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Bambini che non dormono

Bambini che non dormono madre nervosa autosvezzamento

Si fa presto a dire che “il sonno dei bambini è un problema dei genitori, non dei bambini. Sono i genitori a dover andare a lavoro dopo la notte insonne, mentre non si è mai visto un bambino troppo stanco a causa dei suoi risvegli notturni”.
Venite a dirla a me, questa frase. E ditela a mia figlia. I bambini che non dormono sono un problema serio!

Se potesse capirne il senso, se potesse rispondervi, vi manderebbe cortesemente a quel paese. Io sono adulta, ed ho alle spalle due, signori dico ben DUE, notti di “tregua” (chiamasi tregua, da noi, la notte con 3-4 risvegli, con risvegli meno drammatici, o con 1 risveglio seguito da 1 ora e mezza per riaddormentare la piccola – ma pur sempre di un risveglio si tratta), quindi ho abbastanza self control per non essere scortese.
Ma il concetto che vuole esprimere, davvero, non lo mando giù.

Lo sappiamo tutti che il sonno dei bambini è diverso dal sonno degli adulti. Sappiamo che i risvegli notturni sono fisiologici, che l’immagine del bambino che dorme sereno tutta la notte nella suo lettino è un’immagine falsata che la società vuole dare al significato dell’infanzia e del ruolo del genitore.
In quanti invece sappiamo che cosa vuol dire avere DAVVERO un figlio che non dorme, e che non ti fa dormire? È certo che ognuno di noi ha il suo limite di sopportazione. Il mio l’ho oltrepassato qualche giorno fa.

Bambini che non dormono

La mia piccola non ha mai dormito bene la notte. Il primo mese di vita il latte scarseggiava e le notti erano in bianco anche fino alle 4 o le 5, una volta record ci siamo addormentati alle 7 di mattina. Poi il latte è arrivato e con quello la tranquillità. Fino al quinto mese di vita mia figlia era una bambina da manuale, che dormiva filata dalle 23:30 alle 6, poppava, si rifaceva una tirata fino alle 9. Una meraviglia.

Dal quinto mese qualcosa è cambiato. Tuttora ignoro cosa sia stato, ma la piccola ha iniziato a svegliarsi 3 (raramente), 4 (spesso), 5 (a volte) volte per notte. Chiedendo, inesorabilmente, tetta ogni volta.
Quando sono tornata a lavoro lei aveva 6 mesi, e la situazione è ovviamente peggiorata. Ricordo nottate con sveglia anche ogni quarto d’ora nella prima parte della notte. E la sveglia, la mattina, suona alle 6:30.

E allora qui le ho provate tutte, o quasi. Non sto a dire quali, non serve. Tentativi vani, risultati temporanei.
Con il nido la situazione peggiora ancora. Non subito, non con un evidente nesso causa-effetto, ma peggiora, nel tempo. E con la fine dei permessi per allattamento  la giornata lavorativa si allunga, io divento una pallina da ping pong impazzita che la notte balza in piedi quando va bene ogni ora, che alle 6.30 scende definitivamente da letto per andare a lavoro, che alle 15:30 schizza dall’altro lato della città a prendere la piccola al nido, che non dorme più neppure al pomeriggio perché la bimba fa ormai il suo pisolino al nido.

Due mesi or sono la situazione precipita ancora. I risvegli si fanno drammatici, non esagero se dico violenti. La piccola grida, piange, non si calma. Si sveglia spessissimo, accetta solo la mia presenza; la notte, rifiuta quella del padre.

Io sento di avvicinarmi sempre di più al mio limite massimo di resistenza. La notte inizia a diventare una specie di incubo, la stanchezza fisica si ripercuote sui nervi, sulla mia tranquillità. La tensione nervosa si ripercuote sul mio rapporto di coppia, si ripercuote su mia figlia per la scarsissima dose di pazienza che riesco ormai ad avere, un circolo vizioso che si autoalimenta e che mi distrugge pian piano.

Ditelo a mia figlia se quello dei suoi risvegli è un problema solo mio. I bambini che non dormono sono un problema, oserei dire, globale.

