24-02-2012, 12:50 12
(24-02-2012, 12:38 12)Le83 Ha scritto:(23-02-2012, 07:29 19)Chiara Ha scritto: Mi piace molto condividere e sono dell'idea che come dite voi ognuno è libero di crescere i propri figli come gli pare, ma se incontri una persona che ha problemi in un determinato campo e tu nel tuo piccolo gli spieghi alcune cose e poi la reincontri dopo 2 settimane che ha fatto una scelta diemetralmente opposta alle argomentazioni che le hai dato di cosa si può parlare?
Comunque i nostri figli si adorano, perchè si conscono da quando avevano 5 mesi e giocano comunque insieme, ma mi sono accorta che qualcosa si è rotto tra di noi, forse come dite voi ho dato consigli non richiesti e poco apprezzati... (e non è la prima volta che capita, mi dovrei mordere la lingua!).
In sostanza se qualcuno non fa come dici tu (ti prendo come esempio, ma mi pare che siano in molte a pensarla così) non vale la pena continuare un'amicizia o per quel motivo l'amicizia si raffredda?! E se in quelle due settimane lui ha semplicemente pensato che il metodo che tu gli hai suggerito non fosse adatto a lui? Se, come viene ribadito più volte, si è semplicemente documentato su altro pensando sia il meglio? Davvero per questo un'amicizia non vale più la pena?
Sono ancora d'accordo con blackbird: non è certo il cospleeping che farà diventare un bambino direttore di banca! Quello che un bambino diventerà da grande non sarà certo solo per quello che succede nei primi anni di vita, ci sono così tanti fattori!
Anche perchè se il ragionamento è questo, qualsiasi persona differente, che non rientra nei vostri canoni non sarà degna della vostra amicizia, quindi mettiamoci ebrei, protestanti (e allora io no dovrei parlare a mia sorella visto che è protestante), mussulmani anche semplici stranieri che non seguono le vostre regole...non so quanto questo sia un buon insegnamento, visto che si parla di ciò.
Ho l'impressione che stiamo uscendo dal seminato.
L'amicizia si costruisce sulla condivisione delle esperienze e del modo di essere, non per niente se ne fanno molte quando si è piccoli e poi, crescendo, diventa sempre più difficile, perché mancano le occasioni, perché le personalità si definiscono sempre di più e perché le scelte che facciamo (dettate da convinzioni a priori e dall'esperienza) rappresentano tutto ciò. Quindi, Le, mi sembra un po' forte l'associazione tra razzismo e "non mi sento più così vicina a Tizio perché fa scelte tanto diverse dalle mie". Quest'ultima cosa mi sembra più che legittima. Che poi non significa che a quella persona si vuole meno bene, ma se la vita ci allontana... bè, succede.
Inoltre c'è la questione "carattere": ci sono persone molto aperte che si trovano bene con tutti, altre che per parlare di amicizia devono sentirsi in completa affinità. Non per questo sono razziste, ma solo selettive. Non credo proprio facciano lo sgambetto al primo che passa con Estill nel taschino