5 cose pericolose da lasciar fare ai vostri figli

Giocare con il fuoco - l'autosvezzamento è simile?

È un piacevole chiacchiericcio continuo la nostra pagina Facebook, quotidianamente vengono fuori domande, dubbi, punti di vista e un sacco di spunti per pensare…

Tempo fa, dopo aver visto postato un paio di foto di bimbi alle prese con spiedini di carne, qualcuno ha mostrato un po’ di disappunto: è opportuno dare da mangiare uno spiedino ad un bambino in fase di svezzamento lasciandogli in mano il bastoncino di legno appuntito? Ma queste non sono cose pericolose da fare? Domanda che nella sostanza non è molto diversa da quella molto più frequente che riguarda la paura del dare i pezzi ai bambini per via del soffocamento, ovvero: OK lasciarli fare, ma chi me lo fa fare di rischiare?
Io rispondo con un’altra domanda: siamo sicuri che il vero rischio non sia non rischiare?

autosvezzamento, cose pericolose, spiedino

Questo discorso mi ha subito riportato alla mente un video di TED – Ideas Worth Spreading (roba a cui vale davvero la pena di dare uno sguardo) che un’amica mi avevo mostrato un paio d’anni fa, un video che ho trovato illuminante nella sua, tutto sommato, ovvietà.

Si parla di pericolo, di educazione, di esperienza.

Riguardandolo oggi, alla luce degli anni passati a pensare e dialogare sullo svezzamento, mi appare lampante come esso promuova proprio il tipo di atteggiamento in cui noi crediamo molto.

Ve lo lascio qui sotto, fatemi sapere cosa ne pensate.

(per chi non può visualizzarlo, in calce c’è la trascrizione dei sottotitoli, così vi potete fare un’idea del contenuto).

Buona visione


5 cose pericolose da far fare ai vostri figli

Viviamo in un mondo soggetto a norme sulla sicurezza infantile sempre più stringenti. Sembra non ci siano limiti alla follia cui possono arrivare le norme di sicurezza infantile. Mettiamo in guardia dal soffocamento in ogni pezzo di pellicola plastica prodotta … Mettiamo avvisi sulle tazze di caffè per ricordarci che potrebbero essere calde. E sembriamo pensare che ogni oggetto più affilato di una palla da golf sia troppo affilato per i bambini sotto i 10 anni.

Dove finirà questo trend? Quando avremo arrotondato ogni angolo ed eliminato ogni oggetto affilato, ogni frammento spigoloso al mondo, allora la prima volta che un ragazzino entrerà in contatto con qualcosa di affilato, o non fatto di plastica rotonda, si farà del male. Quindi, man mano che il limite della “zona di sicurezza” si restringe sempre più, tagliamo fuori i nostri bambini da molte opportunità di interazione col mondo intorno a loro.

E malgrado i nostri migliori sforzi ed intenzioni, i ragazzini troveranno il modo di fare le cose più pericolose che possono, in tutte le situazioni che possono. Perciò, malgrado il titolo provocatorio, oggi in realtà parlerò di sicurezza e di alcune cose semplici che possiamo fare per rendere i nostri ragazzi creativi, fiduciosi e padroni dell’ambiente intorno a sé.

Queste sono 5 cose pericolose.

Numero uno: giocare col fuoco. Imparare a controllare una delle forze più fondamentali della natura è un momento cruciale nella storia personale di ogni bambino. Che lo si ricordi o no, è la prima volta che davvero assumiamo il controllo di una di queste cose misteriose. Questi misteri si rivelano solo a coloro che hanno avuto l’opportunità di giocarci. Giocare col fuoco, dunque.

Il fuoco è una delle più grandi cose mai scoperte. Giocandoci, imparano alcuni principi di base sul fuoco, come accenderlo, spegnerlo, la combustione. Sono questi i tre elementi necessari per avere un fuoco vivace ma controllato. Potete pensare al fuoco da campo come ad un laboratorio. Non sai cosa impareranno, giocandoci. Lasciate che ci giochino a modo loro e, credetemi, impareranno cose che Dora l’esploratrice non potrebbe mai insegnar loro.

Numero due: prendete un coltellino da tasca. I coltelli da tasca stanno in un certo senso orientando la nostra coscienza culturale, il che penso sia terribile (Risate).

