08-02-2012, 01:52 13
@ Le 83, certo che un'azienda deve tutelare chi ci lavora, ma se per farlo diffonde notizie e studi tendenziosi passandoli per scienza libera continuando a convincere intere generazioni di genitori e pediatri con l'interessata connivenza di associazioni pediatriche che promulgano ciò che scientifico non è a scapito dell'interesse del genere umano, NO!
Per me si mettono sullo stesso identico piano dell'industria degli armamenti quando per difendere i propri interessi e il lavoro dei loro operai fa leva sulle paure dei popoli e incentiva più o meno subdolamente guerre e guerriglie!
È scorretta, colpevole e quindi immorale.
Se la scienza più aggiornata, anche sulla base di una più consapevole e onesta valutazione dell'EVIDENZA SCIENTIFICA, ha cambiato direzione diffondere la cultura dello svezzamento convenzionale è, secondo me, fare terrorismo e altrettanto immorale.
E aggiungo che anche nel mio caso non sortisce alcun effetto, ma siamo, come hai detto tu, ampiamente sensibilizzate e consapevoli di queste tematiche.
Molta parte del resto della società, invece, dà per scontato quello che noi che ci siamo dentro avvertiamo come un errore.
Ed è su questo che si basa la mia 'empatica' comprensione per le madri che non sanno neanche di poter scegliere qualcosa di diverso. Che se ne sentono parlare da un certo Piermarini e da mamme che sembrano ai loro occhi quanto meno originali, ma non dal proprio pediatra e da questa o quella rivista 'specializzata' (non sospettando che non sono riviste scientifiche, fidandosi, non immaginando che la scienza vera non le condivide) tacciano l'AS come teoria da esaltati.
Su loro, invece, tutta questa interessatae colpevole disinformazione sortisce effetti eccome!
Ricordiamoci che è naturale l'autonomo avviamento ai pasti secondo le naturali inclinazioni di ogni singolo cucciolo umano.
Così come lo è per ciascuno di loro tentare i primi passi: quando il loro corpo e le abilità motorie e psichiche li spingono a farlo per imitazione dei grandi.
E se una madre troppo ansiosa lo costringesse a lunghi esercizi motori propedeutici e allenamenti di camminata ante tempo (salvo problematiche mediche accertate, ovvio), credi che sarebbe giusto solo perché è troppo ansiosa?
Se tanto ansiosa da richiedere un intervento curativo perché dare al bambino le pappe (industriali o no) anche a 4 mesi e non, invece a lei degli ansiolitici?
Io ci vedo una confusione di obiettivi, una contraddizione in termini.
se quella famiglia mette al mondo un figlio senza essersi preparata alsuo arrivo,, se l'intera famiglia soffre di malanni conseguenti a pessima alimentazione (e se mangia tutti i giorni dal Mc Donalds, o fritti e mai verdureo frutta, salute non ne ha di certo!) allora sì, certo, meglio che intervenga la medicina.
Allora sì, diamogli i gr. e il dettaglio degli alimenti da 'somministrare' ad orari e con modalità ben precise, su ricetta medica.
E quindi, lo svezzamento è da considerarsi una misura d'enmergenza n casi limite.
Però poi? Ci prepariamo a togliergli il figlio a svezzamento avviato perché dopo un anno non saranno comunque in grado di alimentarsi né più e né meno di prima.
Scommetto però che il medico pediatra ce lo perdeva di tempo a pesare il figlio e a istruire la madre sulla preparazione di frullati o lio.
E magari si collega quotidianamente a quel sito per nuove ricette di sbobbe?
Non sarebbe meglio se il corso di accompagnamento al parto e/o il pediatra alla nascita cercasse di investire quel tempo a modificare le abitudini di quella famiglia perché diventi in grado di accogliere un cucciolo umano? Per sempre?
È come affermare che se qualcuno ha problemi di stitichezza è meglio prescrivergli pillole di fibre alimentari e un clistere al giorno piuttosto che informarlo e avviarlo ad un'integrazione della propria alimentazione inserendo alimenti con fibre alimentari.
Come dicevo sopra credo che prima si debba tentare il rimedio 'naturale' poi in casi critici si passa al farmacologico. No?
Ps. Le 83:
non mi riferivo al 'pubblicizzare prodotti' ma al finanziare subdolamente studi, riviste, siti, pediatri o con soldi o con supporti di altro genere.
Probabilmente spulciando il sito, soprattutto in Letture e approfondimenti, trovi già dei chiarimenti su questo.
