[Aldebaran]

Se Lady Oscar e', Lady Oscar sara'.
Te lo dice una che e' stata una piccola Lady Oscar, a cui volevano tanto mettere le gonne e le calzette rosa, ma non ce n'e' mai stato verso.
In casa mia la maggioranza erano donne (vincevamo 4 a 1). Mia mamma mia nonna e mia sorella erano le classiche 'donne con la gonna'.
La Barbie (anzi piu' di una...) come le bambole varie me le regalarono anche a me: le utilizzavo come modelle per cucire i vestiti...ma poi giocavo con un BigGim (mezzo rotto e riparato piu' volte con il nastro adesivo) regalatomi da papa'.
Volevo i giocattoli dei TranSformers (esistevano gia' nella mia infanzia), costruivo capannine di legno nei prati vicino a casa e per uscire a giocare volevo le braghe (reciclate del fratello normalmente).
Mi son sbucciata tante ginocchia, il che era una tragedia ogni volta, perche' le bimbe per bene non si devono 'rovinare le gambe'.
Quindi tranquillizzati Arkadian: parafrasando, l'abito non fara' tua figlia monaca.
Faccio solo presente che pero', in questa societa', per le piccole e grandi LadyOscar, la vita e' talora un po' piu' complicata.
Perche', come sempre, si puo' essere solo o 'LadyOscar' o 'DonnaConLaGonna' e nulla nel mezzo.
Io sono mamma di due maschi e tutto sommato credo che essere mamma di due femmine mi avrebbe creato qualche difficolta' nel crescerle.

In ogni caso, ho come l'impressione che anche per i maschietti ci si ritrovi poi nella stessa situazione, che ho sei 'LaRivincitaDeiNerd' o sei tutto MachoECalcio', ma questo lo scopriremo negli anni a venire.

[pati]

domandina scema: finora si è solo parlato di abbigliamento,ma per quel che riguarda le acconciature?

con aura il problema non si è posto: già nata con i capelli lunghetti,lasciati crescere ulteriormente e codini per comodità.taglio giusto la frangetta a volte io,a volte la parrucchiera...le code e trecce glie le fanno le maestre dell'asilo che da me non si lascia neanche pettinare da quando ha due anni,ma da tutto il resto del mondo si lascia fare tutto,basta che gli sia mediamente simpatico...con il piccolino finora non ho avuto problemi visto che è nato più pelatino e i capelli adesso non gli arrivano ancora agli occhi.sono tentata di lasciarli lunghi pure a lui anche se è maschio e di norma ai maschietti vanno tagliati corti...ma se il mio pensiero di lasciarli crescere alla sorella deve essere unisex,devo lasciare pure al fratellino il capello lungo...mi sa che in realtà la scelta del capello lungo per aura era più che altro un mio desiderio per aver avuto io sempre i capelli corti per tutta la mia infanzia,una cosa che io odiavo così come le domande della gente a mia mamma:"ma che bel bambino?ma è un maschietto o...?"ma certo di contro non vorrei neppure che a gianluca capiti lo stesso al contrario...

[ax76]

Io, vi diro', a volte la vedo un po' al contrario: io non credo di aver messo una gonna prima dei 30anni, tutto cio' che dimostrava la femminilita' e dava una connotazione vagamente sessuale mi faceva arrossire e vergognare come se fossi andata a rubare. Ricordo che quando ho compiuto 12 o 13 anni, non mi ricordo bene quando, un paio di amichette mi hanno regalato un completino intimo (di quelli lisci lisci da ragazzina, eh, niente pizzi ecc) e la sola vista del "reggiseno" mi e' andato in fumo il cervello, non ho accettato l'idea del regalo e in pratica l'ho completamente ignorato facendo finta che non esistesse. Sono uno struzzo bravissimo. Credo che mia madre abbia capito l'antifona, e l'ha fatto sparire nel fondo di un cassetto. Ragazzine che non vedono l'ora che gli cresca l'apparato e di potersi mettere i tacchi? Ma dove! Ho sempre avuto imbarazzo del mio corpo, anche quando non ce n'era assolutamente bisogno e non e' stato facile essere una ragazzina vergognosa. Per questo io voglio che le mie figlie sappiano portare un vestitino e una gonna con la naturalezza che e' giusto che abbiano, vorrei favorire un buon rapporto con il loro corpo imparando ad apprezzarlo e ad averne cura (come io NON so fare) ed a ascoltarlo, ma anche vestendosi per quello che sono: delle bambine. Non sono degli esseri asessuati, sono delle bambine, che poi quindi evolveranno in ragazze, poi donne.

Mi hanno interrotto, ho perso il filo, forse riprendo dopo...

