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Con più calma.
Parto da lontano.Fino a circa 6 mesi ( compiuti,non il sesto mese di vita,circa vuol dire 1-2 settimane in più o in meno) il neonato ha bisogno solo di latte materno.Arrivati a quest'età,se ci sono tutti gli altri presupposti,inizia l'introduzione dei cibi complementari.É in questo periodo che va formandosi l'educazione alimentare.É necessario che il bambino assaggi e conosca quanti più cibi,sapori,consistenze possibili,quanto più semplici possibili,per conoscere il VERO sapore di frutta e verdura .In modo da interiorizzare il concetto di varietà e apprezzare tutti i cibi,senza fissarsi solo su una cosa.La questione sale:tutti gli organismi di controllo della salute sono concordi nel dire di ridurlo (leggi l'articolo in proposito sul blog).Ridurlo non vuol dire eliminarlo,quindi personalmente ho ridotto drasticamente l'uso di pasti industriali o scatolame vario che ne contiene a priori,perciò la pasta la salo come sempre e ne uso pochissimo per condire.Ale ha sempre mangiato dal nostro,l'unico é il papi che si stracondisce tutto.
Quindi fai attenzione al sale nascosto e cucina un po'meno salato.
Zucchero.Qui bisogna aver ben interiorizzato il concetto che il bimbo mangia quanto vuole.Lo zucchero fa parte del bagaglio del "purché mangi".Purché mangi la frutta ci metto lo zucchero sopra e guarda ha finito tutto.Peccato che così il bimbo non ha gustato il VERO sapore del frutto e ha assunto calorie vuote che gli impediranno di assumerne di utili.A lungo andare il bimbo mangerà la frutta solo zuccherata ,perché quello sarà per lui il gusto GIUSTO di quella frutta.Quindi se devi fare una torta o una macedonia lo zucchero mettilo come da ricetta,non metterlo dove non ci vuole o per far mangiare di più il bimbo.Per quanto riguarda l'autoregolazione:esiste e funziona se si dà al bimbo la possibilità di esercitare le sue competenze.
Ale 17/07/2010
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Pieri70 credo che la mamma che ha aperto il post avesse solo bisogno di una direzione da prendere,parlare di dipendenze secondo me va oltre,nessuno diventa drogato di zucchero al minimo assaggio,cosa che vale anche per il resto delle droghe.Ma i meccanismi neurochimici della gratificazione non competono as
Ale 17/07/2010
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Premetto che UN bambino non fa statistica. E che in queste cose rientrano moltissimi altri fattori di cui l'indole del bambino stesso.
La mia quasi treenne, grandiosa "pulce da guardia", col suo micro peso e altezza e' capacissima in certi momenti di mangiare tante patate fritte, tanta pasta al pesto, tanta zuppa di cipolle, di scavare le cipolle dal risotto, ma anche di dire no alle stesse patatine, cosi' come al gelato.
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@Cancy
Ho premesso che non volevo generare panico
mingherlina chiedeva a proposito dell'autoregolazione e "uso di zucchero per dolcificare oltremisura alimenti".
Premesso questo
mi sono accorto sulla mia pelle che l'uso di cose dolci mi gratifica. Una volta non era così. Così come l'uso di farine raffinate per me è gratificante e nonostante il fatto che cerchi di sostituirle con le integrali non ci riesco. Mi vien voglia di pasta e pane bianco.. E le integrali non sono cattive, anzi..
E dura è mangiare senza pane o farinacei.
Il mio piccolino lo abbiamo tenuto distante da dolci di qualsiasi tipo fino a poco tempo fa.
Ora la mattina gli diamo 1 o 2 biscotti, con poco zucchero.
Ci siamo accorti che ora lui li vuole (9 mesi), se li aspetta la mattina.
Per quanto si cerchi di dare altre cose ad un certo punto si pianta e appena vede la madre tirare fuori i biscotti (x lei) inizia a puntare e se non gliene vien dato almeno uno inizia a protestare. Perche?
