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6 consigli se tuo figlio non ti mangia

latte e biscotti autosvezzamento

Abbiamo già detto che insistere per far mangiare un bambino è un controsenso; se va bene, non serve a niente, ma se va male può causare danni a lungo termine nel rapporto che il bambino ha con il cibo e in quello tra il bambino stesso e il genitore.
“Ma forse ci sono casi in cui va bene insistere per far mangiare un bambino”, si starà forse chiedendo il lettore casuale, il cui figlio non mangia, approdato qui grazie a Google; rimandando tale lettore all’articolo dedicato, rispondo con un laconico “NO”.

Tuttavia noi genitori siamo esseri umani e come tali non siamo perfetti, per cui se ci sembra che nostro figlio mangi poco ci facciamo prendere dall’ansia, anche se solo per un istante. Come fare per controllare meglio le nostre apprensioni da cibo? (a questo punto viene spontanea la domanda… ma non saranno i genitori ad avere un problema con il cibo più che i bambini?).

Oggi vediamo alcune semplici tecniche per aiutare i genitori ad allentare la presa.

1) Tuo figlio non mangia? Scopriamo quanto mangia veramente

Si fa presto a dire che tuo figlio non mangia, ma prima di lanciarci con pranzi e cene interminabili fino a che il piatto non è pulito, cure ingrassanti e visite specialistiche bisogna scoprire cosa e quanto mangia effettivamente il bambino “sotto esame”. Scriviamo ASSOLUTAMENTE TUTTO quello che ingerisce nell’arco di qualche giorno e facciamo due conti per vedere se è vero che non si nutre abbastanza.

Emblematico è un articolo di UPPA che si occupa proprio di tutto ciò e dove si leggiamo di Marco, un bambino di tre anni che a sentire la madre disperata “non” mangia. Il medico comincia a farle domande e così scopriamo che Marco la mattina prende una tazza di latte con sei biscotti e la sera, una volta a letto e in dormiveglia, un biberon con altri sei. A tutto ciò si aggiungono una merendina preconfezionata e una fetta di pizza bianca. Così facendo il bambino ha già assunto il 75% – 80% del fabbisogno di calorie giornaliero fuori dai pasti e il resto lo assume spizzicando all’ora dei pasti.

Di certo questo non è un bambino che non mangia, ma è un bambino che non mangia bene. Tuttavia la madre, che non lo vedeva mai mangiare a tavola, era convinta che “non mangiasse”. L’articolo così conclude:

La salute e la crescita di Marco non corrono alcun rischio; quella che potrebbe soffrire, se mai, è la sua educazione.

2) Facciamo porzioni più piccole

È fondamentale che la richiesta di cibo arrivi da parte del bambino, per cui se riempiamo i piatti con la quantità di cibo che secondo noi dovrebbe mangiare, di sicuro già sbagliamo. Quando la tendenza è di non finire quello che c’è nel piatto, al pasto successivo dimezziamo la porzione e continuiamo a rimpicciolirla fino a che non si determina una quantità di cibo che il bambino finisce di buon grado e che magari fa sì che ne chieda di più. Dopo tutto se cucini per un adulto sai più o meno quanto mangerà e così servirai una quantità di cibo corrispondente alle sue aspettative e non alle tue. Perché dovrebbe essere diverso se abbiamo davanti un bambino?

3) Facciamoli servire da soli

Quando possibile è sempre una buona idea mettere a tavola un piatto da portata e lasciar servire i commensali da soli, così piccoli e grandi metteranno nel piatto quello che intendono mangiare. Chiaramente i più piccolini troveranno difficile regolarsi all’inizio e magari tenderanno a esagerare, ma per lo meno si sentiranno maggiormente in controllo. Per evitare che il piatto si riempia troppo possiamo sempre far usare loro delle posate da portata più piccole o se li serviamo noi gli potremo chiedere quanto ne vogliono, cominciando sempre con piccole quantità.