[chiaraC]

Peró qui secondo me si sta perdendo un punto, e ditemi se sbaglio. Si sta confondendo l´affermazione della donna con la perdita della femminilitá, e secondo me é sbagliato. Anticipo che mi fanno orrore le bambine piccole vestite da piccole adulte, cosí come le donne adulte vestite da ragazzine. Non mi piacciono i vestiti eleganti per i bambini, né maschi né femmine, i bambini devono essere pratici, e sono cosí belli, che non hanno certo bisogno di cose eleganti (o costose) anche dovessero andare a un matrimonio. Peró mia figlia, ora che é grandina (e me lo chiede), sta molto bene con una gonna in jeans, anche con i fiori sopra, con cui per me puó tranquillamente rotolarsi nella sabbia o nel fango come fa sempre. Io mi sono sempre regolata cosí. Trovo stupido che certi giochi siano di genere (i lego, o i libri da colorare).
Ma non é vestendo una bambina da maschio o tagliandole i capelli corti che crescerá llibera nelle sue scelte. Quello é questione di educazione e di esempio in famiglia. Farli crescere sapendo che la cura dei figli e della casa non é esclusiva della mamma, che potranno essere liberi di scegliere studi e professione in base ai loro desideri e capacitá. Questo é importante e va al di lá di una scarpa rosa o un fiocchetto sul giubbino.

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Ecco leggo ora il messaggio di Ax, che ha scritto in contemporanea con me. E va nella stessa direzione.
Bisogna essere consapevoli della propria femminilitá (o mascolinitá), ci sono differenze. Quello che non ci deve essere é che queste differenze ci precludano strade o ci indirizzino verso scelte obbligate.

[Valina]

Avrei in merito da dire una cosa che per me ha pesato molto, ma ci vorrebbe un articolone enorme. E che non è adatto al blog per cui pensavo di scriverlo.
Vi accenno solo perchè sarebbe da farla lunga.
Io speravo che le mie figlie non fossero troppo belle. Diciamo belline, tò. Perchè da sempre i miei occhiazzurri, la pelle di porcellana, la naturale eleganza....hanno davvero reso la vita difficile. Mia mamma mi metteva le gonne a pieghe, le calze lavorate alte fino al ginocchio e i mocassini. Ero adorata come esempio da tutte le mamme. Fino ai venti anni bastava uno sguardo e mi si aprivano porte. E senza mimimamente esser figa, solo che piacevo. Poi la bellezza ha perso significato e mi si chiedevano abilità, che ho dovuto faticare a far venire fuori. Ho preso tante di quelle metaforiche randellate in faccia che ho sempre pensato che se avessi avuto dellle figlie avrei sperato per loro esser bruttine e doversela cavare solo con la loro bravura, far vedere i sentimenti e non le ciglia. Avrebbe reso la loro vita più "significativa". E credo sia per questo che le vorrei sempre in jeans elasticizzati ipercomodi e felpe. Avrei voluto due maschi (anche se adoro le mie bimbe, eh...)
Solo mi son venute belline, e la grande vuole gonne, balla e si atteggia... E io che cerco di esser pragmatica, ma combatto con i mulini a vento e i nonni ad adorarla e tutti a farle compimenti. E le pitterei la faccia con la fuliggine e metterei le toppe.... Accidenti... Mamma di lady Oscar che ha ceduto alla volontà della figlia di vedersi più carina vestendo in un certo modo. Avrei da scrivere, avrei da metabolizzare...

[ax76]

(Si' che sarebbe adatto, Valina...)

Ma vedi, anche essere non-belli crea gli stessi limiti, perche' stai sempre a pensare che sotto sotto tu non ti meriti lo stesso che si meritano quei belli che sbattono le ciglia e girano la gonna e il mondo gli si inchina davanti. E randellate su cose su cui non puoi o non sai avere controllo (l'aspetto fisico) sono belle pesanti e dolorose. Tra bello e brutto prefeirei sempre bello, anzi no: al meglio del se' in cui ci si sente a proprio agio. Decoro e ordine. Tutto qua.

[blackbird]

