25-07-2012, 11:24 23
E il cuore quando d'un ultimo battito
Avrà fatto cadere il muro d'ombra,
Per condurmi, Madre, sino al Signore,
Come una volta mi darai la mano.
In ginocchio, decisa,
Sarai una statua davanti all'Eterno,
Come già ti vedeva
Quando eri ancora in vita.
Alzerai tremante le vecchie braccia.
Come quando spirasti
Dicendo: Mio Dio, eccomi.
E solo quando m'avrà perdonato,
Ti verrà desiderio di guardarmi.
Ricorderai d'avermi atteso tanto,
E avrai negli occhi un rapido sospiro.
La madre. G. Ungaretti (1930)
Ora, io non sono credente. Non credo nella vita dopo la morte.
Sapreste allora, voi, spiegarmi com'è che sto piangendo come la doccia aperta al massimo da più di un'ora? Saranno le ultime parole che possono essere rivolte al mio stato di attesa?
Accidenti a chi le parole le sa usare bene e ti arrivano sparate come da una balestra.
E anche chi le parole le usa diversamente da un poeta può arrivarti diretto allo stesso modo.
"Lettera di una padre alla propria figlia" Riccardo Rossi
Ed io non posso essere padre, ma non posso fare a meno di essere figlia, ed a mio padre rivolgere tanti pensieri e ricordare tanti suoi sguardi. Come quando mi regalò una trousse di cosmetici per i miei quindici anni ma non ce la fece a consegnarmela, e la lasciò in bagno. E poi vidi i suoi occhi scappare mentre lo ringraziavo. E forse adesso capisco il perché.
Non lo so come la pensate voi, ma dovevo coinvolgervi in queste lacrime (che arrivano sempre quando sono al lavoro) che mi tengono il cuore stretto da un po'.
Avrà fatto cadere il muro d'ombra,
Per condurmi, Madre, sino al Signore,
Come una volta mi darai la mano.
In ginocchio, decisa,
Sarai una statua davanti all'Eterno,
Come già ti vedeva
Quando eri ancora in vita.
Alzerai tremante le vecchie braccia.
Come quando spirasti
Dicendo: Mio Dio, eccomi.
E solo quando m'avrà perdonato,
Ti verrà desiderio di guardarmi.
Ricorderai d'avermi atteso tanto,
E avrai negli occhi un rapido sospiro.
La madre. G. Ungaretti (1930)
Ora, io non sono credente. Non credo nella vita dopo la morte.
Sapreste allora, voi, spiegarmi com'è che sto piangendo come la doccia aperta al massimo da più di un'ora? Saranno le ultime parole che possono essere rivolte al mio stato di attesa?
Accidenti a chi le parole le sa usare bene e ti arrivano sparate come da una balestra.
E anche chi le parole le usa diversamente da un poeta può arrivarti diretto allo stesso modo.
"Lettera di una padre alla propria figlia" Riccardo Rossi
Ed io non posso essere padre, ma non posso fare a meno di essere figlia, ed a mio padre rivolgere tanti pensieri e ricordare tanti suoi sguardi. Come quando mi regalò una trousse di cosmetici per i miei quindici anni ma non ce la fece a consegnarmela, e la lasciò in bagno. E poi vidi i suoi occhi scappare mentre lo ringraziavo. E forse adesso capisco il perché.
Non lo so come la pensate voi, ma dovevo coinvolgervi in queste lacrime (che arrivano sempre quando sono al lavoro) che mi tengono il cuore stretto da un po'.