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Coincidenze e bambini ciccioni

A volte mi capita che mi arrivino informazioni, da più parti e in un breve lasso di tempo, su uno stesso argomento sul quale fino a poco tempo prima non ne sapevo niente. Un esempio è una parola nuova che fino a ieri non conoscevo e che in un paio di giorni mi capita di leggere sui giornali e sentirla pronunciata dal vivo. Un altro potrebbe essere una ricetta nuova che tutti sembrano conoscere, tranne me.
In questo post vi voglio parlare di come durante una vacanza al mare mi sia reso conto di quanti bambini sovrappeso ci siano in Italia ricevendo informazioni da tre fonti indipendenti tra loro. Al termine vi allego le percentuali di obesità nei bambini italiani.

bambini sovrappeso bmi
Foto di Walter Siegmund (opera propria) [GFDL, CC-BY-SA-3.0 o CC-BY-2.5], via Wikimedia Commons

1 – In spiaggia non si può mentire

C’è poco da fare… se decidi di prendere il sole o fare il bagno in mare c’è ben poco del tuo corpo che un costume da bagno possa celare. Passando parte dell’estate al mare, in provincia di Napoli, in Sicilia e vicino Roma, ho notato che i bambini che pesano più di quanto non dovrebbero sono tanti. Si passa da casi di bambini “leggermente sovrappeso”, a quelli “sovrappeso” fino a passare agli “obesi” e ai “molto obesi”. Insomma, ce n’è per tutti i gusti. Badate bene, non è che abbia cercato il pelo nell’uovo, ma piuttosto il treno di salsicce intorno alla pancia. 🙂

Sarà che non parlo di adulti, per i quali la “pancetta” è più normale, ma di bambini dai pochi anni fino all’adolescenza (e avendo io stesso due figlie), non ho potuto fare a meno di notare quanti fossero quelli “rotondetti”.

Sarà che al mare ci vado raramente e che quando ci sono andato l’ultima volta non avevo ancora figli, ma la cosa mi ha sorpreso. Non avevo idea di quanti fossero questi bambini – e oltretutto il campione che ho visto non era certo rappresentativo – ma erano abbastanza per far sì che ne notassi l’esistenza.
Insomma, erano tanti.

Tra l’altro l’impressione che ne ho ricevuto è che fossero ben di più di quelli che vediamo a casa in Scozia, nonostante si pensi che nel Regno Unito si mangino solo schifezze dalla nascita in poi.
E i bambini denutriti? In tutta onestà non ne ho notato nessuno. Ho visto, sì, bambini magri, ma a nessuno avrei mai applicato l’etichetta di “bambino sciupato” – figuriamoci quella di “bambino denutrito”. Invece qualche adulto che forse era al di sotto della soglia della normalità mi è capitato di vederlo, ma erano davvero pochi.

Quando andate al mare, avete notato qualcosa di simile? Secondo voi c’è un trend nel numero di bambini sovrappeso che popolano le nostre spiagge?

2 – Giro su internet

Durante la mia vacanza, girando in rete mi sono imbattuto in questo post che riporta i risultati di un’indagine condotta dal Ministero della Salute e dall’Istituto Superiore della Sanità, e dove si afferma:

1 milione e centomila i bambini tra i 6 e gli 11 anni che in Italia hanno problemi di eccesso ponderale. Il 12% risulta obeso e il 24% in sovrappeso: più di un bambino su tre ha un peso superiore a quello che dovrebbe avere per la sua età.

Sfogliando il documento originale scopro che i dati si riferiscono al 2008 e si trovano all’interno di un documento del 2012.
Invece in questo opuscolo dell’ISS del 2010 e indirizzato ai genitori (scaricatelo e stampatelo!) si afferma che 1/3 dei bambini è in sovrappeso…
Di certo pensare che circa il 25%, o addirittura il 33%, dei bambini italiani sia in sovrappeso è un dato senza dubbio allarmante. Ancora più allarmante è che si parli di percentuali simili a quelle dei bambini americani dato che, a torto o a ragione, percepiamo gli USA come la patria dell’obesità e del mangiar male.

