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Allattamento, svezzamento e normalità

Avete mai pensato a quanto è alto un uomo “normale”? Ho dato un’occhiata in rete e ho trovato delle statistiche. Premetto che non sono stato da approfondire più di tanto perché non è questa la cosa che mi interessa, però ci dà un’idea. Quello che sembra è che l’uomo medio su scala mondiale è alto un metro e sessantacinque, ma quello che è interessante sono le variazioni all’interno della razza umana e si va da 1 metro e 35 fino a circa 1 metro e 95. Insomma c’è un metro 65 più o meno 20 %.

Ciao e benvenuti Sono Andrea di Autosvezzamento.it e in questo articolo vi voglio parlare, anche se non sembra, ma abbiate pazienza, di svezzamento, allattamento e normalità.

Allattamento, svezzamento e normalità
Il video

Quello che state leggendo è la trascrizione del video (che trovate qui) uscito l’altro giorno sul canale YouTube.
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Allora, parlavo di altezze medie nel mondo, chiaramente bisogna fare un distinguo tra le varie popolazioni umane. Possiamo pensare, ad esempio, a certe tribù della Papua – Nuova Guinea o, come dice la canzone, ai watussi. Quindi cerchiamo di restringere un po’ il campo e chiediamoci in Italia quanto siamo alti? Qui di nuovo ci sono delle statistiche, metto tutto quello che ho trovato in descrizione. Magari voi conoscete numeri diversi, ma comunque l’ordine di grandezza che è ciò che mi interessa, quello è. L’italiano maschio medio è alto circa un metro e 75 poi ci sono delle variazioni che fanno sì che la popolazione vari da circa 1,62 fino a circa 1 metro e 87. Io sono alto un metro 83 per cui mi troverei al novantesimo percentile di altezza. Notiamo la notevole differenza che c’è tra l’uomo NORMALE più basso è quello più alto: si passa da un metro 62 fino a un metro e ottanta sette quindi ci sono ben 25 cm di differenza. Notiamo anche che possiamo restringere ulteriormente il campo e si vedranno grosse differenze tra la media, ad esempio, in Sardegna e in Trentino. Chiaramente si parla sempre di soggetti sani, in buona salute, cresciuti senza problemi e così via.

Se devo dire la verità mi sono stupito che io fossi al 90mo percentile in quanto non mi vedo come particolarmente alto; sì sono alto ma non mi sento che il 90% della popolazione sia più bassa di me. Però le statistiche questo dicono, per cui la mia percezione non era giusta. Mai fidarsi della propria percezione. Guardiamo poi mia figlia grande che adesso ha circa 10 anni e mezzo e vedo che l’altezza tra le bambine italiane di 10-11 anni varia da 128 a 150 cm. Quindi mia figlia grande, che è alta circa 135 cm, è tra quelle più piccoline e la cosa che non mi sorprende più di tanto perché la vedo con le compagne di scuola. Però vedo anche che ce ne possono essere di ben più piccole, cosa che ritenevo poco probabile. Tuttavia ci sono delle bambine di età quasi identica a quella di mia figlia, che sono alte ALMENO 1 metro e mezzo, anzi probabilmente 155 cm dato che c’è la differenza in altezza di una testa. Ma allora mi chiedo questa bambina amica di mia figlia è strana? Ha qualcosa che non va? Oppure è mia figlia ad essere strana ed avere qualcosa che non va? Com’è possibile che ci sia una differenza tale tra due bambine della medesima età, entrambe cresciute in ambienti simili e senza problemi di salute, ma di altezza così diversa? La risposta è molto banalmente che siamo fatti così; la differenza è semplicemente una questione di genetica. Non è giusto né sensato dire che una abbia qualche cosa che non vada rispetto all’altra. Ma allora, se prendiamo come pietra di paragone l’altezza delle persone nel corso degli anni e accettiamo che ci possono essere delle differenze così grandi, perché non dovremmo accettare che ce ne siano di altrettanto grandi, se non di più, anche in altri campi?

Questo è il punto che mi interessa: possibile che troviamo così difficile accettare che un bambino inizi con alimentazione solida più in là dei fatidici sei mesi? Perché è così difficile accettare che un bambino possa aver bisogno, possa desiderare, possa cercare anche molto più latte di un altro bambino della medesima età? Ho già parlato in un altro articolo di uno studio (leggere anche “Nutrition, growth and complementary feeding of the breastfed infant” di K. Dewey) che è stato fatto dove veniva DESCRITTO il comportamento dei bambini sani nei paesi sviluppati e si è visto come, ad esempio, la proporzione di latte e di alimentazione complementare utilizzata per raggiungere il proprio fabbisogno calorico giornaliero può variare a UN anno dal 5% di latte all’85% di latte. Ma anche a 2 anni si è visto che è possibile ottenere oltre il 50% del proprio fabbisogno calorico giornaliero dal latte. Quanti sono i bambini che fanno così? Numericamente saranno pochi, però esistono e sono NOR-MA-LI. Alcuni mi diranno che non hanno mai visto altri bambini, tranne il proprio, prendere così tanto latte materno a un’età così “avanzata”, ma ricordiamo che la nostra percezione spesso e volentieri ci inganna e per quanto sia, la conoscenza che abbiamo del mondo che ci circonda è ESTREMAMENTE ristretta.

Quante bambine ci sono che sono alte 1,55 a 10 anni? Poiché siamo verso percentili altissime magari in una scuola ne troverai una o nessuna dipende da quanto è grande la scuola, però esistono e non è che ci sia niente di male nell’essere alto 1m e 55 a 10 anni e mezzo. Quanti bambini ci sono che a 2 anni ancora prendono tanto latte? Sono pochi, ma esistono e non c’è necessariamente niente che non vada con loro.

