04-07-2011, 03:59 15
Anche se sono partita in quarta aprendo una discussione, mi sembrava comunque corretto presentarmi. Mi chiamo Roberta (ma il nome era già stato preso) e il mio Domenico ha compiuto sei mesi una decina di giorni fa (sono una madre degenere, lo ammetto, ma non lo so di preciso). Ho deciso la strada dell'autosvezzamento dopo aver letto la ricetta del pappone che mi ha dato il pediatra numero1 (quello dell'asl). Mi ha lasciata un po' perplessa, mi sono immediatamente resa conto che non sono organizzata al punto da poter fare quel tipo di svezzamento, e poi... che schifo! Tutti i giorni quella brodaglia immonda! No, non potevo fare questo al mio pargolo. Così mi sono rivolta alla pediatra2 (quella del consultorio pediatrico), che mi suggerito l'autosvezzamento e di leggere "Io mi svezzo da solo" per farmi un'idea. Così per circa un mesetto ho letto (sia il libro che voi), mi sono documentata, ho allertato il parentado (un po' per renderli partecipi, un po' per rendere la vita a me meno dura) e, soprattutto, ho osservato il mio bimbo: quando ho notato che apriva e chiudeva la boccuccia mentre mi guardava mangiare, che da un certo punto in poi, ogni qualvolta lo si avvicinava al tavolo, fingeva di prendere del cibo inesistente e di portarlo alla bocca; ho capito che c'eravamo. Poi mi ha ficcato le mani nel piatto, mi ha strappato la bottiglia dalla bocca ed è scoppiato in lacrime quando gli ho negato un biscotto, e ne ho avuto la certezza.
So già che mi troverò bene qui, l'altra sera mi avete risollevato il morale e mi avete fatto coraggio, per cui vi ringrazio di nuovo.
So già che mi troverò bene qui, l'altra sera mi avete risollevato il morale e mi avete fatto coraggio, per cui vi ringrazio di nuovo.