Sappiamo che il bello dell’autosvezzamento è che i bambini sono liberi di mangiare qualunque cosa sia presente alla tavola dei genitori. Questo però sembra essere spesso accompagnato da un “sì, possono mangiare tutto eccetto…”.
Quello che stai leggendo è la trascrizione del video (che trovi qui) uscito l’altro giorno sul canale YouTube.
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C’è una cultura molto pervasiva che ci dice che una cosa per essere buona, per essere “salutare” deve essere “senza qualcosa” e questo diventa un punto di forza nella strategia di marketing. I “cibi senza” sono molto popolari. Basta vedere gli scaffali dei supermercati, ne sono pieni: cibi senza glutine, cibi senza grassi, cibi senza zucchero… scegliete il vostro “cibo senza” preferito. So bene che c’è chi non può mangiare alcune cose per motivi medici, ma non mi riferisco a questa categoria di persone, ma a chi lo fa per scelta, perché percepisce che il cibo “senza” sia cibo migliore. Lo stesso vale per i bambini; sappiamo che alla fine dei conti di alimenti che dovrebbero evitare i bambini in età di svezzamento ce n’è solo uno che è il miele fino a 12 mesi; altri non ne conosco. Cose come ad esempio carne o pesce crudi, o uova crude vanno evitate, ma queste vanno evitate a tutte le età. Tu magari scegli di farti un bel carpaccio perché ti piace, però sai che corri un rischio.
Gli alimenti che periodicamente vengono tirati fuori quando c’è una discussione su quello che un bambino può o non può mangiare sono tanti. Chiaramente ognuno fa le scelte che preferisce e mi sta benissimo. Se tu preferisci che tuo figlio non mangi, non lo so… le cozze, ottimo; 10 e lode, continua così, ma voglio sottolineare che non ci sono premi per chi le cozze non le fa mangiare, né ci sono punizioni invece per chi non si fa problemi.
Per dire, c’è un articolo dove parlo del sale e di quanto debba essere consumato da piccoli, e grandi e vi consiglio di guardarlo se vi interessa approfondire l’argomento. Il punto che cercavo di far arrivare è che il sale non è vietato di suo, ma se ne sconsiglia l’uso perché, andando al sodo, è fin troppo buono e NOI ne consumiamo troppo. Evitare che un bambino mangi il sale è molto probabilmente una perdita di tempo perché se noi per primi ne abusiamo – nonostante noi siamo figli delle pappe insipide per eccellenza – i nostri figli finiranno per abusarne esattamente come facciamo noi. Se NOI consumiamo ABITUALMENTE una quantità ragionevole di sale, i bambini crescendo e imitando il nostro comportamento faranno lo stesso. Difficilmente comportamenti super virtuosi all’inizio della vita nei nostri bambini avranno gli effetti a lungo termine che ci auguriamo, se questi comportamenti virtuosi non fanno parte della nostra vita. Se uno si ferma a riflettere, capisce immediatamente come i “cibi senza” che pensiamo siano così importanti per i nostri figli, alla fine dei conti non servono ad altro se non a far sentire NOI meglio.
Vi voglio fare esempio pratico. Ecco un’immagine che mi hanno mandato tempo fa era quasi Pasqua.
Un’immagine davvero accattivante. Il testo che l’accompagnava diceva “Per i bimbi ancora piccoli per l’uovo di pasqua… Coniglietti di pane al latte”. Confesso subito che questi coniglietti al latte non li ho mai fatti, ma sono sicuro che siano buonissimi, non è questo il punto. Devo anche confessare però che io sono peggior troll della pagina Facebook di autosvezzamento.it; nonostante sapessi dove si voleva andare a finire o come sarebbe andata la conversazione ho chiesto a chi ha postato questa immagine perché l’ipotetico bambino a cui era indirizzata questa ricetta era troppo piccolo per mangiare l’uovo di Pasqua, ma questi coniglietti invece andavano bene. Dopodiché c’è stato un piccolo botta e risposta ed è venuto fuori il disagio all’idea di dare della cioccolata a un bambino così piccolo perché non gli piaceva l’idea che mangiasse dello zucchero. Perfetto, non voglio che mio figlio mangi lo zucchero allora lo tolgo dalla ricetta e quello che rimane va bene; giusto? Guardiamo quali sono gli ingredienti dei coniglietti secondo la ricetta che ho ricevuto.
Abbiamo:
350 g di farina
½ cucchiaio di aceto
½ cucchiaio di miele
½ cucchiaio di sale (mi pare tanto, ma vabbé)
1 uovo
½ cubetto di lievito sciolto in
125 ml di latte caldo
uvetta per gli occhi
uovo per spennellare.