Bisogna entrare nell’ottica che la normalità non è un fattore singolo non è un numero che se non azzecco con precisione allora sei nei guai. No, la normalità è un intervallo che può essere più o meno grande ma nel quale ci si trova senza nessun problema la stragrande maggioranza della popolazione.
Guardate questa immagine, presa dal sito dell’OMS.

Finestre di opportunità OMS
Finestre di opportunità

Le tappe della crescita non vengono certo attraversate a scadenze fisse uguali per tutti, ma avvengono normalmente all’interno di determinate finestre di opportunità, che ci fanno vedere il range di età nei quali i bambini NORMALI compiono alcune tappe motorie fondamentali. Vediamo ad esempio la prima, stare seduti senza supporto, e scopriamo che la finestra va più o meno da 4 fino a 8,5 mesi (ho volutamente eliminato i casi più estremi). In questo intervallo ricadono circa il 95% dei bambini normali, per cui viene considerato NORMALE che un bambino impari a stare seduto da solo all’interno di una finestra di oltre 4 mesi, e considerando che l’estremo inferiore è pari proprio a 4 mesi di età, vedete che è una finestra enorme per un bimbo così piccolo. Il picco è intorno proprio ai sei mesi, e mano mano che ci allontaniamo da questo valore il numero di bambini decresce. Quindi in questo esempio intorno a 6 mesi un buon numero di bambini comincerà a sedersi senza aiuto, ma la finestra temporale all’interno della quale il 95% circa dei bambini NORMALI compie questa tappa dura grosso modo 4 mesi e mezzo, NON due giorni. In questo grafico sono stati plottati dal basso verso l’alto

1) Stare seduti senza aiuto
2) reggersi in piedi aiutato
3) Gattonare
4) camminare aiutato
5) stare in piedi senza aiuto
6) camminare senza aiuto.

Vedete a colpo d’occhio l’enormità di alcune di queste finestre di opportunità che ci insegnano, ad esempio, che un bambino che cammina senza aiuto a 8,5 mesi o a 17,5 mesi (un intervallo di ben 9 mesi!) è normale così come è normale un bambino che lo fa a 12 mesi (che è il 50mo percentile).
È possibile che per l’alimentazione non funzioni così? Che una tappa così importante nella crescita dei bambini possa avvenire dall’oggi al domani secondo schemi prestabiliti? Vedete da soli che non è possibile.
Guardate che questa non è statistica di alto livello, né epidemiologia per esperti, ma concetti estremamente BASE che sono alla mia portata, e quindi alla portata di tutti!

Un bambino che comincia con l’alimentazione complementare a 8 mesi a 9 mesi può essere raro ma non c’è niente che non va, è normale. Un bambino che ha 2 anni ancora prende molto latte e relativamente poco cibo solido esiste ed è normale; non ha niente che non va. Eppure questo concetto semplicissimo è così difficile da accettare. Ne ho già parlato in diversi altri articoli ma mi sembra importante reiterare il concetto ad intervalli irregolari perché ancora fa fatica a fare breccia.
Bisogna entrare nell’ottica che i bambini scelgono quando è meglio per loro iniziare con l’alimentazione complementare. In un altro articolo ho detto che l’alimentazione complementare NON inizia a sei mesi se non in casi estremamente fortunati: può cominciare prima come può cominciare dopo e va bene tutto.

Come detto che io sono alto 1m e 83 però conosco tanta gente più alta di me, ma parecchio più alta di me; e allora che cosa dovrei dire di loro, che sono, non so, creature da circo? No, loro sono fatti così, e va bene così. Io sono fatta cosà, e va bene cosà. Così come conosco gente alta 1,65 ma anche di meno, e va bene così. Ad esempio mio padre era alto circa un metro 65 e c’è un mio vicino di casa che è anche meno alto.
Quindi se tu sei un genitore di un bambino che ha 10 anni ed è particolarmente alto o è piccolino, che fai gli tagli le gambe oppure lo innaffi per farlo crescere il giusto? No, te ne fai una ragione perché tuo figlio è fatto così. E poi, chi decide cos’è il “giusto”? Probabilmente tu sei così o i nonni sono così, o i bisnonni, oppure c’è stata una variazione genetica venuta da chissà dove. Quindi, se mio figlio decide di cominciare a mangiare “tardi” o di mangiare “meno” di quello che noi ci aspetteremo, o di mangiare “di più” di quello che non ci aspetteremmo, di prendere più latte o meno latte con tutta probabilità e a meno che non ci siano ragioni specifiche e particolarissime per pensare altrimenti, va bene così, non c’è proprio nulla di cui parlare.

La normalità, per fortuna, è ampia e, che ci piaccia o meno, ci ricadiamo più o meno tutti. Essere al di fuori di quello che è “normale” è più difficile di quanto non si pensi.
E tu, hai mai avuto occasione di scontrarti con il concetto di “normalità”? Hai mai pensato che tuo figlio fosse “avanti” o “indietro” con lo sviluppo? E su questo, che supporto hai ricevuto?
Raccontaci la tua esperienza nei commenti. Ricorda che l’esperienza degli altri genitori è fondamentale per chi verrà dopo di te.
Ciao, commenta! E alla prossima!!

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3 risposte

  1. Andrea compirà 8 mesi il 20/12 e amcira faccio fatica ad abituarmi all’idea che la sua fonte primaria di cibo sia il mio latte e qualche fusillo a settimana. Ma articoli come questo mi aiutano molto a diminuire stress, preoccupazione, nervosismo e frustrazione e soprattutto mi aiutano ad avere argomenti di risposta quando i parenti mi fanno notare che “non è normale che non voglia mangiare”. Grazie!

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