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Latte formulatoIl concetto di “a richiesta” di solito si affianca a quello di allattamento al seno. Nell’autosvezzamento, questo concetto scivola lentamente verso il mondo dei solidi, e chi era abituata a offrire il seno a richiesta può trovare più spontaneo offrire anche il cibo secondo la stessa modalità, continuando semplicemente a fare quello che faceva prima, ovvero rispondere ad una richiesta. Ma per chi nutre il proprio bambino con latte artificiale, la cosa può sembrare meno immediata, dato che l’alimentazione con il biberon prevede delle metodiche e – molto spesso – delle abitudini diverse. Così, chi usa il biberon molte volte si pone un interrogativo:

“Vorrei fare autosvezzamento, ma uso il latte artificiale, come mi regolo?”

La risposta a questa domanda è semplice: segui tuo figlio.
Latte artificiale e alimentazione complementare a richiesta sono un binomio che funziona
. Che il bambino sia alimentato a richiesta o a orario, la cosa non cambia.
Inoltre, i bambini che prendono latte in formula tendono in molti casi – anche se non tutti, e non c’è assolutamente niente di anormale in questo! – a prendere dei ritmi piuttosto regolari, ed ecco che un'”allattamento” a richiesta con biberon molto spesso si tramuta in un “allattamento a richiesta prevedibile”. Questa prevedibilità rende certamente le cose un po’ più semplici.

“Non vorrei sprecare una marea di latte…”

Nella mia esperienza, spreco di latte ce n’è poco o niente. Agli inizi dell’autosvezzamento è consigliabile mettere a tavola con i genitori un bambino non affamato, per risparmiargli la frustrazione del sentire lo stimolo della fame senza riuscire a nutrirsi come vorrebbe. Ricordiamoci che per lui/lei riempirsi la pancia = latte, mentre il cibo solido rappresenta solo un gioco bellissimo che vede fare ai suoi genitori e al quale freme di partecipare! Migliorando la manualità e aumentando e la quantità di cibo ingerito, anche questa abitudine si modificherà di conseguenza.

Quindi, dicevamo, il piccolo alimentato al biberon prenderà il suo latte come al solito più o meno prima del pasto dei genitori (o durante, o un po’ prima e poi il resto dopo… non c’è legge, non c’è regola, c’è solo la prassi di famiglia e soprattutto il benessere e il desiderio del tuo bambino a dettare il da farsi!). Così facendo, la quantità di latte artificiale richiesto sarà pressoché sempre la medesima, fino a quando – molto lentamente – le cose prenderanno una piega diversa, per esempio sarete in grado di intuire se quel giorno vostro figlio potrà volere molto latte o ne vorrà di meno, se sarà felice di tuffarsi subito sulla pasta e lasciare il latte per dopo o se (sì, vi prometto che un bel giorno accadrà! :-D) del latte a pranzo o cena non gliene importerà proprio niente!

Per finire, c’è un punto che ritengo molto importante: se è vero che i bambini si autoregolano e che concedere loro la libertà di imparare a conoscersi, a capirsi e a dimostrare le loro necessità è molto importante affinché l’autoregolazione diventi una regola di vita, allora l’alimentazione complementare a richiesta riveste per i bambini alimentati con latte in formula una valenza ancora maggiore. Se la composizione sempre uguale, la diversa digeribilità e la conseguente regolarità del latte formulato sono una nota di “artificialità” nella vita dei nostri bambini, possiamo accompagnarli lungo un percorso più naturale e istintivo lasciando che si autosvezzino.

Insomma, se spreco di latte ci deve essere… è certamente per una buona causa, e non per noncuranza o mancanza di attenzione![hr]

E la vostra esperienza con latte artificiale e autosvezzamento come è stata?
Quali sono stati (o sono, nel caso in cui ancora non abbiate iniziato) i vostri dubbi maggiori?

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92 risposte

  1. Il mio piccolo ha compiuto da pochi giorni i 5 mesi, da un po’ ho questo dubbio: al compimento dei 6 dovrò passare al latte artificiale 2 pur volendo seguire l’autosvezzamento? Grazie mille!

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