Il coltellino da tasca è il primo strumento universale che ci viene dato. È una spatola, un punteruolo, un cacciavite ed una lama. Ed è uno strumento che conferisce potere. In molte culture danno i coltelli — hanno un coltellino fin da quando sono bambini. Questi sono bambini Inuit che tagliano il grasso di balena, l’ho visto per la prima volta ad un festival di cinema Canadese quando avevo 10 anni, e mi fece effetto, vedere i bambini giocare coi coltelli. Mostra che i bambini possono sviluppare un senso esteso di sé attraverso uno strumento già ad un età molto giovane.

Date solo un paio di semplici regole –allontanare sempre la lama dal corpo, mantenerla affilata, non forzarla mai — e i ragazzi potranno capire e familiarizzarci. E sì, si faranno del male. Ho delle terribili cicatrici sulle gambe, mi sono infilzato. Ma, sapete, sono giovani. Guariscono in fretta. (Risate)

Numero tre: scaglia una lancia. Sembra che i nostri cervelli siano “cablati” per lanciare le cose, e come i muscoli, le parti del tuo cervello, se non le usi col tempo tendono ad atrofizzarsi. Ma quando fai esercizio, ogni muscolo aggiunge forza all’intero sistema e questo si applica anche al vostro cervello. Quindi è dimostrato che praticare il lancio di oggetti stimola i lobi frontali e parietali, il che ha a che fare con l’acutezza visiva, la comprensione 3D, ed il riuscire a risolvere problemi, il che dà un senso.. –aiuta a sviluppare le loro abilità di visualizzazione e di previsione.

Il lancio è inoltre una combinazione di abilità fisiche ed analitiche, quindi è un buon allenamento di tutto il corpo. Questo tipo di allenamento basato sull’obiettivo aiuta inoltre i ragazzi a sviluppare l’attenzione e la concentrazione. È un gran cosa, dunque.

Numero quattro: smontare cose. C’è un mondo di meraviglie dentro la lavastoviglie. La prossima volta che state per buttare via qualcosa, non buttatela via. Mettetela da parte per i vostri figli, o mandatela alla mia scuola e noi la smonteremo con loro.

Anche se non sapete cosa siano queste parti, chiedersi cosa potrebbero essere è un’ottima pratica per i ragazzi, per dare loro il senso di poter analizzare le cose, non importa quanto complesse, possono comprenderne le parti e quindi, alla fine, il tutto. È un senso di conoscibilità, il senso che una data cosa è conoscibile. Pertanto queste scatole nere con cui viviamo e che diamo per scontate sono in realtà cose complesse, realizzate da altre persone, e voi potete comprenderle.

Numero cinque, che è in due parti. Violate il Copyright. A parte i regolamenti di sicurezza, ci sono leggi che cercano di limitare i modi in cui possiamo interagire con le cose che possediamo –in questo caso, i media digitali. È un esercizio molto semplice: compra una canzone su iTunes, masterizzala, convertila in mp3 e suonala sul tuo stesso computer.

Hai appena violato una legge.

Tecnicamente la RIAA potrebbe perseguirti. È una lezione importante per i ragazzi capire che alcune leggi vengono violate senza accorgersene e quelle leggi devono essere interpretate. Ed è una cosa di cui spesso parliamo coi ragazzi, quando giochiamo con le cose, le apriamo, le mettiamo da parte e le usiamo per altre cose –e anche quando usciamo e guidiamo una macchina. Guidare una macchina è… per un giovane è una cosa che dà molto potere, Questo, dunque, è il suggerimento definitivo. (Risate)

Per quelli di voi che si sentono a disagio nel violare la legge, potete guidare una macchina con vostro figlio. È un grande banco di prova, per un ragazzo. Questo avviene nello stesso momento in cui sono attirati da cose come i dinosauri, queste grandi cose nel mondo esterno che cercano di afferrare. Una macchina è un oggetto simile, e loro possono entrare in una macchina e guidarla. Ed è come… dà loro una “presa” sul mondo in un modo in cui spesso non hanno accesso. Ed è perfettamente legale (Ricordate che che chi parla è in America – Andrea).

Trovate uno spiazzo largo, sinceratevi di essere soli ed in una proprietà privata, e lasciateli guidare la macchina. È molto sicuro. Ed è divertente per tutta la famiglia. (Risate). Vediamo. Beh, ci siamo, sono a cinque cose e mezza. Okay.

