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Come si prepara DAVVERO il latte artificiale?

come preparare il latte artificiale

Lo dice anche la legge di ricordare che niente è meglio del latte di mamma per i bambini, ma non sempre le cose funzionano o vanno come avremmo desiderato, così va fatto uscire il biberon dal cappello del mago. Ma come preparare il latte artificiale in modo corretto?

Sappiamo che, diversamente da quello liquido, il latte formulato in polvere non è un prodotto sterile e, in quanto tale, comporta dei potenziali rischi seri. La tecnologia oggi a disposizione dei produttori di latti artificiali non è sufficiente ad allontanare il rischio di contaminazione batterica.
L’unico modo per eliminare questi rischi è preparare correttamente il biberon.
Ma come preparare il latte artificiale in modo corretto?

C’è tanta disinformazione e anche cattiva informazione in giro per quanto riguarda la preparazione del latte artificiale. Non voglio fare terrorismo, ma ricercando notizie per questo post sono venuta a conoscenza del fatto che è proprio dello scorso Natale (2011) la notizia di un bambino statunitense morto per cause da ricondursi, con elevata possibilità, proprio a un latte artificiale contaminato. Ma anche più di recente, nel 2022, sempre negli Stati Uniti c’è stato uno scandalo concernente latte contaminato, con relativo ritiro di moltissimi lotti e conseguente scarsità di latte in polvere per mesi.

Come ci ricorda questo interessantissimo articolo pubblicato da quaderniacp, il latte artificiale in polvere può essere contaminato con salmonella o Enterobacter Sakazakii, un batterio causa di malattie gravi. Molto gravi.
L’unica maniera di neutralizzare l’Enterobacter Sakazakii è sciogliere la polvere in acqua a temperatura pari o superiore ai 70 gradi centigradi.
Solo la temperatura ha funzione battericida e mette al riparo dal problema.
E solo una corretta conservazione della polvere ricostituita può prevenire che questi batteri si moltiplichino molto velocemente, poiché la formula tenuta a una temperatura superiore ai 5 gradi è terreno estremamente fertile per la sua riproduzione.

Eppure molto spesso ho letto di mamme che, in tutta innocenza e – cosa assai grave – spesso dietro consiglio di personale sanitario, per fare i biberon utilizzano acqua in bottiglia e, ritenendola per qualche motivo certamente sicura, non fanno che scaldarla un po’ di prima aggiungere la polvere.
Tuttavia, al di là del fatto che utilizzare costosa acqua oligominerale non è assolutamente necessario (e qui alzi la mano chi non ha pensato subito alla pressione di chi l’acqua minerale la vende) se l’acqua del rubinetto di casa è buona, l’utilizzo dell’acqua in bottiglia non mette al riparo dalla contaminazioni.

Dopo essermi a lungo chiesta come mai sentivo un sacco di mamme preparare il latte artificiale semplicemente riscaldando un po’ d’acqua minerale, ho deciso di indagare un pochino ed è venuto fuori che alcune case produttrici di latti artificiali non sempre riportano sulle confezioni dei loro prodotti informazioni corrette o chiare riguardo la preparazione della formula, ignorando completamente le più recenti direttive OMS.

Visto che la tecnologia non ci consente ancora di scongiurare la contaminazione in fase di produzione e inscatolamento, ci aspetteremmo che, come minimo, le istruzioni di preparazione dei latti in formula fossero aggiornate alle conoscenze più recenti.
Ma, ahimé, in nome del marketing (specialmente quando si parla di marketing di latte di crescita o proseguimento) e delle vendite, dei rischi che allattare artificialmente può comportare in effetti non si parla mai….

Certo, l’incidenza delle infezioni è bassa, ma c’è. E tanto basta perché il problema non debba essere sottovalutato.

Come preparare il latte artificiale correttamente?