Questi numeri mi sorprendono e preoccupano. Cosa ne pensate? Secondo voi la situazione è davvero così cupa?

3 – Visita dal pediatra

Durante la stessa vacanza, dato che una delle mie bimbe stava poco bene l’ho dovuta portare dalla pediatra locale per una visita di controllo. Non sapendo dove lasciare l’altra, ho portato anche lei, ma la cosa capitava a fagiolo perché quest’ultima da qualche giorno aveva la diarrea, così avrei potuto chiedere qualche consiglio.

Una volta esaurito il problema “serio” di una bambina e poco prima di uscire ho menzionato il problema intestinale dell’altra. Su questo argomento la conversazione è durata non più di un minuto, massimo un minuto e mezzo, ma in questo breve lasso di tempo, e siccome avevo detto che la bimba in quel periodo mangiava come un uccellino, la dottoressa si è raccomandata di:

  1. non forzare la bimba a mangiare a tutti i costi
  2. non comprarle schifezze tipo merendine o patatine per farla mangiare
  3. non insistere affinché la bambina mangi più di quanto non voglia

Di tutto ciò quello che mi ha colpito non è tanto la raccomandazione in sé, ma il fatto che in un brevissimo lasso di tempo il medico abbia sentito il bisogno di ripetere lo stesso concetto per ben tre volte – e no, non esagero.

Forse la mia è una conclusione affrettata e ingiustificata, ma mi viene da pensare che questa pediatra deve scontrarsi (molto, troppo) spesso con genitori che fanno i salti mortali affinché i loro bambini mangino quanto loro – i genitori – ritengano opportuno e creando così i bambini sovrappeso di cui parlavo in alto.

Quasi non oso chiedere…Il vostro pediatra appartiene alla categoria secondo cui il bambino deve mangiare a tutti i costi?

Quindi…

Devo riconoscere come il problema dell’obesità infantile per me era una questione astratta alla quale non avevo dato molto – se mi permettete la battuta – peso. Tuttavia tre fatti scollegati tra loro, le mie osservazioni, un post di internet e un commento fatto quasi distrattamente, puntando tutti nella stessa direzione mi hanno fatto notare come in Italia, in teoria la patria del buon cibo e del mangiare bene, non ci sia un problema di denutrizione infantile, come sembrerebbe leggendo i molti racconti di genitori con figli che “non mangiano”, ma piuttosto di sovralimentazione che risulta in un’epidemia – non saprei quale altro termine utilizzare – di obesità nei bambini in età scolare.

Mi rendo conto che etichettare i bambini come “obesi”, o simili termini più o meno diplomatici, non sia per nulla costruttivo, ma di certo ignorare il problema non ci farà arrivare da nessuna parte, se non ad aggravarlo sempre di più.

Risolvere il problema è tutt’altro che facile in quanto necessita un esame attento delle nostre abitudini, andando al di là dell’alimentazione pura e semplice. Un primo passo può forse essere quello di cercare di riconoscere se c’è un problema analizzando la nostra alimentazione, e i comportamenti e i meccanismi che adottiamo con i nostri figli. Ad esempio chiediamoci:

  • Li facciamo mangiare per forza?
  • Li facciamo mangiare più di quanto non vogliano?
  • Purché mangino, gli facciamo mangiare (spesso) pasti sbilanciati, ma che a loro piacciono?

Certo, risolvere certe situazioni non è facile, soprattutto se i suddetti meccanismi sono oramai saldamente radicati nella routine familiare, ma da qualche parte si deve pur cominciare.

Avete figli sovrappeso? Cosa fate per risolvere o quanto meno arginare il problema?