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52 risposte

  1. Io credo proprio che ci sia una bella via di mezzo. Sperimentare per i bambini è fondamentale. Sopratutto se lo si fa con qualcosa che li sta attirando in un determinato momento. Ad esempio la mia piccola di 2anni1/2 è attratta dagli strumenti del nonno che in garage fa animaletti di legno. Allora gli ho chiesto di crearle un angolo di lavoro con dei chiodi già inseriti da picchiettare, di darle della carta vetro e qualcosa di morbido da carteggiare, di fare dei fori grandi con viti grandi da avvitare. La nonna avrebbe voluto gridare allo scandalo, il nonno è stato felice e starà sempre vicino alla piccola a “sorvegliare”.
    Ultimamente mi ha chiesto di usare il coltello ed io così ho fatto. Ne ho preso uno arrotondato e non molto affilato con cui tagliare cose morbide. Lei è tutta felice e mi chiede di farlo insieme. Ha capito perfettamente la pericolosità dell’oggetto e devo dire che mi pare meno pericoloso quello della forchetta!!
    Il bambino non va lasciato solo, ma va fatto sperimentare necessariamente. Se crescesse solo con l’idea che alcune cose sono pericolose e si fanno da grandi gli si farebbero due torti: 1- perdere il momento di interesse (fondamentale anche per la dott.ssa Montessori e concordi tutti gli esperti di crescita) e 2- limitare il bambino e non avere fiducia nelle sue possibilità.
    E comunque: chiaro, sempre sotto supervisione, siamo mica pazzi!!

  2. “I figli sono come gli aquiloni, passi la vita a cercare di farli alzare da terra.Corri e corri con loro fino a restare tutti e due senza fiato.
    E tu rappezzi e conforti, aggiusti e insegni.
    Li vedi sollevarsi nel vento e li rassicuri che presto impareranno a volare.
    Infine sono in aria: gli ci vuole più spago e tu seguiti a darne.
    E a ogni metro di corda che sfugge dalla tua mano, il cuore ti si riempie di gioia e di tristezza insieme.
    Giorno dopo giorno, l’aquilone si allontana sempre di più, e tu senti che non passerà molto tempo che quella bella creatura spezzi il filo che vi unisce e si innalzi, come è giusto che sia, libera e sola.
    Allora soltanto saprai di avere assolto il tuo compito…

    Erma Bombeck”

  3. Ciao a tutti, finalmente ho capito come fare a commentare (sinceramente fino ad ora la pigrizia mi aveva scoraggiato). La sicurezza dei bambini è un tema che mi sta molto a cuore, forse per deformazione professionale. Io noto che la maggiorparte dei genitori é terrorizzato dai pezzetti di cibo o dai raffreddori vestendo bambini a roma come se fossero a stoccolma, ma poi li lasciano giocare con buste di plastica, giocattoli non adatti alla loro età, oggetti appuntiti, non gli allacciano le cinture di sicurezza e quant’altro. Ovviamente non sono contraria allo spiedino a priori, immagino che il bambino in questione fosse sorvegliato e che gli sarebbe stato tolto se ne avesse fatto un uso “improprio”. Però mi sembra che gridare sempre allo scandalo ogni volta che si parla di normative sui giocattoli sia sintomo di superficialità. Io da piccola sono finita in ospedale giocandocon mio fratello con una spada di plastica, ho avuto 7 punti nell’occhio e mi è andata anche bene, ci è mancato poco che lo perdessi. Un’amica che prendeva sotto gamba le indicazioni sull’età ha messo in mano uno xilofono al suo figlio di 11 mesi che gattonava a malapena, il quale è caduto con la bocca sulla bacchetta finendo al prontosoccorso rischiando di farsi davvero molto male. Per fortuna solo tanto sangue. Non so poi se avete mai visto la bacheca del bambin gesù con tutti gli oggetti estratti dalle faringi dei bimbi che si presentano da loro mezzi soffocati… Da far accapponare la pelle. Di recente poi ho scritto un post su quelli che usano i lacci portachiavi come portaciuccio http://cosmicmummy.blogspot.it/2012/07/e-un-portachiavi-o-un-portaciuccio.html che chiamare cappi al collo è un eufemismo, e magari ce li portano anche alle giostre. Insomma come sempre il giusto è nel mezzo, non bisogna vietare ma vigilare, far utilizzare certe cose solo in condizioni particolari (x es. Lo xilofono glielo fai suonare in braccio a te) e magari quando si tratta di 2 o più bambini eliminare tutto ciò che può diventare pericoloso, anche perchè, quando sono in tanti, vogliamo che stiano per conto loro e che non subiscano intromissioni di adulti rompiscatole 😀
    Per quanto riguarda poi le normative, queste riguardano procedure industriali e commerciali ben precise. Io un oggetto che compro in un negozio voglio che sia conforme e di qualità, e non voglio che una ditra faccia concorrenza sleale ad un’altra perchè utilizza materiali scadenti. Il discorso sarebbe lungo, ma il succo è ben vengano le normative ma da parte dei genitori ci vorrebbe soprattutto buon senso e spirito critico, come sempre

    1.  @CosmicMummy1976 Quando hai un minuto metti un commento nel post dove si parla del sistema di commenti spiegando perché lo hai trovato difficile?
       
