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Bah, uno dei tanti che ho letto, senza infamia, un pò troppo schematico e che la mette molto facile su quello che non lo è, ma non privo di buon senso. Può essere utile per dare una mano ad una mamma che va nel panico totale.
La cosa che mi stava tanto, ma tanto sulle scatole, era la parte "Y" del metodo "Easy", ovvero il "time for you". uno, perché da per scontato che c'è qualcuno che aiuta, che poterà una teglia di lasagne pronte o starà con il cucciolino mentre esci. ma quando mai? due, perché è molto simpatico dire "fregatene di pulire casa", quando non sei tu a dover vivere tutto il santo giorno nel porcile, con le pile di vestiti zuppi di latte e le macchie di quello schizzato dal seno per terra.
Ale e Cucciola (1/1/11)
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A me erano piaciute alcune parti, altre no. Però mi ha dato diversi spunti per comprendere e/o agire.
L'ho anche regalato, mi pare. Per mio carattere, però, ne ho preferiti altri.
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Io invece l'ho trovato molto interessante, e a dire il vero l'ho letto più volte. Da mamma in attesa, completamente inesperta, mi ha dato un pò di sicurezza. E mi ha fatto riflettere molto, soprattutto quando spiega il cerchio di rispetto immaginario che sta attorno al piccolo, e come non oltrepassarlo. Il fatto di spiegargli tutto ciò che sta succedendo, anche solo al cambio del pannolino, beh forse non ci avrei pensato... ma l'ho sempre trovato giusto
Lisa + Alice 28/9/2011
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Me l'hanno regalato e avevo trovato qualche spunto interessante. L'ho letto che ero incinta ed e' vero che ti da' alcune buone idee...poi ti trovi col bambino reale... Ricordo una volta che con bimba di poche settimane urlante, dopo averle tentate tutte, prendemmo il libro dove ha lo schema per interpretare il pianto del neonato (tira le gambe, gira la testa, serra i pugni...)... Le faceva tutte, il mio compagno voleva dargli fuoco (al libro)...
Sofia 9/9/10
Olivia 6/7/13
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Io l'ho proprio odiato quel libro!
Comprato con la prima gravidanza, sicura che avrei fatto proprio così! In fondo era molto easy! Ed in piena insicurezza dopo un mese dalla nascita ho provato ad applicare..un disastro: bimba disperata ed io in crisi ("non ci riesco, sono una mamma incapace")... Chiamo mia mamma in lacrime dopo venti minuti interminabili di bimba urlante con singhiozzi. E me lo ricordo come fosse ora... lei arriva prende in braccio la mia bimba e mi dice: ma attaccala al seno, un po' di latte e secondo me poi passa tutto... Che scema la cosa più ovvia non mi era neanche passata per la testa, tutta intenta ad applicare un metodo non adatto a me e tanto meno a mia figlia.
Con la seconda l'ho rispolverato (colpa sempre dell'insicurezza post-parto), mezza crisetta e mio marito me l'ha nascosto dicendo che i genitori siamo noi e non 'sta Tracy e... a pensarci bene.... non so ancora dov'è
MummyMara
Sisterina (20 dic 2011)
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Per me, oltre a quanto rilevato da lialeali, che per me era stato spontaneo, quello che avevo trovato di intelligente in quel libro era l'invito ad ascoltare il bimbo, a capire i suoi, di ritmi, piuttosto che applicargli "tabelle di marcia" arbitrarie. Non totalmente idiota neanche l'idea di cercare di riconoscere un "pattern" per permettersi di poter anticipare approssimativamente le prossime ore. Ma come tutti i metodi, chi prova a sostituire la testa del teorico alla sua propria, si espone a gravi delusioni. Come diceva saggiamente il marito di MummyMara, i genitori siamo noi!
Ale e Cucciola (1/1/11)
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E' stato il primo libro che ho letto sui figli, poi anche a me è capitata una cosa simile a MummyMara: mio figlio che si calmava in braccio e io lo mettevo giù, lui riprendeva ed era una danza infinita con me che mi innervosivo e alla fine ho detto basta. Poi mi chiedevo perchè non potevo tenerlo un po in braccio e alla fine anche io lo sconsiglio vivamente: non è adatto per me, ma secondo me racconta anche delle cose un po troppo semplici, per non parlare dell'allattamento che ha cannato tutto.
(Questo messaggio è stato modificato l'ultima volta il: 14-01-2013, 07:21 19 da
Chiara.)
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Io l'ho letto solo dopo la nascita di Giacomo e prima dei vari Gonzales, mi aveva convinto molto e soprattutto, nella stanchezza post parto e di un allattamento che faticava ad avviarsi (e lo scrivo mentre mio figlio di un anno ciuccia la tetta dormendo) mi aveva ricordato e messo in risalto cose che già sapevo ma avevo scordato di sapere. Mi sono chiesta varie volte se sarebbe cambiato qualcosa leggendolo prima della gravidanza e applicando da subito il suo metodo. Dopo ci ho provato ma mio figlio è, ed ho iniziato a capirlo con la Hogg, ad altissimo contatto e non ne ha voluto sapere!
Se lo avessi letto prima di partorire mi sarei sicuremente presa più tempo per me ed il bambino dopo il parto, senza parenti e amici sempre tra le scatole, e lo avrei protetto maggiormente dalle stimolazioni esterne perchè avrei capito prima che su questo era un bimbo più delicato di altri.