Di proposito non ho parlato di questioni legate all’attività fisica, alle ore passate davanti a un teleschermo, ecc. in quanto su questo sito ci occupiamo prevalentemente di alimentazioni. Tuttavia per spunti su questi argomenti vi rimando di nuovo all’opuscolo dell’ISS dedicato ai genitori, in caso non l’abbiate ancora stampato 🙂

Percentuali di obesità nei bambini negli anni

Di sicuro con l’obesità infantile non si scherza. Qui di seguito riporto i grafici relativi ai bambini sovrappeso e obesi nel 2008, 2014, 2016 e 2019 – se cliccate sulle immagini si dovrebbero ingrandire. Le fonte originali e molte altri informazioni le trovato sul sito dell’Epicentro/ISS. La buona notizia è che i numeri sono in calo. Tuttavia è impossibile non notare l’enorme disparità tra nord e sud e comunque anche se il trend è lievemente in discesa, la media nazionale ci dice che oltre il 30% dei bambini è comunque almeno in sovrappeso. Questi sono dati che dovrebbero farci riflettere. Tra un po’ dovrebbero uscire i dati del 2023 e non appena verranno fuori aggiornerà questo articolo.

Obesità bambini sovrappeso 2008
Obesità bambini sovrappeso 2008

Obesità bambini 2014
Obesità bambini 2014

Obesità bambini sovrappeso 2016
Obesità bambini sovrappeso 2016
Coincidenze e bambini ciccioni – Percentuali di obesità nei bambini
Obesità e bambini sovrappeso 2019
Percentuali di obesità nei bambini italiani negli anni
Percentuali di obesità nei bambini dal 2008 al 2019

Come si è classificata la vostra regione? La mia, il Lazio, è passata dal 38,8% nel 2008 al 31,1% nel 2014 al 32,7 nel 2016. Nel 2019, ultimo anno in cui sono disponibili i dati, abbiamo il 29,8%. In altre parole, anche se c’è stato un bel calo dal 2008, quasi un bambino su 3 è sovrappeso o obeso 🙁

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24 risposte

  1. A casa abbiamo una dieta varia. Per fortuna dei miei bimbi. 
    Io sono grassa perchè l’alimentazione a casa mia era obbligo. Dovevo mangiare. Dovevo mangiare molto. Dovevo mangiare tutto. Per farmi mangiare ok anche alle schifezze. E non esagero, erano quantitàù abnormi. Da piccola mangiavo anche per nervosismo alla fine, cosa che nei periodi neri faccio ancora oggi. E la teoria si rispecchia nella pratica. Cresci male a tavola, vivi male a tavola a vita.
    I compagni del mio, almeno in paese, non sono grassi o non mi pare (in centro città ne vedo parecchi ed anche bimbe di due anni col panino del MAC O.o”). Forse un paio. Infatti che mangiano? Se capita frutta, ma li vedi con gelati, panini, pizze. Ed a casa? Cotolette e Caramelle. “mangia solo pasta in bianco/rossa/al pesto, la verdura la odia a morte”.

    Col grande, a volte fa capricci. E’ normale. Ma se è no può anche smontare il super o la tavola (no caramelle/gioco, punto, non si può/non vuoi la cena? Vuoi x dolce? No, prima la pappa e se hai ancora fame un pezzetto. Il dolce non è la cena. Altrimenti nulla.).
    Caramelle ben poche. Chiede sempre se può prendere ed è raro l’urlo da pazzo per il no. Ringrazia perchè sa che non è scontato che possa avere tutto. Insomma, la strada non è facile, ma farsi il mazzo vuol dire rompersi subito e godere dei benefici poi. A tavola (vedi dolciumi e caramelle) come nel modo di vivere.

    Se posso, poi, cerco di fargli fare le cose senza fretta. Ci si divide a chi dice bravi perchè organizzati oppure calmi e chi “ma deve obbedire e se è ora o deve/non deve fare x che ascolti anche a forza”. A che pro se posso risolvere pacificamente ed ascoltare i suoi punti di vista? Che si tratti di gioco, cibo, etc…
    Chiaramente ci sono anche consigli del “ma è piccolo, lascialo libero”. Libero, ma guidato in scelte sane e utili per il futuro.

    Di corsa solo al mattino perchè il fratellino di pochi mesi diventa una belva perchè di giorno non riesce a dormire molto ed è nervosissimo. Se attacca il palinsesto non si esce più ed alle 9 la scuola chiude!

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