poi qualche errore e cedimento non creano probabilmente danni, ma impostare il tutto con minori errori di approccio possibili allontanano il più possibile ogni rischio di interferenza e di ricadere per sbaglio nelle trappole che si volevano evitare.
(ti consiglio di leggerlo, o di fidarti un po' di me-praticamente ti sto rispondendo dopo aver appena riletto il libro qui davanti a me con le frasi sottolineate -....è una fonte di grandeispirazione in momenti di dubbio)
In quanto al discorso 'un conto la teoria un conto il buon senso', beh, in realtà Piermarini da che lo conobbi, non dà regole modello, suggerisce delle chiavi d'interpretazione della realtà e ne indica i punti salienti su cui basare un percorso sensato, sereno e vincente, ma motivandoli con un buonsenso fondato sull'evidenza scientifica.
Citazione:Io personalmente so che è dura, soprattutto se il bimbo (la bimba nel mio caso) in questione può tranquillamente saltare pranzo e cena, perchè non ha davvero fame. E' dura mantenere la calma... ma ci si deve riuscire!
questo sentimento lo conosco anch'io, ma col primo.
2/10/2007 Tartarughino
27/6/2010 Torello