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“Se sano vuoi mangiare, il cornetto vegano devi comprare!” Ehhmmm….

Vivendo all’estero non sempre sono al corrente delle ultime novità in Italia. Tuttavia quando torno noto sempre delle differenze piccole e grandi intorno a me. Durante un mio recente viaggio, mi ha colpito come sia diventato molto di moda il cornetto vegano.

Premessa 1: non ho provato nessuno dei cornetti che descrivo. Il gusto mi interessa relativamente, mentre mi voglio concentrare sulle proprietà, vere o presunte, che hanno.

Premessa 2: per fare il cornetto ci vuole una variazione della pasta sfoglia. Questa è composta da una parte magra, acqua e farina, e da una grassa, solitamente burro. La sfogliatura si ottiene “piegando” più volte su se stesso il burro che è stato impacchettato nell’impasto di acqua e farina.

Infornando la pasta questa “sfoglierà” durante la cottura creando l’effetto desiderato. Per la parte grassa ci vuole un grasso malleabile, per cui solido, ma non troppo. Normalmente la solidità viene data dalla percentuale grassi saturi presenti, per cui gli oli liquidi quali l’olio di oliva non sono utilizzabili per queste preparazioni. Ogni ricetta utilizzerà proporzioni diverse o aggiungerà altri ingredienti, ma la base è sempre quella e, a meno di non finire a preparare una specie muffin, non ci sono alternative.

Qui in basso vedete l’immagine pubblicitaria di un cornetto vegano che ho visto a San Vito lo Capo (in provincia di Trapani). Vi prego di leggere quanto c’è scritto con attenzione.

Cornetto vegano S. Vito
Panificio di San Vito lo Capo (Tp)

Quindi, il produttore ci informa che questo cornetto è

  • realizzato con farina di farro e farina integrale
  • ricoperto di zucchero di canna
  • senza uova, burro e latte

quindi è

  • salutistico
  • ideale per chi ama una corretta alimentazione

Al solito, la pubblicità ti dice tutte le cose che vuoi sentirti dire.

Per capirci di più ho chiesto alla ragazza che stava al bancone quali fossero gli ingredienti e lei mi ha risposto, “(ma sei cretino, non vedi che c’è scritto che è fatto di) farina di farro e farina integrale”, al che io ho fatto presente che ci deve essere anche un grasso, altrimenti non lo puoi sfogliare, ma lei insisteva che non ci fosse. Per fortuna poi è venuto il proprietario che molto gentilmente mi ha dato la lista degli ingredienti che trovate qui in basso:

ingredienti cornetto San Vito
Ingredienti e tabella nutrizionale del cornetto “salutistico” in vendita a San Vito lo Capo

Al solito la lista degli ingredienti e la tabella nutrizionale sono una miniera di informazioni. Innanzitutto scopriamo che il grasso c’è, di fatti compare la “margarina vegetale” composta da olio di palma e olio di girasole, più altri ingredienti. La tabella nutrizionale ci dice che 100 g di prodotto contengono poco più di 11 g di grassi saturi, il che equivarrebbe a circa 22-25 g di burro. (Vi ricordo che i grassi saturi sono grassi saturi, indipendentemente se vengono dal burro, dall’olio di palma o da quello che volete). Quindi mi pare che sotto questo punto di vista non abbiamo fatto molti progressi…

Ma c’è di più: continuando a leggere la lista degli ingredienti vediamo questo cornetto contiene:

… zucchero, zucchero di canna, farine di cereali (farina di frumento, farina integrale di farro, farina di grano maltato…)

ma la tabella nutrizionale ci dice che ci sono IN TOTALE solo 2,42 g di zuccheri, quindi c’è un massimo di 1,21 g di zucchero, 1,21 g di zucchero di canna e AL MASSIMO un INCREDIBILE 1,21 g TOTALI di farine di cereali (frumento, integrale di fatto e grano saltato).

Vi ricordo che la lista degli ingredienti è sempre in ordine decrescente di quantità, quindi se ho X g di un certo ingrediente, il successivo non può pesare più di X g). Non mi dilungo per non annoiarvi troppo; per approfondire vi rimando a La questione cibo.

Quindi l’immagine che ti vuol far intendere che quello che mangi è un cornetto fatto ESCLUSIVAMENTE con farina di farro e integrale trae a dir poco in inganno in quanto le queste farine sono presenti in quantità omeopatiche. Davvero non concepisco come una pubblicità del genere possa essere legale.

Quindi questo cornetto “salutistico” e “ideale per chi ama una corretta alimentazione” altro non è che un cornetto normalissimo: è fatto di farina normalissima e ha la sua bella dose di grassi saturi. OK, non ha le uova, ma nei cornetti non ce ne sono molte comunque.

