Questo è un articolo di Natalia Stasenko di Tribeca Nutrition ed è apparso per la prima volta su Parents.
Natalia è una dietologa e nutrizionista pediatrica e da poco si è stabilita a Londra.
L’articolo è stato tradotto con il consenso dell’autrice.
Se cercate su Google “come far mangiare le verdure a un bambino”, troverete quasi 450.000 risultati, dai consigli degli esperti sui problemi alimentari, alle ricette che richiedono formine per biscotti, la pazienza di certosino e un notevole talento artistico – per non parlare dei suggerimenti su come nascondere le verdure.
Molti di noi sono alla ricerca di modi per migliorare le abitudini alimentari dei nostri bambini e convincerli a mangiare finalmente la verdura. Tuttavia quest’approccio potrebbe essere sbagliato.
Mangiare cibi “sani” non può essere l’obiettivo del nostro essere genitori. Invece è solo una possibile conseguenza che deriva dall’aver utilizzato le corrette strategie alimentari con il bambino.
Vi prego, non fraintendetemi; le verdure sono meravigliosamente nutrienti, e personalmente mi capita di pensare (anche se i miei figli non sono sempre d’accordo) che siano davvero buone. Ma, dopo anni di lavoro con le famiglie nel ruolo di dietista pediatrica, e l’esperienza maturata con miei figli, so che quando mangiare le verdure viene visto come il fattore determinante per definire una sana abitudine alimentare o, peggio, il metro che usano i genitori per valutare i loro successi/fallimenti, le cose possono diventare molto emotive e complicate.
Dare troppa attenzione alle verdure è pericoloso se i bambini finiscono per continuare a chiedere, “quanti bocconi di broccoli devo mangiare prima di poter passare al dolce?”. Per non parlare del senso di colpa dei genitori quando vedono la prole altrui che si riempie il piatto di spinaci.
Vi propongo questa sfida: invece di sforzarci tanto a controllare ogni singolo boccone ingurgitato dai nostri figli, perché non guardiamo le cose con una prospettiva più ampia? Investendo tempo e sforzi nell’aiutare i bambini a sviluppare un rapporto sano con il cibo possiamo costruire un’infrastruttura che gli permetterà di mangiare meglio per gli anni a venire, anche quando non saremo più lì a contare ogni singolo boccone che mangiano e a corromperli con il dessert.
Qui di seguito elenco alcune domande che possiamo porre a noi stessi per aiutare i nostri figli a sviluppare un rapporto positivo con il cibo e, nel tempo, a mangiare in maniera più equilibrata.
– Va bene se il mio bambino non tocca mai le verdure?
Da dietista posso assicurarvi che crescita e sviluppo normali sono possibili anche senza mangiare MAI NESSUNA verdura. Se non si accolgono fino in fondo i gusti alimentari del bambino, anche se un po’ “eccentrici”, sarà difficile evitare la pressione e i giudizi durante i pasti e quindi sarà difficile migliorare la situazione.
– Voglio che il mio bambino possa gradire liberamente una certa varietà alimentare o che consideri i cibi “salutari” come una cosa che va mangiata, come fossero una seccatura da togliersi di torno il prima possibile?
Se quello che vi interessa è la varietà dell’alimentazione, basta continuare a servire cibi vari e mangiare tutti assieme, gustando voi per primi quello che avete nel piatto. La cosa migliore è esporre il bambino regolarmente a tutti i cibi che volete che impari ad apprezzare, ma farlo in modo neutro.
– Come posso rafforzare la capacità innata di mio figlio di autoregolarsi?
I bambini piccoli sanno benissimo di quanto cibo hanno bisogno per placare la fame. Quei due bocconi in più di broccoli che li forzate a mangiare non aggiungono un gran che da un punto di vista nutrizionale né calorico. Invece servono ad insegnare al vostro bambino a ignorare il senso di sazietà. La cosa bella di essere in sintonia con il proprio corpo è essere in grado di fermarsi quando si è pieni, sia che si parli di un cavolfiore che di un biscotto.
– Sto dando ancora più potere ai già irresistibili dolci?
Per voi mangiare un dolce è subordinato a quanti bocconi di alimenti “sani” il bambino ha mandato giù durante un pasto? Allora è il caso di ribaltare la situazione: iniziate a servire un piccolo dessert durante i pasti, e non dopo. Questo aiuterà a neutralizzare il “sex-appeal” dei dolci e, auspicabilmente, a elevare lo status del resto del cibo.
– Infine, alla vostra tavola tutti vengono trattati con rispetto, mantenendo un atteggiamento positivo?
Ad ogni pasto mettere a disposizione almeno un cibo che siete certi che il bambino apprezzerà, dopodiché rilassatevi e non pensate a quanto e cosa mangia. Invece di controllare ogni boccone che manda giù, parlate di qualcosa che non c’entra niente con il cibo e condividete qualche racconto della giornata appena trascorsa.
Considerando la pressione a cui molti genitori sono sottoposti affinché tirino su tanti piccoli gourmet che non desiderano altro che mangiare più spinaci di Braccio di Ferro, è facile sorvolare su molti altri aspetti del mangiare sano, compreso il sentirsi a proprio agio quando arriva il momento di mangiare e il fidarsi di noi stessi in relazione al cibo. Un approccio più a 360° e senza pressioni è il modo migliore per assicuratore una dieta sana per grandi e piccini, per molti anni a venire!
96 risposte
È un bell articolo,tanto quanto gli altri.
A me sai cosa non va giu? Quando tutto il cibo(e ne leggo tante) deve x forza essere nascosto sotto forma d xxxyy pur d farlo mangiare…
E fu così che trovai scritte(hihi) polpette di lenticchie,di grano,di quinoa,cotolette di tofu piuttosto che di carote….hihi…che magari saranno anche buone….ma la bontà di un piatto semplice e gustoso penso non debba passare x forza dall essere mescolato x non farlo sentire….altrimenti che gusto c è a mangiare qualcosa se poi sa d altro??????