11-07-2014, 06:30 18
I problema non è nel gioco in sé (anche se se ne potrebbe discutere...), me nel fatto che i bambini sono categorizzati a seconda del sesso, e che ai bambini di un sesso vanno quei giochi, ai bambini dell'altro, gli altri (vedi i negozi di giocattoli e anche i negozi di libri)
Il tutto andrebbe ancora bene se la scelta fosse effettivamente libera, ma non redo sia così in quanto è pilotata in modo, oserei dire, inesorabile dal mondo che ci circonda, i genitori in primis che da quando il bambino è nato lo trattano/vestono diversamente a seconda se è maschio o se è femmina. Crescendo, quando, verso i 3 anni, il bambino si rende conto che che è maschio/femmina rielabora le informazioni che finora ha ricevuto e le usa nel desiderio di conformarsi a quello che gli alttri (i genitori, gli amichetti, la TV) si aspettano da lui, si conforma.
L'altro giorno quando BM si lamentava perché non gli andava di sistemarsi i capelli (e come darle torto...) le ho suggerito di farseli tagliare (più) corti. A lei non è andata minimamente giù l'idea. Dopodiché le ho fatto presente che io li avevo corti, per cui avrebbe avuto i capelli come i miei e se a me andavano bene, forse sarebbero andati bene anche a lei. Lei però ha ribattuto che così i suoi compagni l'avrebbero presa in giro perché così sembrava un "boy" (sic). Quindi la scelta di avere i capelli (più) lunghi non è dettata da un desiderio suo o dal fatto che le piacciano di più, ma dal fatto che pensa che ai compagni di asilo non sarebbero piaciuti e che l'avrebbero presa in giro.
Il tutto andrebbe ancora bene se la scelta fosse effettivamente libera, ma non redo sia così in quanto è pilotata in modo, oserei dire, inesorabile dal mondo che ci circonda, i genitori in primis che da quando il bambino è nato lo trattano/vestono diversamente a seconda se è maschio o se è femmina. Crescendo, quando, verso i 3 anni, il bambino si rende conto che che è maschio/femmina rielabora le informazioni che finora ha ricevuto e le usa nel desiderio di conformarsi a quello che gli alttri (i genitori, gli amichetti, la TV) si aspettano da lui, si conforma.
L'altro giorno quando BM si lamentava perché non gli andava di sistemarsi i capelli (e come darle torto...) le ho suggerito di farseli tagliare (più) corti. A lei non è andata minimamente giù l'idea. Dopodiché le ho fatto presente che io li avevo corti, per cui avrebbe avuto i capelli come i miei e se a me andavano bene, forse sarebbero andati bene anche a lei. Lei però ha ribattuto che così i suoi compagni l'avrebbero presa in giro perché così sembrava un "boy" (sic). Quindi la scelta di avere i capelli (più) lunghi non è dettata da un desiderio suo o dal fatto che le piacciano di più, ma dal fatto che pensa che ai compagni di asilo non sarebbero piaciuti e che l'avrebbero presa in giro.
BM 06-09
C (ex PA) 20-10-11