02-02-2011, 10:57 22
Ciao a tutti,
mi chiamo Alessandra e ho incominciato l'autosvezzamento con la mia seconda bambina, Giorgia.
Il mio primo bambino, di sei anni, è stato svezzato quasi secondo i canoni normali. Per lui ho cominciato infatti lo svezzamento a circa sei mesi col tipico brodo vegetale, ma ho usato solo verdure di stagione per i brodi (quindi niente zucchina essendo aprile :-)), ho sempre cucinato tutto io, non ho usato omogeneizzati o liofilizzati (come suggeritomi dalla pediatra), e spesso come creme di cereali e semolini ho cercato di prenderli di vario tipo (comprendendo miglio, orzo, farro). Poi già il libro: "Abbiamo un bambino" che mi aveva molto intrigato, suggeriva di fare assaggi di cucina familiare, e di usare lo svezzamento per migliorare l'alimentazione di tutta la famiglia. Da questo punto di vista la cosa ha funzionato, visto che siamo passati al bio e ai prodotti di stagione e km zero (quando possibile) per tutta la famiglia. Chiaramente era un primo figlio, e quindi non avevo osato troppo :-) ed essendo allergici entrambi i genitori, ho fatto una introduzione classica degli alimenti (uovo dopo l'anno ecc).
Fortunatamente Daniele ci ha aiutati, essendo un gran mangione. Quindi già intorno ai dieci mesi ho provato ad "osare" e invece del pappone gli preparavo pasti tradizionali in versione "mini": pasta e patate, pasta e zucca, cou cous e cosi' via.
Al compimento dell'anno abbiamo quindi cominciato a fare alimentazione familiare: sceglievo di cucinare cose che fossero compatibili, e soprattutto sane e quindi mangiavamo tutti insieme.
Quando è arrivata Giorgia avevo letto di autosvezzamento, Gonzales, e il Piermarini. Quindi ero preparata :-).
Con Giorgia abbiamo incominciato a farle saggiare pezzetti di frutta poco prima dei sei mesi(fino a quel momento solo latte materno), in risposta al suo interesse. Adora le clementine e la mela. E quando vuole qualcosa si fa intendere molto bene.
Siamo arrivati a sette mesi e mezzo, molto spesso andiamo solo di assaggi, perchè lei, a differenza del fratello, è molto meno mangiona, anche col latte fa poppate molto brevi....
I miei problemi sono due. Uno di scarso accrescimento (per il quale consulterò un pediatra, ne ho trovato infatti uno che forse fa al caso mio). Il secondo è organizzativo: noi mangiamo ad orari da meridionali: tipicamente il pranzo verso le 13:30 e la cena verso le 20:00. Il problema è che spesso la piccola è molto stanca a quell'ora, e quindi spesso gli assaggi sono pochissimi, e si finisce per darle soprattutto latte. I nostri orari è difficile cambiarli: il pranzo è legato all'orario di ritorno da scuola del fratellino maggiore, la cena dal ritorno del papà. Provo a farla dormire un poco prima, ma spesso non mi riesce, e oltretutto sto riprendendo il lavoro, quindi il pranzo è una cosa che non gestirei io. Suggerimenti?
Grazie
Alessandra
mi chiamo Alessandra e ho incominciato l'autosvezzamento con la mia seconda bambina, Giorgia.
Il mio primo bambino, di sei anni, è stato svezzato quasi secondo i canoni normali. Per lui ho cominciato infatti lo svezzamento a circa sei mesi col tipico brodo vegetale, ma ho usato solo verdure di stagione per i brodi (quindi niente zucchina essendo aprile :-)), ho sempre cucinato tutto io, non ho usato omogeneizzati o liofilizzati (come suggeritomi dalla pediatra), e spesso come creme di cereali e semolini ho cercato di prenderli di vario tipo (comprendendo miglio, orzo, farro). Poi già il libro: "Abbiamo un bambino" che mi aveva molto intrigato, suggeriva di fare assaggi di cucina familiare, e di usare lo svezzamento per migliorare l'alimentazione di tutta la famiglia. Da questo punto di vista la cosa ha funzionato, visto che siamo passati al bio e ai prodotti di stagione e km zero (quando possibile) per tutta la famiglia. Chiaramente era un primo figlio, e quindi non avevo osato troppo :-) ed essendo allergici entrambi i genitori, ho fatto una introduzione classica degli alimenti (uovo dopo l'anno ecc).
Fortunatamente Daniele ci ha aiutati, essendo un gran mangione. Quindi già intorno ai dieci mesi ho provato ad "osare" e invece del pappone gli preparavo pasti tradizionali in versione "mini": pasta e patate, pasta e zucca, cou cous e cosi' via.
Al compimento dell'anno abbiamo quindi cominciato a fare alimentazione familiare: sceglievo di cucinare cose che fossero compatibili, e soprattutto sane e quindi mangiavamo tutti insieme.
Quando è arrivata Giorgia avevo letto di autosvezzamento, Gonzales, e il Piermarini. Quindi ero preparata :-).
Con Giorgia abbiamo incominciato a farle saggiare pezzetti di frutta poco prima dei sei mesi(fino a quel momento solo latte materno), in risposta al suo interesse. Adora le clementine e la mela. E quando vuole qualcosa si fa intendere molto bene.
Siamo arrivati a sette mesi e mezzo, molto spesso andiamo solo di assaggi, perchè lei, a differenza del fratello, è molto meno mangiona, anche col latte fa poppate molto brevi....
I miei problemi sono due. Uno di scarso accrescimento (per il quale consulterò un pediatra, ne ho trovato infatti uno che forse fa al caso mio). Il secondo è organizzativo: noi mangiamo ad orari da meridionali: tipicamente il pranzo verso le 13:30 e la cena verso le 20:00. Il problema è che spesso la piccola è molto stanca a quell'ora, e quindi spesso gli assaggi sono pochissimi, e si finisce per darle soprattutto latte. I nostri orari è difficile cambiarli: il pranzo è legato all'orario di ritorno da scuola del fratellino maggiore, la cena dal ritorno del papà. Provo a farla dormire un poco prima, ma spesso non mi riesce, e oltretutto sto riprendendo il lavoro, quindi il pranzo è una cosa che non gestirei io. Suggerimenti?
Grazie
Alessandra