Quello del miele e botulismo infantile è un tema che interessa moltissimi genitori. Per saperne di più ho chiesto ai maggiori esperti sull’argomento. Questo post è stato scritto con la collaborazione di Fabrizio Anniballi e Bruna Auricchio dell’Istituto Superiore della Sanità (ISS), che ringrazio.
Se vi interessano passate, conserve, sughi, ecc. trovate tutte le informazioni qui.
Maggiori informazioni sull’argomento lo trovate nelle Linee guida sulla corretta preparazione delle conserve alimentari in ambito domestico dell’ISS.
Cos’è il botulismo
Il botulismo è una grave malattia che colpisce le terminazioni nervose impedendo la contrazione muscolare. Anche se la malattia è potenzialmente letale, un malato opportunamente e tempestivamente trattato in ospedale recupera lo stato di salute totalmente. La malattia si manifesta con una paralisi flaccida simmetrica e discendente. I primi nervi ad essere compromessi sono quelli facciali, poi man mano che la malattia evolve dalla faccia si scende al collo, all’apparato respiratorio e infine può sopraggiungere la morte per arresto respiratorio. In Italia fortunatamente le forme di malattia che osserviamo sono lievi e solo raramente si arriva all’arresto respiratorio.
I primi sintomi, sono generalmente a carico dei nervi responsabili della visione. Si osservano disturbi nella visione che può diventare anche doppia, strabismo divergente, dilatazione delle pupille, difficoltà a mantenere le palpebre aperte. Poi la paralisi scende ai nervi responsabili dell’articolazione della parola. Si osserva anche secchezza delle fauci e della bocca, difficoltà nella deglutizione. La stipsi è un altro sintomo molto comune. Nei casi più gravi la paralisi discende ai nervi coinvolti nella respirazione.
Nel botulismo alimentare la comparsa dei sintomi generalmente si osserva 24-72 ore l’ingestione dell’alimento tossico. Minore è il tempo che intercorre tra il consumo di conserve alimentari tossiche e la comparsa dei sintomi, più grave sarà la malattia.
Miele e botulismo infantile
Contrariamente al botulismo alimentare che è dovuto all’ingestione di tossine botuliniche formatesi nella conserva alimentare, nel botulismo infantile si ingeriscono le spore. Tali spore, giunte nel tratto intestinale del lattante, in rarissimi casi possono trovare le condizioni ideali per svilupparsi. Durante le fasi di moltiplicazione microbica i ceppi di botulino producono le tossine. Quindi nel botulismo infantile le tossine sono prodotte in situ nell’intestino del lattante di età inferiore ad un anno. Si parla sempre di età inferiore ad un anno perché in questo periodo la flora intestinale è ancora immatura e potrebbe non essere in grado di contrastare naturalmente (come invece succede successivamente) lo sviluppo delle spore di botulino a cui quotidianamente siamo tutti esposti.
Alla luce di quanto sopra, il consumo di alimenti che naturalmente possono contenere le spore di botulino (ovvero il miele) è sconsigliato per i bambini fino ai 12 mesi. “Possono” non significa che automaticamente tutti i lattanti con età inferiore ad un anno che consumano miele si ammaleranno. Nella casistica dell’ISS, infatti, ci sono diversi esempi di lattanti malati di botulismo infantile che pur avendo consumato miele contenente spore di botulino hanno contratto la malattia per una via diversa. Le evidenze epidemiologiche dei loro studi, confermate anche dalla letteratura internazionale, propendono sempre di più per la polvere.
La prevalenza del botulismo umano è molto bassa in tutto il mondo. Quella del botulismo infantile lo è ancor meno, tuttavia in considerazione della potenziale gravità della malattia è necessario attenersi a comportamenti virtuosi come evitare il consumo di miele. Il miele rimane un alimento naturale con importanti proprietà; la sua privazione, di contro, non genera alcun problema a livello nutrizionale. Per bambini più grandi e per adulti, avendo sviluppato una flora intestinale più ricca, non vi è controindicazione alcuna.
Il miele utilizzato come dolcificante nei prodotti da forno subisce trattamenti termici tali che le spore generalmente si inattivano. Per prodotti da forno si intendono indistintamente sia quelli industriali/artigianali che quelli di produzione domestica. In questo caso sono le alte temperature di cottura che disattivano le spore bonificando l’alimento. In questo senso il miele cotto, ad esempio all’interno di dolci, può essere considerato sicuro.
Il botulismo causato dal miele è una malattia estremamente rara
Dall’analisi dei dati epidemiologici relativi al botulismo infantile in possesso presso il Centro Nazionale di Riferimento per il Botulismo dell’Istituto Superiore di Sanità, risulta che dei 37 casi di botulismo infantile confermati in laboratorio dal 1984 al 2013, il miele era stato consumato, nei giorni precedenti alla comparsa della sintomatologia del botulismo, da 22 neonati. È stato possibile analizzare in laboratorio il residuo del miele consumato soltanto in 20 casi e solo 5 volte è risultato positivo. In 4 casi però il microrganismo isolato dal miele e quello isolato dalle feci del neonato erano completamente diversi, a dimostrazione che, pur essendo stato assunto un prodotto che conteneva spore potenzialmente pericolose, non è stato il miele a veicolare le spore che hanno permesso la malattia. Le ultime evidenze della letteratura scientifica, confermate anche dalle osservazioni condotte in Italia, dimostrano, infatti, che il veicolo più probabile delle spore nei casi di botulismo infantile è la polvere domestica.
In conclusione, nonostante il rischio sia estremamente basso si sconsiglia il consumo di miele crudo in bambini con età inferiore ad un anno, mentre non ci sono problemi per il miele cotto. Inoltre si ribadisce che il miele non è un prodotto pericoloso una volta passati i 12 mesi.
In un altro articolo trovate una carrellata veloce su marmellate, composte, sughi, ecc. e su come minimizzare i rischi da botulino.
10 risposte
Quindi una volta compiuti i 12 mesi lo si può dare subito tranquillamente o è comunque meglio prendere qualche precauzione?
Non basta la semplice cottura per eliminare le spore di botulino, come per la tossina invece! Serve la sterilizzazione industriale in autoclave!
Michela, non sono io a dirlo, ma Anniballi dell’ISS.
Spettacolo!
È sempre un piacere leggere un articolo che tratta temi importanti ed è ancora più bello quando è scritto BENE.
Complimenti.
Hahahaha, grazie 🙂