4) Offriamo scelta (anche se solo apparente)

Chiaramente questo non va inteso nel senso che se al bambino non va una cosa gliene diamo un’altra che andremo a cucinare appositamente. Mi riferisco sempre alle cose che si trovano normalmente sulla tavola o a una scelta fatta prima o durante la preparazione del pasto.

Ad esempio al momento di cucinare possiamo chiedere: “preferisci i fusilli o le conchiglie?” o “meglio gli spinaci o i piselli?”. Questo chiaramente è difficile da mettere in atto con un bambino di 6 mesi, ma già a 12, ad esempio, provate a mettergli davanti i due oggetti: potrà scegliere lui indicando il suo preferito.
A tavola metteremo tutta una serie di cibi che il bambino potrà mangiare senza problemi e, soprattutto, senza pressioni. Se poi il piccolo sta attraversando una fase durante la quale mangia solo verdure (sì, credetemi… capita:) ) o solo carne o solo pasta, ricordiamoci di prenderne nota e vedremo che a medio termine la dieta non sarà così monotona come potrebbe apparire a noi.

Se invece gli mettiamo davanti una pappa (per quanto sana, buona e piena di nutrienti) o un cibo fatto apposta per lui senza interpellarlo in alcun modo, ci mettiamo da soli in un vicolo cieco.

5) Usiamo piatti (più) piccoli.

Anche l’occhio (dei genitori) gioca la sua parte. Al bambino non credo importerà più di tanto, ma il genitore ansioso vedrà un piattino pieno invece di uno grande semivuoto e si sentirà già meglio.
Lo so che è irrazionale, ma è fuor di dubbio che un piatto grande ti porta a riempirlo con troppo cibo.

mio figlio non mangia

6) Cambiamo modo di pensare

Il genitore DEVE cambiare modo di pensare e ricordarsi che è meglio un fusillo mangiato di propria spontanea volontà che un piatto mangiato per forza. Facciamo sempre partire la richiesta dal bambino: le tabelle, i consigli non desiderati, i trucchi e gli inganni lasciamoli agli altri. Bisogna dar fiducia ai propri figli e ricordarsi che non si lasciano morire di fame. Non dimentichiamo mai che i bambini non vogliono farci un dispetto non mangiando; loro fanno semplicemente quello che ritengono più giusto al momento. Lottare perché loro facciano quello che vogliamo noi è una battaglia persa in partenza e prima ce ne rendiamo conto, meglio sarà. Il genitore deve cambiare approccio, NON il bambino.


Lo so che quanto ho detto in questo post risulterà scontato ai lettori abituali di questo sito, ma, ad esempio, tempo fa mi era capitata davanti un’immagine pubblicitaria che mi ha fatto rendere conto di quanto l’alimentazione a dosi prestabilite e soprattutto la correlazione “bambino_bravo”=”bambino _che_mangia” siano ancora profondamente radicate nella mentalità dei genitori, in questo fomentati dall’industria del baby food. Quante pubblicità con un messaggio simile a questo sono uscite da allora?

Condividi con noi la tua storia.
Hai vissuto o stai vivendo momenti d’ansia perché sei convinto che il tuo bambino sia inappetente? Come ti sei comportato?
Sei un adulto che da piccino veniva ossessionato dai genitori per via del cibo? Che ricordo ne hai?
Aggiungi i tuoi suggerimenti e consigli per “far mangiare i bambini” nei commenti.

