Caro lettore che non frequenta Facebook, questo post parla delle difficoltà di gestione e interazione all’interno della nostra pagina presente su IL social network, e so che ti farà alzare il sopracciglio, ma per oggi… abbi pazienza. Potrebbe essere la volta che ti viene la curiosità e finalmente ti iscrivi, oppure quella che che ti convinci definitivamente che con queste diavolerie non vuoi avere niente a che fare 🙂
È incredibile come Facebook sia in grado di trasformare la maniera in cui le persone comunicano tra di loro… Tante volte sembra tirare fuori il peggio di noi. Questo post è fondamentalmente una critica aperta all’uso che stiamo facendo della nostra pagina: uno spazio che è nato per condividere e per scambiarsi idee, sta rischiando di diventare un luogo spiacevole e spesso si tramuta in una piazza in cui lanciare anatemi alla folla.
Ma quella folla, da chi è composta?
Il bello di FB è che:
1. permette al messaggio di raggiungere un’incredibile quantità di persone;
2. per noi rappresenta una fonte d’ispirazione (e istruzione) infinita, perché ci mette di fronte alle domande della gente più di quanto non faccia un luogo più selezionato come il forum.
Ma a volte, nonostante i nostri sforzi (numerosi, ma inevitabilmente limitati) la pagina diventa molto caotica, e in diversi – abituati al clima pacato e collaborativo del forum, si sono chiesti se questo – sommando tutto – faccia davvero bene alla diffusione del nostro messaggio o se, al contrario, sia deleterio.
Dubbio più che lecito.
Sono tantissime le pagine che condividono i messaggi dei fans in bacheca proprio come facciamo noi. Quando queste pagine hanno un numero di “Mi piace” molto elevato, diventano delle bolge infernali. Sono come una passeggiata per le strade di una città affollatissima: immaginate di vedere le teste che brulicano, di sentire il brusio di sottofondo scandito da frequenti schiamazzi tra la folla. Sono come il mercato del sabato con la gente che parla a voce alta, il pescivendolo che sbraita, il venditore che urla. Ognuno ha il prezzo migliore e i pezzi più belli.
Ma il problema è nella natura del mezzo. Dentro Facebook, si passa e si va.
Facebook è come la strada: la gente passa facendo i fatti suoi, e passando vede questo e vede quello. Passi e vai, mentre apri la tua bacheca per svagarti un attimo, scorri velocemente e vedi la foto dell’ultimo pane sformato dall’amica, la foto delle vacanze della cugina 15 kg fa, la notizia shock sui bambini nel Medio Oriente e lo status di Autosvezzamento.it in cui la mamma n. 345 chiede di nuovo se i segni che vede nel suo bambino di 4 mesi sono quelli giusti.
E così, in preda a questa fretta, a questa noncuranza, ci si sente liberi di prendere a pesci in faccia l’utente che si ha davanti perché ha detto qualcosa che non ci pace.
Perché usa le k e abbrevia le parole e a noi ci dà fastidio.
Perché dice di aver svezzato il figlio a 3 mesi.
Perché questi qua fissati con l’autosvezzamento sono tutti estremisti.
Perché voglio togliere il seno a 6 mesi che non ne posso più.
Perché sta di là dallo schermo e tanto non ci tocca. Perché tanto poi spengo il pc, chiudo il telefono e chisseneimporta. Che mi frega, chi ti conosce?
Solo che dietro a quello frase su uno schermo c’è una persona. Dietro al commento acido o alla frecciata, c’è un essere umano. Nel nostro caso, poi, ci sono una madre. E un bambino.
Allora ve lo dico proprio come mi sgorga dal cuore:
[box=0]io non voglio che la nostra pagina sia così![/box]
C’è bisogno che gli utenti si diano una regolata.
Che si ricordino che essere dietro a uno schermo e dietro a un’iconcina non li esonera dalle regole del vivere sociale (!!) e dalla buona educazione.
Che prima di rispondere la prima cosa che passa per la testa, meglio pensarci due volte.
Che verba volant, ma scripta manent.
Che fare la maestrina di turno, per lo più irrita chi ci legge (da che pulpito… coff coff coff…)
Che scrivere K invece che CH a te fa risparmiare tempo, ma lo fa perdere a chi legge (SE legge…).
Che la buona grammatica facilita la comunicazione.
Che certi consigli non si possono dare con troppa leggerezza
Che se oggi ti girano… forse è meglio che Facebook lo chiudi e ti vai a prendere una boccata d’aria.