La notte ho le crisi di pianto e non mi vergogno a dire che qualche notte fa, quando ogni mezz’ora partivano le grida della piccola, ho sbattuto la testa nel muro per la disperazione.Disperazione nel sentire di ammalarmi giorno dopo giorno nel corpo e nella testa. Nel senso di colpa che si annida dietro l’angolo dello sclero pronto a saltarti addosso ed azzannarti come un cane rabbioso. Nel rendermi conto di essere diventata una persona che non mi piace, di non essere più qualcosa di buono per mia figlia e per il mio uomo.

Chiedetelo a lei se il problema la riguarda, o se è solo mio. E fatela parlare anche con tutti quelli che minimizzano, che non danno importanza alla mia stanchezza, che non mi sanno ascoltare, tanto meno aiutare.

Se potesse parlare, avrebbe sicuramente qualcosa di importante da dire.

Ripeto, i bambini che non dormono sono un problema SERIO.

Il seguito della storia si trova in questo post: Mi sono ripresa mia figlia.

Qui trovate cosa dice la Leche League sull’argomento dei bambini che non dormono la notte.

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188 risposte

  1. ci sono anche bimbi che non dormono bene nel lettone o mamme che non riescono ad allattare distese a letto. quindi il lettone ben venga se funziona, ma non dimentichiamo che alle volte neanche il lettone funziona! io sono stata fortunata con la prima bimba (ha sempre dormito tranquilla nel suo lettino dal mese di vita in poi), però mi ricordo che le prime settimane provavo a tenerla nel lettone e si agitava ancora di più. inoltre, per conformazione fisica mia, io da distesa non riuscivo ad allattare, dovevo comunque mettermi sempre seduta.

  2. mio figlio ha un anno e mezzo,mai dormito tutta la notte eppure sono viva e serena e vado al lavoro ogni mattina riposata,lui dorme con noi e all’occorrenza tetta..visto ke fino ai 3 anni è fisiologico ke i bambini non dormano, basta sapere cosa si vuole,se si insiste a farli dormire nella loro cameretta giusto x fare su e giù dal proprio letto tutta la notte è puro masochismo..e allora poi non ci si lamenti dello stress..;o)

  3. Io dal lato sonno mi ritengo fortunata…. Sara 5 anni ha sempre dormito e Filippo 7 mesi se la dorme dalle 20.30/21 alle 6.30/7.30…..

  4. 4 ore le dormo io ora con il bimbo di 4 mesi e sono contenta! mia figlia di 3 anni inizia dormire ora e a 5 mesi si svegliava anche 20-30 volte dalle 1 alle 5 di mattina……

  5. Madregheisha, la tua piccola non sa parlare, ma sa ascoltare e capire. Parlaci, raccontale le tue difficoltà, chiedile di aiutarti! Siete unite da un legame fortissimo e unico, vedrai che ti comprenderà! Stringila a te a sfogati, piangi con lei, e non sentirti troppo in colpa, sei stata messa a dura prova, hai tutte le ragioni del mondo! 😉

    1. Che bello questo commento!!! Sei una persona speciale! Pensa che io parlo al mio bimbo in pancia e sembra capire il mio tono quando gli chiedo di fare “pianooo” con dolcezza perché mi da calci dolorosi e smette subito. La notte che abbiamo parlata di mettersi di testa che ero pronta che lui doveva prepararsi ecc…dopo 3 mesi che era podalico si è girato di testa la notte stessa facendo un baccano in pancia. Secondo me siamo collegati e lo stress e il lavoro ci dividono. Spero che questa mamma trovi la sua pace e magari si prenda un po’ di giorni di malattia da lavoro e e stia con la sua bimba a godersi il tempo che non tornerà e lasci il resto (lavoro, pulizia, casa…) da parte solo per alcuni giorni, come un piccolo weekend end alla spa. Fermarsi per andare avanti. Un abbraccio alle mamme che piangono e che si sentono sole…sia in gravidanza che dopo ❤️❤️❤️❤️

  6. Madregheisha, la tua piccola non sa parlare, ma sa ascoltare e capire. Parlaci, raccontale le tue difficoltà, chiedile di aiutarti! Siete unite da un legame fortissimo e unico, vedrai che ti comprenderà! Stringila a te a sfogati, piangi con lei, e non sentirti troppo in colpa, sei stata messa a dura prova, hai tutte le ragioni del mondo! 😉

  7. Mamma mia che foto inquietante!!! Spero di non avere questa cera in queste notti di risvegli continui causa raffreddore e tosse del bimbo…attendiamo notti migliori 🙂

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