05-03-2010, 10:10 10
Ogni tanto (qui come altrove) mi capita di sentire qualcuno che dice che fa "autosvezzamento parziale". Ma che è st'affare? "Autosvezzamento parziale"?!?!?
Sarò cattivo o malfidato, ma mi sa che lo dice chi probabilmente non ha il coraggio di proseguire con l'autosvezzamento per timore di mamme, suocere, amiche, mariti o chi per loro. Dopo tutto, come ho già detto in un altro post, (quasi) tutti sanno (ma io no ) che lo svezzamento deve essere una strada lunga e dolorosa, per cui se non lo è devi fare qualcosa di sbagliato o non sei un buon genitore o entrambe le cose.
Lo so che la pressione esercitata da chi ti sta intorno può essere difficile da gestire e noi stando all'estero (almeno per questo) siamo in una posizione privilegiata, ma pregherei a chiunque ancora parzialmente attaccato al concetto di pappe e pappine, di frullare e di imboccare di farsi forza e andare avanti sereni. L'unica cosa che i genitori devono fare è mangiare sano e se non lo fanno già lo dovrebbero fare (indipendentemente dalla presenza o meno di prole). Se ci sono di mezzo asili, nonne o baby sitter uno si deve armare di santa pazienza spiegare come stanno le cose, ma scommetto che dopo un paio di volte che ci provano anche loro si convertiranno.
Capisco che ci possano essere dei casi speciali, ma siamo sicuri che il tuo (oh lettore) sia così speciale? Né Piermarini, né la Rapley dicono che ci sia bisogno di fare un autosvezzamento parziale, anzi, la Rapley è categorica nel dire di lasciare mangiare sempre i bambini da soli (ma chiaramente sotto controllo vigile di chi mangia con loro).
Se non altro non credo si debbano mandare dei segnali contrastanti ai bambini...
"a pranzo faccio tutto da solo e devo masticare bene bene che se no mi strozzo; che fatica!!!", dice il bambino, "mentre a cena mi propinano questo pappone con il cucchiaio e sia i (pochi) denti che ho, che le gengive e le mani me le potrei tranquillamente far amputare, tanto danno solo fastidio. Chissà qual è il modo giusto di fare le cose... Mi piacerebbe che questi che mi danno da mangiare si decidessero in un modo o in un altro"
Sarò cattivo o malfidato, ma mi sa che lo dice chi probabilmente non ha il coraggio di proseguire con l'autosvezzamento per timore di mamme, suocere, amiche, mariti o chi per loro. Dopo tutto, come ho già detto in un altro post, (quasi) tutti sanno (ma io no ) che lo svezzamento deve essere una strada lunga e dolorosa, per cui se non lo è devi fare qualcosa di sbagliato o non sei un buon genitore o entrambe le cose.
Lo so che la pressione esercitata da chi ti sta intorno può essere difficile da gestire e noi stando all'estero (almeno per questo) siamo in una posizione privilegiata, ma pregherei a chiunque ancora parzialmente attaccato al concetto di pappe e pappine, di frullare e di imboccare di farsi forza e andare avanti sereni. L'unica cosa che i genitori devono fare è mangiare sano e se non lo fanno già lo dovrebbero fare (indipendentemente dalla presenza o meno di prole). Se ci sono di mezzo asili, nonne o baby sitter uno si deve armare di santa pazienza spiegare come stanno le cose, ma scommetto che dopo un paio di volte che ci provano anche loro si convertiranno.
Capisco che ci possano essere dei casi speciali, ma siamo sicuri che il tuo (oh lettore) sia così speciale? Né Piermarini, né la Rapley dicono che ci sia bisogno di fare un autosvezzamento parziale, anzi, la Rapley è categorica nel dire di lasciare mangiare sempre i bambini da soli (ma chiaramente sotto controllo vigile di chi mangia con loro).
Se non altro non credo si debbano mandare dei segnali contrastanti ai bambini...
"a pranzo faccio tutto da solo e devo masticare bene bene che se no mi strozzo; che fatica!!!", dice il bambino, "mentre a cena mi propinano questo pappone con il cucchiaio e sia i (pochi) denti che ho, che le gengive e le mani me le potrei tranquillamente far amputare, tanto danno solo fastidio. Chissà qual è il modo giusto di fare le cose... Mi piacerebbe che questi che mi danno da mangiare si decidessero in un modo o in un altro"