24-07-2014, 10:05 10
Buongiorno a tutti!
Sono una neoiscritta molto incuriosita e tentata dall'AS, ma con qualche perplessità, e vengo qui in cerca di confronti ed esperienze!
Ho appena terminato la lettura di "Io mi svezzo da solo" e, come immaginavo da quanto avevo letto su qualche forum e sentito a vari incontri al consultorio, sento l'autosvezzamento molto vicino al mio modo di sentire e vorrei proprio metterlo in pratica! Se fossi casalinga mi ci butterei a pesce ma dovendo delegare l'accudimento ho qualche perplessità sulla gestione del tutto.
Dunque la mia piccola ha cinque mesi, è allattata al seno a richiesta e da un paio di settimane le faccio giusto dare una leccatina ogni tanto alla frutta quando mi vede mangiarla.
Io rientrerò al lavoro a metà ottobre, alla vigilia del compimento dei suoi otto mesi, e la lascerò con i nonni paterni, inizialmente per circa nove ore al giorno.
La mia prima perplessità riguarda quindi le tempistiche di svezzamento... non passa giorno senza che papà e nonni mi chiedano di cominciare a darle almeno la mela grattuggiata perché si abitui, se no come farà questo autunno tante ore senza di me. E un po' di ansia me la stanno mettendo. Da quanto ho letto uno dei capisaldi dell'AS è continuare a dare tutto il latte che vogliono finché vogliono, ma non sarà possibile. Naturalmente in mia assenza potrà avere anche il mio latte tirato, ogni tanto già lo prende senza fare storie. Ma dubito di potermi tirare ogni giorno il corrispondente di 3-4 pasti!
La seconda perplessità riguarda il farla mangiare a tavola con i nonni. Da una parte immagino lo sgomento di mia suocera abituata che i bambini mangiano gli omogeneizzati. E poi dovete sapere che il suocero segue una dieta pessima. Mangia pasta alla carbonara o con carne macinata (lo chiama ragù ma senza pomodoro), carni alla griglia, formaggi, pane, e verdura solo cruda in foglia. E basta! mai una zuppa né riso né gnocchi, mai verdure cotte né colorate, mai legumi o pesce, mai frutta (tranne noci). neanche la pizza mangia.
Cambiare l'alimentazione di di un 65enne non è proponibile (e comunque ci ha già provato mia cognata più o meno per gli stessi motivi e senza successo). Mia suocera per sé mette in tavola un po' più di varietà ma il nonno davvero mangia quattro cose in croce e neanche tanto sane.
Ed ecco che mi chiedo: se deve avere davanti ogni giorno questo esempio, non è meglio darle una pappetta di carote e tapioca piuttosto?
L'ultima perplessità riguarda l'adeguare quello che mettiamo a tavola, non tanto per me (ho sempre mangiato molto sano, sono stata a lungo vegetariana, da quando sono rimasta incinta ho ripreso a mangiare solo pesce) quanto per il mio compagno.
Quando siamo andati a vivere assieme era un disastro (non sorprende visto il padre...), ora è migliorato molto ma non riesce a rinunciare a tutta una serie di cose poco salutari come biscotti e merendine confezionati e secondi pronti (tipo cordon bleu). Questo ultimo punto però mi preoccupa meno di tutti, sono certa che con un po' di impegno e organizzazione riusciremo a limitare questi prodotti, e se occasionalmente finiranno in tavola pazienza.
Avete qualche suggerimento? mi piacerebbe tanto leggere le esperienze di altre mamme che hanno fatto autosvezzamento e contemporaneamente affidato i bimbi ai nonni!
Sono una neoiscritta molto incuriosita e tentata dall'AS, ma con qualche perplessità, e vengo qui in cerca di confronti ed esperienze!
Ho appena terminato la lettura di "Io mi svezzo da solo" e, come immaginavo da quanto avevo letto su qualche forum e sentito a vari incontri al consultorio, sento l'autosvezzamento molto vicino al mio modo di sentire e vorrei proprio metterlo in pratica! Se fossi casalinga mi ci butterei a pesce ma dovendo delegare l'accudimento ho qualche perplessità sulla gestione del tutto.
Dunque la mia piccola ha cinque mesi, è allattata al seno a richiesta e da un paio di settimane le faccio giusto dare una leccatina ogni tanto alla frutta quando mi vede mangiarla.
Io rientrerò al lavoro a metà ottobre, alla vigilia del compimento dei suoi otto mesi, e la lascerò con i nonni paterni, inizialmente per circa nove ore al giorno.
La mia prima perplessità riguarda quindi le tempistiche di svezzamento... non passa giorno senza che papà e nonni mi chiedano di cominciare a darle almeno la mela grattuggiata perché si abitui, se no come farà questo autunno tante ore senza di me. E un po' di ansia me la stanno mettendo. Da quanto ho letto uno dei capisaldi dell'AS è continuare a dare tutto il latte che vogliono finché vogliono, ma non sarà possibile. Naturalmente in mia assenza potrà avere anche il mio latte tirato, ogni tanto già lo prende senza fare storie. Ma dubito di potermi tirare ogni giorno il corrispondente di 3-4 pasti!
La seconda perplessità riguarda il farla mangiare a tavola con i nonni. Da una parte immagino lo sgomento di mia suocera abituata che i bambini mangiano gli omogeneizzati. E poi dovete sapere che il suocero segue una dieta pessima. Mangia pasta alla carbonara o con carne macinata (lo chiama ragù ma senza pomodoro), carni alla griglia, formaggi, pane, e verdura solo cruda in foglia. E basta! mai una zuppa né riso né gnocchi, mai verdure cotte né colorate, mai legumi o pesce, mai frutta (tranne noci). neanche la pizza mangia.
Cambiare l'alimentazione di di un 65enne non è proponibile (e comunque ci ha già provato mia cognata più o meno per gli stessi motivi e senza successo). Mia suocera per sé mette in tavola un po' più di varietà ma il nonno davvero mangia quattro cose in croce e neanche tanto sane.
Ed ecco che mi chiedo: se deve avere davanti ogni giorno questo esempio, non è meglio darle una pappetta di carote e tapioca piuttosto?
L'ultima perplessità riguarda l'adeguare quello che mettiamo a tavola, non tanto per me (ho sempre mangiato molto sano, sono stata a lungo vegetariana, da quando sono rimasta incinta ho ripreso a mangiare solo pesce) quanto per il mio compagno.
Quando siamo andati a vivere assieme era un disastro (non sorprende visto il padre...), ora è migliorato molto ma non riesce a rinunciare a tutta una serie di cose poco salutari come biscotti e merendine confezionati e secondi pronti (tipo cordon bleu). Questo ultimo punto però mi preoccupa meno di tutti, sono certa che con un po' di impegno e organizzazione riusciremo a limitare questi prodotti, e se occasionalmente finiranno in tavola pazienza.
Avete qualche suggerimento? mi piacerebbe tanto leggere le esperienze di altre mamme che hanno fatto autosvezzamento e contemporaneamente affidato i bimbi ai nonni!