Perchè sono buoni? Tante cose sono buone, anche lo yogurt con la fragola a pezzetti, ma non c'è confronto col biscotto.
Quindi, cos'ha in più il biscotto dello yogurt o del pezzo di frutta?
Carboidrati raffinati semplici e saccarosio (il comune zucchero)...
A mio avviso quindi una certa risposta "condizionata" interviene alla vista del cibo zuccherato e questo tipo di risposta può essere mediata da meccanismi di neurostimolazione (liberazione di endorfine). quindi a mio avviso non si può dire che "i meccanismi neurochimici della gratificazione non competono as", perchè sono questi meccanismi che "formano" le abitudini alimentari di ogni individuo..
Ora, se le cose sono in questi termini, basta saperlo e sapere che non bisogna esagerare per non passare da una situazione "fisiologica" ad una "patologica" (tra cui l'obesità).
ciao
p
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 13-06-2013, 01:38 13 da
pieri70.)
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Io penso che sia un po' più complicata....
E la domanda è: e se la mamma non tirasse fuori i biscotti per lei il piccolo che farebbe?
E come distinguere l'imitazione dalla "dipendenza" da zucchero?
(13-06-2013, 01:34 13)pieri70 Ha scritto: @Cancy
Ho premesso che non volevo generare panico
mingherlina chiedeva a proposito dell'autoregolazione e "uso di zucchero per dolcificare oltremisura alimenti".
Premesso questo
mi sono accorto sulla mia pelle che l'uso di cose dolci mi gratifica. Una volta non era così. Così come l'uso di farine raffinate per me è gratificante e nonostante il fatto che cerchi di sostituirle con le integrali non ci riesco. Mi vien voglia di pasta e pane bianco.. E le integrali non sono cattive, anzi..
E dura è mangiare senza pane o farinacei.
Il mio piccolino lo abbiamo tenuto distante da dolci di qualsiasi tipo fino a poco tempo fa.
Ora la mattina gli diamo 1 o 2 biscotti, con poco zucchero.
Ci siamo accorti che ora lui li vuole (9 mesi), se li aspetta la mattina.
Per quanto si cerchi di dare altre cose ad un certo punto si pianta e appena vede la madre tirare fuori i biscotti (x lei) inizia a puntare e se non gliene vien dato almeno uno inizia a protestare. Perche?
Perchè sono buoni? Tante cose sono buone, anche lo yogurt con la fragola a pezzetti, ma non c'è confronto col biscotto.
Quindi, cos'ha in più il biscotto dello yogurt o del pezzo di frutta?
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A mio avviso quindi una certa risposta "condizionata" interviene alla vista del cibo zuccherato e questo tipo di risposta può essere mediata da meccanismi di neurostimolazione (liberazione di endorfine). quindi a mio avviso non si può dire che "i meccanismi neurochimici della gratificazione non competono as", perchè sono questi meccanismi che "formano" le abitudini alimentari di ogni individuo..
Ora, se le cose sono in questi termini, basta saperlo e sapere che non bisogna esagerare per non passare da una situazione "fisiologica" ad una "patologica" (tra cui l'obesità).
ciao
p
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Gli articoli di disinformazione vanno presi con le pinze, pure meglio se le pinze le attacchi a una pertica
BM 06-09
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mi sembra che anche Piermarini ( o l'ho letto da qualche altra parte?!) spieghi che siamo portati verso i cibi dolci e grassi perchè, nella preistoria con la carenza di cibo, erano quelli che assicuravano maggior apporto calorico e che quindi con questi cibi l'autoregolazione funziona solo in parte proprio perchè noi non viviamo in una situazione di carestia reale ma solo fittizia. Insomma, per dirla breve, è vero che verso i cibi dolci l'autoregolazione funziona un poco meno e quindi secondo me deve essere la mamma a dire basta quando pensa che il bimbo abbia avuto la sua dose giornaliera di zuccheri (poi ognuno decide la sua quantità, chi zero, chi sei biscotti, chi tre ma fatti in casa!)