      A mio avviso il filmato va visto sotto l’ottica che i genitori devono imparare a (de)responsabilizzarsi lasciando che i figli facciano le loro esperienze (pur tenendo un occhio vigile). Chiaramente il filmato è rivolto a bambini più grandi, ma il discorso si può facilmente estendere.
       
      Sull’utilità del marchio CE  ho forti dubbi.
      Tanto per fare un esempio… ci avevano regalato un giocattolo per BM (quando non aveva neanche un anno) di marca nota e con tutti i timbri. Dopo poco abbiamo notato che tutta la vernice le era finita in bocca nonostante fosse consigliato per bambini che mettono i denti… Abbiamo protestato, ci hanno rimborsato, ma comunque il problema resta. Comunque non credo di aver niente come pietra di paragone. Anche il prodotto più scrauso made in china deve essere certificato CE, quindi…
       
      Poi sull’età è ancora peggio… considerando che i giocattoli devono soddisfare il mercato americano e a causa delle leggi comunitarie le età di solito sono così ridicolmente alte che dopo un po’ non lo guardi neanche più. Prendi ad esempio il set di posate che comprammo a BM per il suo secondo compleanno (e già da diverso tempo usava le posate da sola)… erano consigliate, mi pare, dai 4 anni in su o qualcosa del genere. A dare retta alle raccomandazioni avremmo dovuto usare solo ed esclusivamente quelle in silicone (che come ben sappiamo sono buone a niente). E vogliamo parlare del vasino che è raccomandato dai 18-24 mesi in su?
      Dato che il comune denominatore è spostato così verso l’alto, la raccomandazione perde di significato, per cui non si può far altro che fare affidamento al proprio buon senso, che è quello che comunque si deve far sempre.
      Se come pietra di paragone prendi sempre il caso peggiore, è chiaro che dopo un po’ la gente normale non ti dà più retta.
      Altro esempio, i semafori a Roma… Negli ultimi anni hanno cambiato il modo in cui funzionano per i pedoni… il verde dura molto poco mentre il giallo è eterno. Risultato? Tutti passano con il giallo perché sanno che dura tantissimo e alcuni alla fine si ritrovano in mezzo alla strada quando è rosso. Se invece avessero fatto durare il giallo un lasso di tempo ragionevole allora la gente gli darebbe più retta. Così invece (norma comunitaria?) tendi ad ignorarlo più di quanto non avresti fatto prima.
       
      Sto divagando… tornando al filmato, mi trovo d’accordo con l’oratore che tra salute e sicurezza, paura che ti fanno causa (non dimentichiamo che sono americani) e ignoranza di cosa sia “essere bambini” rischiamo di finire con l’aver paura di tutto. Se poi aggiungiamo l’atavico bisogno di molte madri italiane di controllare i figli in tutto e per tutto…