  1. Lavarsi bene le mani
  2. Lavare accuratamente o sterilizzare il biberon
  3. Fai bollire l’acqua e poi falla raffreddare per circa 20-30 minuti fino a che non raggiunga la temperatura di 70 °C circa (chiaramente dipende dalla quantità che avete bollito).
  4. Aggiungere la quantità precisa di acqua nel biberon corrispondente al numero di misurini che volete utilizzare.
  5. Chiudere il biberon, agitarlo per sciogliere la polvere e raffreddarlo rapidamente in acqua fredda.
  6.  Dare il biberon immediatamente. Se non viene consumato subito si può mantenere per un paio d’ore dopo di che va scartato (dopo i primi mesi si può mantenere fino a 24 ore in frigorifero)

Se siete in giro, riempite un thermos con acqua bollente che poi utilizzerete al momento. Chiaramente servirà anche accesso a dell’acqua fredda per raffreddare il biberon.

In conclusione, se vi chiedete come preparare il latte artificiale, anche se sembra una cosa complicatissima, non è difficile e dopo un po’ diventa una cosa automatica alla quale non ci si pensa più (e mano mano che il bimbo cresce le cose si semplificano).

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57 risposte

  1. siete un grande punto di riferimento! grazie x il prezioso tempo che ci regalate, delle utilissime informazioni e consigli

  2. microchip sottocutanei??? sul mio cadavere!!!
    una mia fantasia un po paranoica è che i “potenti” lascino apposta svilupparsi una certa forma di violenza perversa, mediatizzandola molto, per fare si che i genitori si abituino a far andare ovunque i figli sempre col telefonino … figuriamoci i microchip …

  3. e cosi’ lo shaker risorge a nuova vita per un utilizzo inaspettato.

    ottima idea!

    w le pulci nell’orecchio! abbasso i microchip sottocutanei…una delle grandi battaglie che ci attende…come genitori,
    e non solo

  4. Si! Knowledge is power!!!
    mi sa che userò il vecchio shaker dei cocktail, rimasto desolato in fondo all’armadio ormai da anni …

  5. Grazie a te, Gloria, per l’apertura mentale dimostrata!

    Se il mondo riuscirà a cambiare sarà proprio merito delle persone come te che accettano di mettersi qualche pulce nell’orecchio.
    “Knowledge is power”.

    Sapere le cose significa essere forti e bene equipaggiati!

    Ciao

  6. Vorrei far notare che il rischio principale di contaminazione alimentare (non vale solo per il latte in polvere, ma per la maggioranza dei cibi confezionati e anche, in certi casi, dei cibi freschi) non è la contaminazione batterica, ma la contaminazione da sostanze chimiche come pesticidi, solventi, plastiche alimentari.

    Queste ultime in particolare sono ubique e pericolose. Basta una temperatura di 40 gradi centigradi a provocare una migrazione di molecole negli alimenti. Nel caso del noto BPA è ancora peggio: esso migra nei liquidi anche a temperature basse, infatti è stato rimosso dai biberon di plastica in commercio; purtroppo, però, non è stato rimosso dalla laccatura interna delle scatole di latte artificiale….

    (un link:

    La contaminazione batterica è un evento raro, ed i pochi casi che si verificano suscitano sempre scalpore perchè provocano episodi acuti. Tuttavia il bioaccumulo di sostanze come il BPA (e purtroppo molte, moltissime altre) nel corpo umano genera effetti a lungo termine, ma estremamente gravi e complessi, mettendo in pericolo soprattutto il potenziale cognitivo e riproduttivo dei nostri figli.

    L’esempio proposto da Chiara puo’ essere valido per sterilizzare il latte, ma l’idea di mettere acqua bollente in un biberon di plastica, anche se si tratta di una plastica esente da BPA, è comunque un idea molto, molto imprudente. La sicurezza delle plastiche è tutta da dimostrare : quella con il BPA è stata “testata”…. sui consumatori per due decenni prima di essere eliminata dal commercio, e non possiamo escludere che anche le nuove plastiche rilascino altri contaminanti nel latte.

    Percio’, se si vuole sterilizzare il latte con la procedura di cui sopra, mi permetto di consigliare vivamente di preparare la miscela in un contenitore di vetro o di acciaio prima di raffreddarla e versarla poi nel biberon in plastica.

    Ovviamente questo non vale per le mosche bianche che utilizzano biberon in vetro.

    1. Grazie Anilina, quello che dici è molto interessante.
      Devo dire che questo è un problema che non ho mai considerato, e in effetti i nostri biberon sono in plastica e vengono sempre fatti con acqua non bollente ma quasi.
      Pulce nell’orecchio correttamente inserita…

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