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Statistiche UFFICIALI sul numero di decessi dovuti al soffocamento (ma non solo)

Ringrazio Francesco Grippo e Luisa Frova dell’ISTAT per avermi fornito tutti i dati che trovate in questo articolo sui decessi per soffocamento, ma soprattutto per le esaurienti spiegazioni che mi hanno consentito di approfondire la questione.

È da molto che sono in possesso di queste statistiche, ma ho sempre titubato se scrivere un articolo che ne parlasse oppure no. Dopo tutto discutere, anche se in modo indiretto, delle disgrazie altrui non è mai bello e rischia di diventare una caduta di stile.

Tuttavia alcuni continuano a citare con monotona regolarità dati sbagliati – ovvero aumentati di molto – forse per fornire maggiore potenza ed efficacia al loro messaggio. Eppure devono ben sapere che stanno utilizzando informazioni di origine dubbia.

UN decesso non è certo meno importante di DIECI, ma a mio avviso è imperativo offrire informazioni che siano le più corrette possibili e, qualora necessario, aggiornarle se vengono alla luce nuovi fatti che magari in un primo momento ignoravamo. Se invece sentiamo il bisogno di puntellare il nostro messaggio con informazioni sbagliate – nonostante siano facilmente controllabili – qual è la qualità intrinseca del messaggio che vorremmo arrivasse al grande pubblico?

Quando si parla dei pericoli di soffocamento da cibo la statistica che continua a girare è che ci sono 50 morti l’anno, o, detta in modo ancora più incisivo, 1 morto a settimana. Secondo alcuni articoli sono tutti decessi dovuti al cibo, altri dicono che in parte sono dovuti anche all’ingestione di oggetti di varia natura, tuttavia entrambi usano questa statistica per giustificare l’espressione di “cibo killer”. Volutamente non metto link, ma una semplice ricerca in rete vi farà trovare gli esempi che volete.

1 morto a settimana mi sembrava un numero davvero molto alto: come mai non se ne sente mai parlare, se non molto sporadicamente, sui giornali? Allora mi sono rivolto all’ISTAT e mi sono fatto dare i dati ufficiali che riporto nei seguenti grafici.

Nel primo grafico vedete il numero di decessi per soffocamento da cibo dal 1980 al 2002. Notate come, a parte il picco del 1980, l’andamento è altalenante, ma in lento calo.

decessi per soffocamento 1980 2002 bambini 0-2 anni
Numero di decessi dal 1980 al 2002 – Senza concatenamento morboso

Qui di seguito invece abbiamo il grafico dal 2003 al 2012 (purtroppo mancano le statistiche del biennio 2004-05). Notiamo subito che i numeri sono immediatamente molto inferiori. Cosa è successo tra il 2002 e 2003 che ha cambiato così radicalmente le cose? Il modo di raccogliere i dati è stato cambiato, anzi, è stato cambiato il modo di scrivere i certificati di morte.

numero decessi soffocamento 2003-2012 bambini 0-2 anni
Numero di decessi per soffocamento da cibo dal 2003 al 2012 (il 2004-05 è escluso) CON concatenamento morboso

A partire dal 2003, per determinare la causa di morte da riportare nei certificati, utilizzati poi per compilare le statistiche, si prende in considerazione il cosiddetto “concatenamento morboso”, che trovate descritto in dettaglio qui. In parole povere, nello stabilire la causa di morte si cerca di decidere se la serie di eventi e condizioni che l’ha causata e si indica la prima.

Se ad esempio una malformazione congenita ha causato il soffocamento da cibo, la causa della morte sarà la malformazione, non il soffocamento. O nel caso di un attacco epilettico e conseguente soffocamento, la causa della morte è l’epilessia. Di conseguenza, fino al 2002 i numeri erano più grandi di quanto non avrebbero dovuto essere perché non prendevano in considerazione le condizioni preesistenti che avevano favorito il soffocamento.

Invece dal 2003 si è cercato di risolvere questo problema cercando la causa primaria di morte. La conseguenza è che il numero di decessi per soffocamento è calato, mentre è aumentato quello delle possibili cause primarie concatenate al decesso. Questo ragionamento chiaramente si applica a tutti le cause di morte.

Quindi notiamo che il numero di morti per soffocamento da 0 a 2 anni (ovvero fino al compimento del terzo anno) ha un picco pari a 14 nel 2007 e con una media di 8,5 l’anno (non contando il biennio 2004/5). Non ho messo i morti di eta superiori in quanto sono pochissimi e avrebbero confuso il grafico. In ogni caso dal 2003 al 2012 (e non contando il biennio 2004/5) ci sono stati in tutto 7 casi di soffocamento di bambini da 3 a 10 anni.

Per dare ulteriore contesto, quindi seguito trovate il grafico dei decessi in incidenti stradali di tutti i generi di bambini da 0 a 5 anni.

Decessi bambini 0-5 anni automobili
Numero di decessi in incidenti stradali dal 2001 al 2015 di bambini da 0 a 5 anni.

Qui di seguito invece trovate il numero di decessi totali per tutte le cause di bambini da 0 a 12 mesi. Questo dato mi ha davvero colpito e mi hanno spiegato che la differenza, più di ogni altra cosa, è dovuta alle moderne diagnosi di malformazioni dei feti e ai conseguenti aborti terapeutici che così hanno fatto diminuire le morti drasticamente. Il fenomeno è visibile in tutta Europa. Non ho i dati pre-1980, ma, a quanto mi dicono, sono sempre più scioccanti più si va indietro nei decenni, e questo per svariate ragioni che negli anni sono state mano mano risolte; alla faccia del “si stava meglio quando si stava peggio”…

numero-decessi-tutte-le-cause-80-12
Numero di decessi dei bambini da 0 a 12 mesi per tutte le cause dal 1980 al 2012

Per quanto riguarda le morti per soffocamento, nonostante ogni caso sia sicuramente una tragedia incolmabile per la famiglia, dobbiamo agire razionalmente e ricordarci che ogni anno nascono circa 500.000 bambini in Italia, quindi, considerando che in 8 anni ci sono stati 41 casi di soffocamento di bambini da 0 a 12 mesi, questi equivalgono circa a 41/4mil, ovvero 1 caso circa per ogni centomila bambini nati, o lo 0,001%. Per dire, la SIDS ha una percentuale di 4 casi circa per centomila bambini nati. Indubbiamente non vogliamo trovarci MAI nella situazione di dover piangere nostro figlio, ma dobbiamo guardare le cose in prospettiva, altrimenti, come abbiamo visto dal grafico, non andremmo più neanche in macchina.

In ogni caso, la conclusione che dobbiamo trarre è che,

  • , bisogna capire la differenza tra conato e soffocamento e sapere quando e come agire
  • , certamente i corsi di disostruzione vanno effettuati
  • , bisogna stare SEMPRE attenti quando i bambini si trovano a contatto del cibo, ma
  • NO, non bisogna fare terrorismo con dati esagerati o distorti, per quanto si possa essere benintenzionati.

Per chi dovesse essere interessato, potete scaricare i file dell’ISTAT con i dati relativi al soffocamento qui, qui e qui.
Moltissimi dati, come quelli sulla morte in culla o i decessi per incidente stradale sono disponibili interrogando il loro sito.

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