Ora, vi invito a prendere questa ricetta e postarla su 5 gruppi Facebook diversi o dove vi pare. Non è che parlo di gruppi di nicchia, ma totalmente mainstream. Me ne vengono in mente molti senza neanche provarci, e sono sicuro che anche voi avete i vostri preferiti. Così facendo vedrete che vi daranno almeno 5 motivi diversi per cui questi coniglietti di pane al latte non solo NON sono adatti per tuo figlio, ma sono il male incarnato.
Esaminiamo l’elenco cominciando con la FARINA, ovvero il veleno bianco. Ma stiamo scherzando, diamo la farina raffinata ai nostri bambini, ma che non lo sai che fa malissimo?
ACETO, Ma magari c’è rimasto dell’alcol, e poi l’aceto è troppo acido; è meglio non darlo ai bambini, non credo gli faccia bene.
Il MIELE lo sanno tutti che non si può mangiare prima dei 12 mesi.
Il SALE, ma stiamo scherzando! Diamo il sale ai bambini piccoli? Ma quando mai.
L’UOVO: le allergie!!
Il LIEVITO: non vi prendo in giro se vi dico ogni tanto mi scrivono dicendo di non poterlo usare perché intolleranti e mi chiedono se anche un bimbo lo possa essere.
Il LATTE, ma stiamo scherzando?! Prima mi hai detto la farina, poi il sale e adesso mi dai il veleno bianco numero 3, il latte?? Ma per carità.
Poi l’UVETTA, e se gli va di traverso? Meglio evitare.
Quindi in sostanza se dovessimo stare a dar retta a tutti, i coniglietti di pane al latte rimarremmo con… un bicchiere d’acqua! E poi anche qui, l’acqua che usiamo è quella senza sodio, per bambini, a basso residuo fisso, del rubinetto… quale prendiamo? Veramente, non si vive più. Purtroppo il fatto che viviamo in una cultura “senza” è innegabile. L’idea che per stare in salute basta rimuovere un qualche ingrediente, mentre al tempo stesso mettiamo mano al portafogli per comprarne di più cari, è molto diffusa. Questo atteggiamento vale sia per i grandi che per i più piccini. Magari ci concentriamo su cose diverse, ma l’approccio quello è, dopo tutto anche il baby food vive facendo leva su queste paure. Basta vedere una pubblicità qualunque e vedrete che qualunque vasetto è senza 100 cose diverse, molte delle quali poi sono ovvie, ma il “senza” vende..
Ci dobbiamo però rendere conto di come questo sia un’atteggiamento irrazionale perché deresponsabilizza. Noi siamo responsabili, noi siamo quelli che dobbiamo dare il buon esempio. I “cibi senza” non sono mai la risposta; quello che invece è importante è la varietà e ricordarci di esporre i nostri figli al maggior numero possibile di cose, sapori, consistenze e colori diversi.
In una discussione mi chiedevano, “dobbiamo andare in vacanza; quando siamo al ristorante come facciamo ad assicurarci che nostro figlio assaggi cose ‘dai gusti semplici’?” Cosa vuol dire “gusto semplice”, che deve mangiare, non lo so, solo pomodori sconditi, pasta in bianco e verdura lessa senza niente? Questi sono i sapori semplici? A parte che non so a chi piacerebbe una dieta di questo genere, ma quello che non capisco è cosa dovrebbe accadere a un bambino se assaggiasse dei sapori “non semplici”. Forse si teme che d’ora in poi preferirà solo sapori “complessi”. Onestamente non lo so e mi chiedo se chi mi ha posto questo problema lo sapesse.
Se tu vuoi che l’alimentazione tua o di tuo figlio sia priva di un determinato ingrediente va benissimo, non sto a sindacare le tue scelte personali, ma allo stesso tempo non puoi far diventare quella che è una “tua” scelta, una legge universale, spesso citando delle linee guida inesistenti. Le linee guida serie non si pronunciano sui singoli alimenti ma parlano per principi generali perché quello che conta è la varietà. Per quanto mi riguarda, il consiglio è che invece di avere cibi “senza”, prendiamo cibi “con” ricordandoci appunto di esporre i nostri figli a tante cose diverse. Solo così possiamo effettivamente aiutarli e, a mio avviso, questo è l’unico atteggiamento che a lungo termine porterà qualche frutto… forse… se siamo fortunati.
E voi, quali sono i vostri cibi “senza”? Cosa preferite eliminare dalla vostra alimentazione, e perché? E con quella dei vostri figli come vi comportate? Fatemelo sapere nei commenti che mi interessa molto approfondire l’argomento.
Ciao e alla prossima!