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123 risposte

  1. Stefania Mariano, credo proprio che la chiave di volta sia proprio “la richiesta”.
    Un po’ come un negoziante che cerca di rifilarti la merce invernale d’estate… lui può proporla quanto vuoi, ma fino che non arriva il momento giusto ne venderà proprio poca.
    Pazienza e taaaanto zen 😀 /Andrea

  2. il mio ha attraversato la fase fruttariana che mi andava benissimo!! adesso ha 2 anni e mezzo ma spilucca uno o due pezzi di pasta e poi chiede altro ad esempio pane o gallette (tipo di mais o riso) e formaggio . il problema e che non mi sembra tanto salutare mangiare sempre pane e parmigiano… voi che ne dite? del piccolo di 10 mesi nemmeno parlo!!!!!! :-),

  3. grazie! oggi avevo proprio bisogno del vostro conforto. edmondo (3 anni a luglio) continua con lo sciopero!quello che mi fa più male è che fino ad un mese fa mangiava di tutto, non le grandi quantità, ma mangiava. ora anarchia totale! mangia solo quando, quanto e cosa vuole lui! e pensare che con l’allattamento sono stata bravissima! a richiesta fino a 22 mesi senza che le parole degli altri mi disturbassero. inoltre sono anche stata una bambina inappetente e fino a 10 anni fa pesavo 48 kg per 170 cm! ora ho 38 anni e peso 65 kg! 😉 con lui sono una frana! ma secondo voi posso cominciare con lui le “tecniche” dell’autosvezzamento anche se è un pò grandicello? forse è meglio che io cambi testa…

  4. pienamente d’accordo…il mio sta vivendo la fase pasta…cerco di dominare l’ansia e di pensare che prima o poi, ritroverà piacere anche nel mangiare la frutta, il pesce ecc….

  5. Proprio come te, Paola … il buttare per terra o lanciare lontano lo prendiamo come segno inequivocabile che la cena e’ conclusa 🙂 /Gloria

  6. mia figlia di 13 mesi ha dei periodi in cui non mangia nulla..o meglio, visto che l’allatto ancora a richiesta, mangia il mio latte ma passa settimane a non toccare nulla del nostro cibo. abbiamo fatto autosvezzamento, sempre libera di mangiare quello che voleva, quanto voleva e come voleva ..mi sembra di notare che in concomitanza dell’arrivo di un dente nuovo smette di mangiare cibo solido (qualsiasi cosa) ..ultimamente vuole provare lei con il cucchiaino (fino ad ora ha sempre mangiato con le mani o imboccata da me su sua indicazione ;).. ma ora noto che vuole il cucchiaino, mette il cibo nel cucchiaino e lo butta per terra… senza mangiare nulla..a quel punto dopo un pò che butta tutto per terra e non mangia nulla ( nè con il cucchiaino nè con le mani) la metto giù e considero chiuso il pranzo (lei mangia seduta sulla sedia della stokke).. considerando che so benissimo che non morirà di fame, che il fatto che non mangi sinceramente non mi mette l’ansia..la domanda è come gestire i momenti in cui butta tutto per terra e basta.. voi che fate?

    1. @Paola Cipriano i momenti in cui butta tutto per terra? noi stiamo provando a gestirli con un sorriso 🙂 se non mangia mangerà, l’importante è che a) stia bene di salute, b) cresca correttamente c) sia vigile e vispa come si addice alla sua età, d) non mostri segni o comportamenti sospetti di qualcos’altro…. ah, altra cosa, poi ci tocca pulire tutto quello che ja amabilmente sparso!!!!!!!! daje Paola!!!!!!!

  7. a parer mio mai insistere,se non mangia ha i suoi motivi..anche a noi capitano dei giorni con poca fame..poi magari mi sbaglio ,fortunatamente non ho di questi problemi,mio figlio nel mangiare e’ peggio di un mutuo=)

  8. 7. tapparsi le orecchie quando tutti intorno a noi dicono ” ohhh, ma non mangia niente? ohhh, ma com’è magro, ohhh ecc. ecc.”

  9. Beh, mia mamma non mi ha mai forzata, io faccio lo stesso con mio figlio!!! Poi, se mi vengono dubbi, vedo che aumenta sempre di peso, cresce, sta bene e così i dubbi spariscono!! ^^

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