20-10-2011, 11:08 23
ho letto questo topic l'altro giorno e ho avuto qualche remora a scrivere di me e di matteo
va là che siamo strane
se qualcosa va storto e ci capita il cesareo, restiamo un po' in una specie di limbo, in cui "avrei voluto, ma non sono riuscita", infarcito magari di qualche senso di colpa.. tutti sentimenti che hanno provato le mie amiche che hanno subito il cesareo.
se invece va tutto bene (come per esempio è capitato a me) leggere di alcune esperienze, quella di madregeisha per citare l'ultima... mi fa sentire quasi in colpa per aver avuto tanta fortuna
sono ancora confusa su quello che è il mio ricordo di parto
ho avuto una gravidanza splendida e anche se cercata, è arrivata all'improvviso (avendo avuto per un anno problemi di cisti)
matteo è sempre stato sanissimo e io sono stata serena e zen dal primo all'ultimo giorno
si prevedeva un bimbone di 4 kg, io avevo una panciona enorme e mia madre aveva paura per me (cosa che ci ha spinto a non rivelare a nessuno la partenza per l'ospedale)
le contrazioni sono iniziate tiepidamente (a livello di intensità) ma ravvicinate verso sera, dopo una doccia calda ho capito che erano quelle giuste
siamo partiti per il nostro piccolo ospedale una sera uggiosa e nebbiosa di metà gennaio, ci guardavamo stupiti e felici, sapendo che da lì a qualche ora avremmo conosciuto il nostro matteo
si sono rotte le acque in visita verso le 23 che ancora avevo contrazioni leggere
siamo andati in sala travaglio e la prima fase è durata 3 orette
c'era buio in camera ed eravamo solo io e mio marito, il tracciato, il flebo di antibiotico e la meravigliosa ostetrica che ogni tanto veniva a controllare
alle 3 ho iniziato a spingere, e la cosa si è protratta due ore, due lunghissime ma anche brevissime ore in cui tra una spinta e l'altra mettevo in pratica gli insegnamenti del corso di yoga e mi è sembrato pure di appisolarmi
ma ero stanca, le gambe cedevano e le contrazioni non avevano più brio
non credevo di farcela
matteo mi sembrava più grande di me
mi hanno dato l'ossitocina e fatta l'episiotomia (per fortuna!!)
e dopo poco è nato
questo bimbo enorme (4660 gr), che non sembrava un neonato, ma che era esattamente come lo volevamo noi.
era matteo
i capelli lunghi... le cosciotte piene, la pelle di pesca e due guance da strapazzarlo di baci
siamo stati in ospedale, curati, serviti e riveriti dal personale favoloso dell'ospedale, tre giorni.. uno in più del dovuto perchè matteo era non pigro.. DI PIU' e aveva avuto un calo fisiologico superiore al 10%
unico momento di crisi.. quel giorno in più, con il latte in arrivo ma non disponibile, con le aggiunte di LA e con l'unica puericultrice bacchettona.
ecco in sintesi il mio parto.
c'è stato anche un momento di risate e di ilarità durante le spinte
quando non credevo che fosse vero che si vedeva la testa e per verificare ho chiesto di che colore aveva i capelli!!!
oppure quando ho chiesto all'ostetrica di ripetermi per ben due volte le istruzioni (spingi piano, soffia...)
mi sono trovata talmente bene che ho scritto al mio ospedale una lettera
ci tenevo troppo che il personale sapesse quanto bello fosse stato il mio parto.
ora qualcuno deve però spiegarmi perchè il pensiero di affrontare un parto mi spaventa.
è la fifa del secondo? la fifa di chi sa cosa aspettarsi?
come dicevo all'inizio, siamo strane
va là che siamo strane
se qualcosa va storto e ci capita il cesareo, restiamo un po' in una specie di limbo, in cui "avrei voluto, ma non sono riuscita", infarcito magari di qualche senso di colpa.. tutti sentimenti che hanno provato le mie amiche che hanno subito il cesareo.
se invece va tutto bene (come per esempio è capitato a me) leggere di alcune esperienze, quella di madregeisha per citare l'ultima... mi fa sentire quasi in colpa per aver avuto tanta fortuna
sono ancora confusa su quello che è il mio ricordo di parto
ho avuto una gravidanza splendida e anche se cercata, è arrivata all'improvviso (avendo avuto per un anno problemi di cisti)
matteo è sempre stato sanissimo e io sono stata serena e zen dal primo all'ultimo giorno
si prevedeva un bimbone di 4 kg, io avevo una panciona enorme e mia madre aveva paura per me (cosa che ci ha spinto a non rivelare a nessuno la partenza per l'ospedale)
le contrazioni sono iniziate tiepidamente (a livello di intensità) ma ravvicinate verso sera, dopo una doccia calda ho capito che erano quelle giuste
siamo partiti per il nostro piccolo ospedale una sera uggiosa e nebbiosa di metà gennaio, ci guardavamo stupiti e felici, sapendo che da lì a qualche ora avremmo conosciuto il nostro matteo
si sono rotte le acque in visita verso le 23 che ancora avevo contrazioni leggere
siamo andati in sala travaglio e la prima fase è durata 3 orette
c'era buio in camera ed eravamo solo io e mio marito, il tracciato, il flebo di antibiotico e la meravigliosa ostetrica che ogni tanto veniva a controllare
alle 3 ho iniziato a spingere, e la cosa si è protratta due ore, due lunghissime ma anche brevissime ore in cui tra una spinta e l'altra mettevo in pratica gli insegnamenti del corso di yoga e mi è sembrato pure di appisolarmi
ma ero stanca, le gambe cedevano e le contrazioni non avevano più brio
non credevo di farcela
matteo mi sembrava più grande di me
mi hanno dato l'ossitocina e fatta l'episiotomia (per fortuna!!)
e dopo poco è nato
questo bimbo enorme (4660 gr), che non sembrava un neonato, ma che era esattamente come lo volevamo noi.
era matteo
i capelli lunghi... le cosciotte piene, la pelle di pesca e due guance da strapazzarlo di baci
siamo stati in ospedale, curati, serviti e riveriti dal personale favoloso dell'ospedale, tre giorni.. uno in più del dovuto perchè matteo era non pigro.. DI PIU' e aveva avuto un calo fisiologico superiore al 10%
unico momento di crisi.. quel giorno in più, con il latte in arrivo ma non disponibile, con le aggiunte di LA e con l'unica puericultrice bacchettona.
ecco in sintesi il mio parto.
c'è stato anche un momento di risate e di ilarità durante le spinte
quando non credevo che fosse vero che si vedeva la testa e per verificare ho chiesto di che colore aveva i capelli!!!
oppure quando ho chiesto all'ostetrica di ripetermi per ben due volte le istruzioni (spingi piano, soffia...)
mi sono trovata talmente bene che ho scritto al mio ospedale una lettera
ci tenevo troppo che il personale sapesse quanto bello fosse stato il mio parto.
ora qualcuno deve però spiegarmi perchè il pensiero di affrontare un parto mi spaventa.
è la fifa del secondo? la fifa di chi sa cosa aspettarsi?
come dicevo all'inizio, siamo strane