04-06-2012, 02:12 14
Scrivevo giusto in altra discussione che ho avuto modo ieri sera di meditare (per trenta secondi prima di crollare nel letto!!) su un accadimento a casa di amici.
La nostra amica è laureata in pedagogia, studia moltissimo tuttora, compra tanti libri, partecipa a convegni e qualcuno comunale lo tiene pure. Lei è un bel tipo, siamo stati spesso insieme. Eppure applica metodi alla lettera e molti di questi opposti al mio modo di pensare.
In primis mi ha fatto specie sapere che nel suo corso di studi è mancata completamente la dott.ssa Montessori. Mi chiese i libri e me li restituì dicendo "niente di nuovo, poco interessanti". Lo so, io sono montessoriana, ma l'ho trovata così illuminante che mi stupisce non riesca a convincere sulla veridicità delle sue parole. Ma non siamo tutti uguali.
Ha applicato tabelle di svezzamento con il primo figlio, mentre con il secondo è stata un po' più lassista anche per comodità. Ha allattato entrambi i figli a richiesta per un bel po', non ricordo fino a quando.
Eppure usa metodi molto duri, ha lasciato i figli piangere nel letto quando ha deciso che tutti dovevano dormire bene.
Ha l'angolo della punizione per meditare su quello che hai fatto (ma non sta accanto a suo figlio mentre piange sulla seggiolina).
Li fa dipingere e creare ma li piazza anche per ore davanti alla tivù se ne hanno voglia.
Non so, ma io, che non ho studiato ma mi sono semplicemente informata, mi sento più serena. Non devo quasi mai alzare la voce (e se lo faccio non è per colpa di mia figlia ma della mia scarsa pazienza), i giochi sono più o meno in ordine, e non devo mai punire mia figlia.
Mi piace pensare di non dover seguire un metodo ma di seguire semplicemente una linea di dialogo e di confronto, e di osservare mia figlia e cercare di capire come posso fare meglio e stare tutti meglio.
E sicuramente sbaglio moltissimo, ma a casa si ride molto e ci si bacia con felicità tutti quanti.
Poi quando scoprirò perché mia figlia abbia ripreso a svegliarsi urlando di notte.... che fatica di (non)lavoro quello di genitore...
La nostra amica è laureata in pedagogia, studia moltissimo tuttora, compra tanti libri, partecipa a convegni e qualcuno comunale lo tiene pure. Lei è un bel tipo, siamo stati spesso insieme. Eppure applica metodi alla lettera e molti di questi opposti al mio modo di pensare.
In primis mi ha fatto specie sapere che nel suo corso di studi è mancata completamente la dott.ssa Montessori. Mi chiese i libri e me li restituì dicendo "niente di nuovo, poco interessanti". Lo so, io sono montessoriana, ma l'ho trovata così illuminante che mi stupisce non riesca a convincere sulla veridicità delle sue parole. Ma non siamo tutti uguali.
Ha applicato tabelle di svezzamento con il primo figlio, mentre con il secondo è stata un po' più lassista anche per comodità. Ha allattato entrambi i figli a richiesta per un bel po', non ricordo fino a quando.
Eppure usa metodi molto duri, ha lasciato i figli piangere nel letto quando ha deciso che tutti dovevano dormire bene.
Ha l'angolo della punizione per meditare su quello che hai fatto (ma non sta accanto a suo figlio mentre piange sulla seggiolina).
Li fa dipingere e creare ma li piazza anche per ore davanti alla tivù se ne hanno voglia.
Non so, ma io, che non ho studiato ma mi sono semplicemente informata, mi sento più serena. Non devo quasi mai alzare la voce (e se lo faccio non è per colpa di mia figlia ma della mia scarsa pazienza), i giochi sono più o meno in ordine, e non devo mai punire mia figlia.
Mi piace pensare di non dover seguire un metodo ma di seguire semplicemente una linea di dialogo e di confronto, e di osservare mia figlia e cercare di capire come posso fare meglio e stare tutti meglio.
E sicuramente sbaglio moltissimo, ma a casa si ride molto e ci si bacia con felicità tutti quanti.
Poi quando scoprirò perché mia figlia abbia ripreso a svegliarsi urlando di notte.... che fatica di (non)lavoro quello di genitore...