      1. @andrea_ x quanto riguarda i commenti ti rispondo qua perchè non c’è molto da dire: pura pigrizia e mancanza di tempo. A dire il vero temevo di dovermi registrare ma poi mi sono accorta di poter usare l’account twitter.
        La normativa europea divide i giocattoli in 0-3 anni e 3 anni in su. Questo x quanto riguarda le omologazioni. Tutto il resto è una pura indicazione. ora, questo non vuol dire che fino alla mezzanotte dei 3 anni tu genitpre non possa dare a tuo figlio un giocattolo dai 3 anni in su. Ma magari a un bimbo di 6 mesi non darai i lego con i pezzettini piccoli (anche perchè non saprebbe che farsene). Il giocattolo made in china per poter essere importato da noi deve essere conforme alla normativa. Che poi ci siano marche a caro prezzo che vendono giocattoli di pessima qualità (forse parlamo della stessa, una marca che io odio ma ha praticamente il monopolio) comunque i materiali non sono tossici, non si spaccano facilmente, le batterie sono protette da una vite, ecc. Il giocattolo di cui parli di sicuro aveva una vernice non tossica. Poi certo ci possono essere le infrazioni ma si dovrebbe vigilare per evitarlo.
        Per quanto riguarda i cucchiaini, veramente io ne ho diversi da bambini di acciaio (con manico di plastica) o addirittura con forchettina coordinata con su scritto 6+. si intende mesi, ovviamente! E nessuno ti vieta a casa tua di usare i cucchiaini del servizio di posate come poi facciamo tutti i giorni. Quello che volevo dire è che con un po’ di buonsenso si lascian i bambini liberi di sperimentare ben vigilati, ma anche lasciarli a giocare un po’ per conto loro gli fa bene, o con i coetanei, e in quel caso devi eliminare gli oggetti inadatti. Ma il punto a cui volevo arrivare non è che vanno rispettate le istruzioni dei giocattoli alla lettera, ma che mi infastidisco molto quando si dà alle normative la colpa dell’apprensione di tanti genitori, come se fossero del tutto inutili e insensate. Capita spesso di sentire questi discorsi, da parte di nostalgici del passato (spesso sprovvisti di figli) che ricordano quanto erano belli i giochi di una volta, e le vernici al piombo non hanno mai ucciso nessuno, e che belli i tricicli arrugginiti e cosí via. Mi sembrano un po’ quelle discussioni che capita di fare per esempio con le nonne, si, le stesse che vorrebbero che nutrissimo i nostri figli con pappe e omogeneizzati perchè sennò si strozzano e che fremono quando lasciamo che mangino da soli con le mani perchè cosí si sporcano, sull’obbligo del seggiolino. “noi vi abbiamo portati tante volte e non è mai successo niente” chissà quanti non possono dire la stessa cosa, però. Io continuo a rifiutare passaggi se non ho un seggiolino, possono anche dirmi che sono ansiosa ma lo sai solo dopo che è successa la disgrazia che avresti fatto bene a non cedere. E spade come quella che mi ha quasi fatto perdere un occhio oggi non sono più in commercio.
        Sul bisogno di molte madri italuane di controllare i figli mi trovi completamente d’accordo, ma del resto in una società in cui l’opinione diffusa è che la donna si realizza solo se fa la mamma chioccia e in cui avere realizzazioni al di fuori della famiglia è un privilegio per poche, è naturale che si cerchi di tenere i propri figli sempre meno indipendenti. Se ti dedichi solo a loro e non hai altri interessi nella vita, quando loro crescono cosa ti resta?

  4. Francesco ad 8 mesi mangiava gli arrosticini da solo tenendoli per lo stecco…c’è chi pensa che fare il genitore voglia dire evitare ogni possibile pericolo e chi crede che voglia dire vigilare affinchè una cosa non diventi pericolosa lasciando sperimentare e fare il più possibile. E’ solo questa la differenza, io ho scelto di fidarmi! 😉

  5. esempio pratico su di me: mi hanno sempre probito di usare i coltelli perchè altrimenti mi facevo male….. e questo fino a quando non ho fatto le medie (mi tagliavo la carne,ma guai a tagliare una crosta di formaggio per esempio…) il risultato è che tutt’ora ho serie difficoltà a tagliare, non ho mai imparato a tagliare bene e tutte le volte rischio di farmi male se sono alle prese con una lama affilata….

  6. Educare all’utilizzo degli strumenti e degli eventi naturali, anche rischiosi, con la dovuta gradualità, credo che faccia parte dei doveri dei genitori.

  7. l’altro giorno ero a fare una passeggiata al lago con mio marito e nostra figlia. Camminavamo sul larghissimo marciapiedi in tartan, fatto apposta per i podisti. Davanti a noi una mamma con due bambine di circa 5/6 e forse 7/8 anni, con le bici. Entrambe con le rotelle ed il casco, la piccola anche con ginocchiere e gomitiere. E come se ciò non bastasse la mamma stava in mezzo a loro e le teneva entrambe per mano, tirandole. A me fa tanta tristezza.

  8. Il rischio fa parte della vita, imparare a misurarci – come genitori e come figli- fin da piccoli é una grande palestra che ci allena per il futuro, specie quando i nostri bimbi saranno adolescenti e dovranno afrontare rischi ben piu grandi! Non affrontare il rischio e i pericoli presume che non si ritenga il bimbo abbastanza intelligente per capire apprendere discernere e alla fine scegliere. Io penso sia un atteggiamento mentale dei genitori che deve aiutare il bimbo a crescere libero sperimentando il piu possibile, con le dovute attenzioni e vicinanza dei genitori.

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