Per me si mettono sullo stesso identico piano dell'industria degli armamenti quando per difendere i propri interessi e il lavoro dei loro operai fa leva sulle paure dei popoli e incentiva più o meno subdolamente guerre e guerriglie!
È scorretta, colpevole e quindi immorale.
Se la scienza più aggiornata, anche sulla base di una più consapevole e onesta valutazione dell'EVIDENZA SCIENTIFICA, ha cambiato direzione diffondere la cultura dello svezzamento convenzionale è, secondo me, fare terrorismo e altrettanto immorale.
E aggiungo che anche nel mio caso non sortisce alcun effetto, ma siamo, come hai detto tu, ampiamente sensibilizzate e consapevoli di queste tematiche.
Molta parte del resto della società, invece, dà per scontato quello che noi che ci siamo dentro avvertiamo come un errore.
Ed è su questo che si basa la mia 'empatica' comprensione per le madri che non sanno neanche di poter scegliere qualcosa di diverso. Che se ne sentono parlare da un certo Piermarini e da mamme che sembrano ai loro occhi quanto meno originali, ma non dal proprio pediatra e da questa o quella rivista 'specializzata' (non sospettando che non sono riviste scientifiche, fidandosi, non immaginando che la scienza vera non le condivide) tacciano l'AS come teoria da esaltati.
Su loro, invece, tutta questa interessatae colpevole disinformazione sortisce effetti eccome!
(08-02-2012, 01:09 13)principessavespa Ha scritto: credo che mamme troppo ansiogene non siano tagliate per questa scelta..Su questo non concordo affatto.
Ricordiamoci che è naturale l'autonomo avviamento ai pasti secondo le naturali inclinazioni di ogni singolo cucciolo umano.
Così come lo è per ciascuno di loro tentare i primi passi: quando il loro corpo e le abilità motorie e psichiche li spingono a farlo per imitazione dei grandi.
E se una madre troppo ansiosa lo costringesse a lunghi esercizi motori propedeutici e allenamenti di camminata ante tempo (salvo problematiche mediche accertate, ovvio), credi che sarebbe giusto solo perché è troppo ansiosa?
Se tanto ansiosa da richiedere un intervento curativo perché dare al bambino le pappe (industriali o no) anche a 4 mesi e non, invece a lei degli ansiolitici?
Io ci vedo una confusione di obiettivi, una contraddizione in termini.
(08-02-2012, 01:09 13)principessavespa Ha scritto: e sicuramente mangiare sano è la premessa!molte famiglie non hanno buone abitudini alimentari e forse farebbero solo danni...almeno con lo svezzamento tradizionale i danni verrebbero in qualche modo ritardati!!!!
se quella famiglia mette al mondo un figlio senza essersi preparata alsuo arrivo,, se l'intera famiglia soffre di malanni conseguenti a pessima alimentazione (e se mangia tutti i giorni dal Mc Donalds, o fritti e mai verdureo frutta, salute non ne ha di certo!) allora sì, certo, meglio che intervenga la medicina.
Allora sì, diamogli i gr. e il dettaglio degli alimenti da 'somministrare' ad orari e con modalità ben precise, su ricetta medica.
E quindi, lo svezzamento è da considerarsi una misura d'enmergenza n casi limite.
Però poi? Ci prepariamo a togliergli il figlio a svezzamento avviato perché dopo un anno non saranno comunque in grado di alimentarsi né più e né meno di prima.
Scommetto però che il medico pediatra ce lo perdeva di tempo a pesare il figlio e a istruire la madre sulla preparazione di frullati o lio.
E magari si collega quotidianamente a quel sito per nuove ricette di sbobbe?
Non sarebbe meglio se il corso di accompagnamento al parto e/o il pediatra alla nascita cercasse di investire quel tempo a modificare le abitudini di quella famiglia perché diventi in grado di accogliere un cucciolo umano? Per sempre?
È come affermare che se qualcuno ha problemi di stitichezza è meglio prescrivergli pillole di fibre alimentari e un clistere al giorno piuttosto che informarlo e avviarlo ad un'integrazione della propria alimentazione inserendo alimenti con fibre alimentari.
Come dicevo sopra credo che prima si debba tentare il rimedio 'naturale' poi in casi critici si passa al farmacologico. No?
Ps. Le 83:
non mi riferivo al 'pubblicizzare prodotti' ma al finanziare subdolamente studi, riviste, siti, pediatri o con soldi o con supporti di altro genere.
Probabilmente spulciando il sito, soprattutto in Letture e approfondimenti, trovi già dei chiarimenti su questo.
2/10/2007 Tartarughino
27/6/2010 Torello