09-06-2010, 03:01 15
Eccovi accontentate!
Vi riporto alcune cose derivanti dalla mia esperienza professionale.
Punto cruciale: il bambino all'inizio non sa cosa voglia dire il NO, perciò armatevi di tanta pazienza e di un buon tono di voce fermo ma non arrabbiato.
E poi l'importante è che non sia un NO continuo: evitate quando possibile le situazioni in cui dover dire NO cercando di prevenire le cose (es: a tavola occhio a piatti, coltelli, bicchieri, ecc...)e cercando di trovare delle alternative (tipo: non ora ma dopo..., non da solo ma con la mamma..., non questo ma quello...).
Perciò prima di dire NO fermatevi a a pensare: si può fare male?
Se sì si può evitare in qualche modo senza dire no? Es. aiutandolo, proponendo un'alternativa, ecc... Se non si può evitare ditegli pure di NO e soprattutto siate coerenti.
Se no però è una cosa che si può rompere e a cui tenete diteglielo chiaramente: questa cosa è della mamma (o del papà), la mamma te la fa vedere, ma cerchiamo di non romperla ed aiutatelo.
Ritorno un attimo sulla coerenza: non si può dire una cosa e poi farne un'altra cioè dire NO e poi far comunque fare la cosa al bambino: il NO deve essere NO e basta. Altrimenti evitate di dirlo.
Questa invece è la mia esperienza di mamma:
a Fabio ho detto di NO per la prima volta quando mi tirava i capelli e mi faceva male, ha pianto come una fontana. L'ho comunque rassicurato per fargli capire che non ero arrabbiata, ma ribadivo il mio NO: fai male alla mamma.
quando tocca qualcosa di delicato o le piante o mi tira i pizzicotti gli dico sempre: piano, che si rompe o piano che fai male.
quando al parco si tentava di mettere l'erba in bocca le prime volte gli spostavo la mano dicendo: non si mangia l'erba, ora mi basta dirlo senza toccarlo, talvolta aggiungendo: non siamo a tavola.
Nel complesso dopo le prime volte in cui si è disperato anche lui accetta il NO, anche se ovviamente va ripetuto ogni volta.
Vi riporto alcune cose derivanti dalla mia esperienza professionale.
Punto cruciale: il bambino all'inizio non sa cosa voglia dire il NO, perciò armatevi di tanta pazienza e di un buon tono di voce fermo ma non arrabbiato.
E poi l'importante è che non sia un NO continuo: evitate quando possibile le situazioni in cui dover dire NO cercando di prevenire le cose (es: a tavola occhio a piatti, coltelli, bicchieri, ecc...)e cercando di trovare delle alternative (tipo: non ora ma dopo..., non da solo ma con la mamma..., non questo ma quello...).
Perciò prima di dire NO fermatevi a a pensare: si può fare male?
Se sì si può evitare in qualche modo senza dire no? Es. aiutandolo, proponendo un'alternativa, ecc... Se non si può evitare ditegli pure di NO e soprattutto siate coerenti.
Se no però è una cosa che si può rompere e a cui tenete diteglielo chiaramente: questa cosa è della mamma (o del papà), la mamma te la fa vedere, ma cerchiamo di non romperla ed aiutatelo.
Ritorno un attimo sulla coerenza: non si può dire una cosa e poi farne un'altra cioè dire NO e poi far comunque fare la cosa al bambino: il NO deve essere NO e basta. Altrimenti evitate di dirlo.
Questa invece è la mia esperienza di mamma:
a Fabio ho detto di NO per la prima volta quando mi tirava i capelli e mi faceva male, ha pianto come una fontana. L'ho comunque rassicurato per fargli capire che non ero arrabbiata, ma ribadivo il mio NO: fai male alla mamma.
quando tocca qualcosa di delicato o le piante o mi tira i pizzicotti gli dico sempre: piano, che si rompe o piano che fai male.
quando al parco si tentava di mettere l'erba in bocca le prime volte gli spostavo la mano dicendo: non si mangia l'erba, ora mi basta dirlo senza toccarlo, talvolta aggiungendo: non siamo a tavola.
Nel complesso dopo le prime volte in cui si è disperato anche lui accetta il NO, anche se ovviamente va ripetuto ogni volta.