Padova lavagna bar
Foto presa da un bar vicino a Padova

Tutto il mondo è paese. La foto in alto è stata presa vicino a Padova. Anche qui ti spacciano il cornetto vegano come un qualcosa di “sano”. Anche questo ha la margarina (fatta con olio di palma) come secondo ingrediente e ha un 1% di farine integrali… Ma poi mi chiedo, se questi cornetti sono così buoni E SANI, perché vendono anche la versione “non sana”? Chi se li verrebbe comprare? Però come mi hanno fatto presente proprio a Padova, “oggigiorno se non sei vegano non sei nessuno”, quindi l’importante non è curare la propria alimentazione, ma apparire, o quanto meno illudersi di farlo.

Infine, ecco una foto che ho fatto a Palermo:

"Se sano vuoi mangiare, il cornetto vegano <i>devi</i> comprare!" Ehhmmm.... – cornetto vegano
Cornetto vegano a Palermo

Qui in molti diranno che abbiamo fatto sicuramente un passo avanti… non c’è l’olio di palma, quindi questo cornetto è SICURAMENTE migliore… Se cercate informazioni sugli ingredienti, non le troverete da nessuna parte. A dire il vero la composizione di questi prodotti non è disponibile per nessuna delle marche che ho guardato. L’unica è chiedere direttamente al produttore. Così ho scritto alla San Giorgio che mi ha risposto in un paio di giorni fornendomi la scheda tecnica relativa a questo cornetti. Gli ingredienti sono i seguenti:

Farina di FRUMENTO, acqua, margarina [oli vegetali (girasole, SOIA), grasso vegetale (karitè) acqua, correttori di acidità: (acido citrico, citrati di sodio), sale, aromi naturali], zucchero, lievito naturale (FRUMENTO), lievito, sale, fruttosio, destrosio, proteine vegetali (pisello), olio di colza, amido di patata, aromi.

Quindi è vero, non c’è l’olio di palma, ma invece c’è il karitè, che guarda caso è un altro grasso tropicale, solo che questo invece che dall’Asia proviene dall’Africa centrale. La percentuale di grassi saturi è simile a quella del burro e dell’olio di palma (ovvero tra il 40 e il 50%) e chiaramente la composizione è diversa, ma basta questo a farci dire che il karitè è un ingrediente più “salutare”? Non lo so e non sono riuscito a scoprirlo e non credo che importi.

La cosa importante però è poter scrivere “senza burro” e “senza olio di palma“, tanto che ne sa il consumatore che i grassi saturi ci sono ugualmente? Forse dobbiamo aspettare la prossima crociata mediatica, quella contro il karitè… In ogni caso se cercate “karitè” e “cornetti” troverete tante marche che lo utilizzano. Voi lo avevate mai sentito? Io solo nella cosmetica e comunque non sapevo cosa fosse.

In conclusione:

  • Comprate il cornetto vegano perché vi piace? Fate benissimo. Continuate così!
  • Comprate il cornetto vegano perché è salutista? Allora vi state facendo prendere per fessi.

Ma poi… Che vuol dire “sano”? Io non lo so, e chi mi dice di saperlo finisce sempre per farfugliare quando comincio a fare domande dettagliate.

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20 risposte

  1. Il termine “vegano” indica una persona che ha deciso in modo consapevole di eliminare dalla propria alimentazione quotidiana tutti gli alimenti di origine animale. Un vegano non mangia: carne (anche pesce, ovviamente), latte e suoi derivati, miele. Se ne fai una discussione sulla qualità è un conto se inveci per vegano si intende il significato sopra, come vedi non c’è nè latte, nè burro o altri derivati animali…Del resto un buon cornetto è fatto con burro e con altre materie prime di alta qualità, ma come vedi il burro deriva dalla lavorazione del latte animale….vedi te…

  2. Grazie Andrea per il tuo impegno e per le riflessioni che porti sempre alla luce.
    Mi allineo al commento lasciato da Chiara e alla tua risposta.
    Aggiungo che questo tipo di commercializazione sminuisce il senso più profondo che (spesso) c’è dietro la scelta consapevole di una dieta vegana. Alla fine diventa tutto una moda e non ci si chiede nemmeno più che senso abbia. Credo che normalmente quasi nessuno legga le etichette dei prodotti industriali che compra (altrimenti non mi spiego come mai continuino a produrre/vendere certi alimenti!), l’ignoranza va avanti a braccetto con l’indifferenza e questo ne è la conseguenza.
    Da buona produttrice e consumatrice di dolci home made posso però spezzare una lancia in favore dei dolciumi vegani? Ci sono sapori e ingredienti davvero sorprendenti, che vanno oltre il solo gusto grasso o dolce di cui pensiamo di aver bisogno, ovviamente non è merito del cibo vegano ma della curiosità nel cambiare le cose a cui siamo abituati…provare per credere!

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