Uff, questo forum mi serve da terapia. Vado.
Io ero la classica bimba Lady Oscar e ora sono lady Oscar. Non è un fatto del solo vestiario, o dell'atteggiamento in generale, è un indole, un modo di prendere la vita e le cose: non mi faccio venire a prendere, torno a casa da sola di notte, se c'è un lavoro di bricolage da fare in casa non chiedo aiuto, so aprire le bottiglie da sola, parcheggio meglio di molti uomini e insomma, se nella mia vita mi fossi innamorata di un maschio alfa, lo avrei messo in crisi.
Sono femmina in altro. Le gonne le metto però, ma ci metto 10 minuti a uscire da casa perchè se ho tempo, voglia e modo mi trucco e mi sistemo, altrimenti sti ca**i!
Da piccola è partito da altro, vi ho detto nel famoso post sulla morte da spiegare ai bambini (sul quale un giorno tornerò) che a me morto il padre che ero piccola; non si sa bene come e perchè sono entrata nel processo mentale per cui credevo di dovermela sbrigare da sola, per cui me la vedevo da me per un sacco di cose, tra cui (parte la nota dolente e il dito nella piaga) DIFENDERMI. Alle elementari credo di essere "partita de capoccia" un milione di volte, mi faceva partire l'embolo solo il fatto di essere trattata come essere fisicamente inferiore, e quando si è piccoli capita: ti capita il compagnetto che ti spinge solo perchè sei femmina, solo perchè può farlo; quello che ti umilia sottolineando che è più veloce di te o più bravo di te a giocare a basket (facevo basket).
Motivo per cui ho fatto piangere a ceffoni parecchi maschietti ed ero brava negli sport e bravissima a scuola. Mi sentivo, a volte, in una giungla ma mi sentivo a mio agio: non avevo gonnelline rosa, nè collant che mi si smagliavano, i capelli perennemente legati e scarpe comode. Ed ero rispettata tipo Don Vito Corleone.
Avevo il mio da fare e non volevo impedimenti e fronzoli.
Questo non mi ha tolto la possibiità di essere una donnina, di innamorarmi e fare innamorare i ragazzini di me.
Ma anch'io, come diceva qualcuna, ho tirato un sospiro di sollievo quando ho saputo che avrei avuto un maschietto, non so se saprei fare la mamma di una femmina, non so se saprei spiegarle come ci si muove nella giungla.
Non so se saprei disgiungere e distinguere il vestiario da un modello femminile di comportamento: è vero che è tutto rosa e infiocchettato, ma questo infiocchettamento poi ti determina, te bimba, anche caratterialmente? Il tuo essere donnina quanto è deciso dagli altri? E se gli altri ti vedono sciocchina e rosa, che cosa potrebbero farti diventare?
Non so se le intenzioni di Arkadina erano queste quando ha fatto partire il topic, spero di non essere uscita fuori tema.
Certo è che noi donne dobbiamo faticare di più.
Mi sembra.

p.s. Da piccoli io e mio fratelo giocavamo assieme e mischiare i giochi da femmina con quelli da maschio, era una figata: Big Jim nel palazzo di Barbie ci stava da dio e la Barbie guidava una macchinina telecomandata. Se avessi avuto solo giochi da femmina, mi sarei sparata e ci sono un sacco di foto che ritraggono mio fratello che veste bambole e le fa interagire con He man. Motivo per cui a Domenico compro pure "giochi da femmina" in attesa che un giorno possa scambiarseli (forse, chissà?) con la sorella.

[Laurag]

Blackbird mi sembra di sentire la mia descrizione.....qualche compleanno fa mio marito mi ha regalato un trapano (e degli orecchini!) e poi io gli ho insegnato come si usa. So che stiamo uscendo fuori tema (ed Arkadian maledirà il suo post per i prossimi anni a venire) ma mi sembra che il succo sia che non importa se sei bella, brutta, media.....conta se chi ti ama ti fa sentire bella, brutta, insignificante o onnipotente e soprattutto se sa valorizzare tutte le tue qualità ed abilità, fisiche e psicologiche. Così Valina riuscirà a trasmettere alle figlie il piacere di essere carine ma anche abili e consapevoli delle loro capacità, così chi ha figlie meno avvenenti riuscirà a farle sentire sicure di loro stesse malgrado una bellezza meno appariscente. Comunque io da piccola ero bellina, tutta gonne e vestitini, ma questo non mi ha salvato da un'adolescenza in cui mi vedevo brutta e racchia....e non lo ero così tanto! Una frase di Jung (che ho letto du fb ultimamente) diceva all'incirca: non ci vediamo per quello che siamo ma per come stiamo!

[Fabio72]

@blackbird

Non ci fosse il tuo nome giurerei di aver letto un post di mia moglie (Aldebaran che ha scritto poco sopra)

[blackbird]

Ho letto di Aldebaran, e saremmo state grandi amiche da piccole, anch'io costruivo capanne e rifugi, nonchè rampe per saltare con la bmx: ero un machiaccio, ma quanto mi sono divertita!
Ma queli erano i ruggenti anni '80, c'erano sì i giochini e i vestitini per maschi e quelli per femmine, ma si era solo all'inizio: era più un mercato che si rivolgeva a un pubblico non ancora caratterizzato, eravamo all'inizio del processo, o almeno a metà.
Ora sembra quasi che ci sia pure una componente sessuale, cerco di spiegare senza che mi arrivino patate e cipolle in faccia: si sta profilando un modello per cui è come se le ragazzine dovessero reggere una specie di tensione sessuale, senza però rendersi conto di quello che sta succedendo. Io avevo le gonnelline e le magliettine, ma in giro ho visto bambine vestite (da quelle dementi delle madri) come se fossero delle intraprendenti newyorkesi pronte per il venerdì sera. E ci sono molte cose che vanno in questo verso, come le boy band per le pre adolescenti, o le Bratz: così se la Barbie era stata crocifissa perchè propinava un modello di donna che aveva come perno della propria vita il proprio corpo e la sua valorizzazione, in confronto era l'innocenza fatta pezzo di plastica.
Ho visto bimbe col lucidalabbra, i top, le unghie tinte, gli orecchini, le scarpe col tacchetto e i capelli piastrati. Non si fa.