24-05-2012, 11:50 11
Si, lo stesso Bettelheim credo mettesse in guardia contro il minor margine lasciato alla fantasia interpretativa del bambino dal prodotto audiovisivo, e insistesse sulla facoltà del bambino di chiedere al genitore la ripetizione dei punti per lui più cruciali, come un fattore di particolare rassicurazione. Dal punto di vista dello psicologo, si capisce, ma dal punto di vista del divertimento, il cartone è bello uguale! Se poi è condiviso con i genitori, meglio ancora! Secondo me, la capacità di fantasia del bambino è pressoché illimitata!
Non ricordo particolarmente la lettura delle tradizionali favole da parte dei miei genitori, le favole le leggevo io, mentre la specialità di mio papà era di raccontarci storie fichissimissime inventate da lui con i personaggi Cane e Gatto che vivevano mille e mille incredibili avventure. La nonna ci raccontava altre storie, sempre inventate da lei, con una bimba monellina e le sue amiche più grandi, oppure le monellerie pazzesche che combinavano lei e suo fratello da ragazzini. La mamma ci portava libricini bellissimi che guardavamo insieme, prima di saper leggere, e poi che leggevamo in autonomia (leggere è sempre stata la mia passione!), oppure ci si abbracciava ballando e cantando, o ci faceva sentire musica.
Lo sport nazionale era di fare lunghissime passeggiate (a piedi), con la nonna o il papà (che per qualche anno lavorava di notte e ci veniva a prendere a scuola alle 4 e 1/2, ci dava la merenda di pane burro e marmellata, e poi ci portava al parco), durante le quali ci raccontavano di tutto e di più. Che bello che era!
Non ricordo particolarmente la lettura delle tradizionali favole da parte dei miei genitori, le favole le leggevo io, mentre la specialità di mio papà era di raccontarci storie fichissimissime inventate da lui con i personaggi Cane e Gatto che vivevano mille e mille incredibili avventure. La nonna ci raccontava altre storie, sempre inventate da lei, con una bimba monellina e le sue amiche più grandi, oppure le monellerie pazzesche che combinavano lei e suo fratello da ragazzini. La mamma ci portava libricini bellissimi che guardavamo insieme, prima di saper leggere, e poi che leggevamo in autonomia (leggere è sempre stata la mia passione!), oppure ci si abbracciava ballando e cantando, o ci faceva sentire musica.
Lo sport nazionale era di fare lunghissime passeggiate (a piedi), con la nonna o il papà (che per qualche anno lavorava di notte e ci veniva a prendere a scuola alle 4 e 1/2, ci dava la merenda di pane burro e marmellata, e poi ci portava al parco), durante le quali ci raccontavano di tutto e di più. Che bello che era!
Ale e Cucciola (1/1/11)