Riserva alle persone che sono al di là dello schermo la sincerità e la dolcezza che useresti con un’amica. E parla loro con l’educazione e il rispetto che riserveresti ad uno sconosciuto.
Abbi sempre rispetto vero di chi dialoga con te, anche se non ti piace.
Al di là dello schermo ci sono delle PERSONE. Ti permetteresti di usare le stesse maniere spicce anche faccia a faccia?
Nessuno trae giovamento dal ricevere frecciate e dall’essere preso a pesci in faccia. E chi chiede informazioni, non ha bisogno dei battibecchi tra chi vede bianco e chi vede nero.
Vogliamo essere COSTRUTTIVI, non distruttivi.
Facebook non si cambia, sarà sempre un posto da “passo e via”, ma possiamo usarlo meglio.
49 risposte
È triste, ma sembra endemico, nel web come nella vita reale: ci vuole la mestra che ti controlla o il capoclasse che segna i nomi alla lavagna, ci vuole il moderatore pronto a mantenere l’ordine perché non siamo in grado di darci un contegno. E tutto si aggrava incredibilmente quando la gente è tanta, quando c’è folla e ti senti di poterti nascindere più facilmente dopo aver lanciato il sacco. Con Facebook i problemi seconodnme sono prorpio questi: troppi utenti e mancanza di struttura, con conseguente difficoltà di moderazione dovute anche al fatti che si mescolano più facilmente i ruoli di admin e utente con quelli di persona x e y. Sarà che sono legata ai forum e alle strutture organizzate, ma ci credo poco che usare fb in maniera davvero costruttiva sia possibile.
Grazie Carlotta, con moderazione e con lo spirito giusto, concordo. E armati di lettura selettiva, per farsi largo tra il “rumore” delle cose che noncercavamo e nonnci interessano. È davvero una giungla, e imparare a sopravviverci costa un po’ di esercizio…
Critici sì, criticoni no. Realistici sì, duri… possiamo farne a meno. /G.
Cara Michela scusami ma non sono totalmente d’accordo con te. Che motivo c’è di essere critici e duri nelle risposte? Ok la libertà di pensiero…ci mancherebbe … però proprio in virtù della libertà di pensiero dovremo essere appunto meno critici e duri. Come ha scritto Gloria nel post dietro ogni domanda che viene fatta c’é una mamma e soprattutto c’è un bambino. C’è una famiglia che non conosciamo con la sua storia… che se fa una domanda vuol dire che ha seri dubbi… proviamo a metterci nei loro panni…a ricordare come ci sentivamo noi all’inizio con il primo figlio…già ci pensano pediatri amiche mamme suocere ecc a non farci sentire adeguate …non c’è bisogno che ci mettiamo anche noi da una pag di Facebook
Bravissima Gloria!
ci piace! la buona educazione e il rispetto per il prossimo aiuta il mondo a girare meglio!!!!!!!!
Grazie, mi fa piacere leggere che il sentimento è diffuso (in verità non ne avevo dubbi…). Incredibilmente su Facebook nemmeno avere nome e cognome in bella vista sembra limitare certi atteggiamenti (e comunque tanta gente risolve il problema alla radice usando un nickname invece del nome vero)/Gloria
….. Parole sante ormai il rispetto per il prossimo e’ un optional….. Ai nostri cuccioli che società lasciamo… Io adoro questo spazio molto costruttivo per me….e nessuno è meglio o peggio di me, la si pensa in modo differente, W la democrazia…
La libertà di pensiero è sacrosanta e pure la libertà di esprimerlo! Si può essere critici e duri nelle risposte, non ci vedo nulla di male. Non per questo è concessa la maleducazione, la cattiveria, l’arroganza, la falsità…
La stessa identica risposta può suscitare reazioni diverse in chi ascolta… C’è chi se la prende per niente, c’è chi legge, “traduce” capisce e assimila… Per questo non ci si può fare niente!
Concordo con il post; purtroppo, il web e l’anonimato che consente di mantenere, fanno sentire molti (troppi) in diritto di essere poco garbati quando va bene, incivili quando va male. E questo ovviamente capita in ogni gruppo, su ogni pagina, su ogni post scritto. Bisognerebbe ricordarsi che se è lecito esprimere la propria opinione anche quando non direttamente richiesta, è doveroso farlo nei modi che di userebbero dal vivo, con educazione, pacatezza e anche una buona grammatica, perché no?!soprattutto nelle pagine che riguardano bambini, visto che dovrebbero servire come scambio di informazioni e consigli tra chi sta vivendo l’esperienza particolare di avere un bimbo, magari per la prima volta e quindi è anche magari più sensibile del solito.